ITALIA
Carabinieri in azione nella Capitale e in altre città
Roma, ridotte a schiave e costrette a prostituirsi: sgominata banda nigeriani, 34 arresti
Blitz per colpire un'organizzazione nigeriana che gestiva un traffico di giovani africane per costringerle alla prostituzione dopo averle ridotte in schiavitù

Blitz dei carabinieri contro un'organizzazione a delinquere di matrice nigeriana che gestiva un traffico di giovani africane costrette a prostituirsi dopo essere state ridotte in schiavitù.
Trentaquattro gli arresti in corso di esecuzione dall'alba nella Capitale e in altre città italiane da parte dei carabinieri del Ros e di quelli del Comando provinciale di Roma. Tra i coinvolti ci sarebbero trenta cittadini nigeriani e quattro di nazionalità albanese.
Nell'ordinanza di custodia cautelare vengono contestati agli arrestati i reati di associazione di stampo mafioso e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, con l'aggravante della "transnazionalità", di riduzione in schiavitù, tratta di esseri umani, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, riciclaggio e altri gravi delitti.
Secondo i carabinieri del Ros e quelli del Comando provinciale di Roma, la banda era in grado di gestire, con modalità tipiche della criminalità organizzata, "diversificate attività illecite nei remunerativi settori del traffico e sfruttamento di esseri umani, del narcotraffico e del riciclaggio degli ingentissimi proventi".
Gli investigatori sottolineano anche come sia stato grazie alla cooperazione internazionale istaurata con le autorità della Repubblica del Togo che "è stato possibile ricostruire l'intera filiera della tratta di giovani africane, introdotte in Italia per il loro sfruttamento sessuale".
Trentaquattro gli arresti in corso di esecuzione dall'alba nella Capitale e in altre città italiane da parte dei carabinieri del Ros e di quelli del Comando provinciale di Roma. Tra i coinvolti ci sarebbero trenta cittadini nigeriani e quattro di nazionalità albanese.
Nell'ordinanza di custodia cautelare vengono contestati agli arrestati i reati di associazione di stampo mafioso e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, con l'aggravante della "transnazionalità", di riduzione in schiavitù, tratta di esseri umani, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, riciclaggio e altri gravi delitti.
Secondo i carabinieri del Ros e quelli del Comando provinciale di Roma, la banda era in grado di gestire, con modalità tipiche della criminalità organizzata, "diversificate attività illecite nei remunerativi settori del traffico e sfruttamento di esseri umani, del narcotraffico e del riciclaggio degli ingentissimi proventi".
Gli investigatori sottolineano anche come sia stato grazie alla cooperazione internazionale istaurata con le autorità della Repubblica del Togo che "è stato possibile ricostruire l'intera filiera della tratta di giovani africane, introdotte in Italia per il loro sfruttamento sessuale".