ITALIA
Operazione del Ros
Camorra. Arrestata Maria Licciardi, boss dell'Alleanza di Secondigliano
La donna è stata fermata all'aeroporto romano di Ciampino, dove stava per imbarcarsi su un volo per la Spagna

Stava per volare in Spagna, a Malaga, per andare a trovare la figlia e curare alcuni affari Maria Licciardi, ritenuta dalla Procura di Napoli capo dell'omonimo clan fondato dal fratello Gennaro. La donna è stata fermata stamattina all'aeroporto romano di Ciampino dai carabinieri del Ros.
Insieme con lei, in fila, per la consegna dei bagagli, c'erano anche due accompagnatori per i quali non sono state disposte al momento misure cautelari.
Maria Licciardi, quando è stata circondata dai militari, non ha opposto alcuna resistenza. E' rimasta tranquilla quando le hanno mostrato il provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Napoli che l'accusa di essere l'elemento di vertice del clan di cui porta il nome e uno dei componenti di spicco dello storico cartello mafioso denominato 'Alleanza di Secondigliano'.
Il clan Licciardi ha roccaforte nel nel quartiere di Secondigliano, ma anche rami in Campania, in altre regioni di Italia e alleanze all'estero.
Maria Licciardi è destinataria di un fermo di pm e deve rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, ricettazione di somme di denaro di provenienza illecita e turbativa del regolare svolgimento di un'asta giudiziaria, reati aggravati dalle modalità mafiose.
Dopo la morte del fratello boss Gennaro, deceduto in cella a Voghera nel 1994, insieme agli altri fratelli Vincenzo e Pietro aveva preso le redini del clan e del cartello con i Contini, acquistando sempre più peso.
Arrestata nel 2001, era stata scarcerata a dicembre 2009 e da allora ha preso in mano la direzione della cosca che può contare su capozona nelle area di influenza dell'organizzazione (Masseria Cardone, rione Don Guanella, Rione Berlingieri e Vasto).
Insieme con lei, in fila, per la consegna dei bagagli, c'erano anche due accompagnatori per i quali non sono state disposte al momento misure cautelari.
Maria Licciardi, quando è stata circondata dai militari, non ha opposto alcuna resistenza. E' rimasta tranquilla quando le hanno mostrato il provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Napoli che l'accusa di essere l'elemento di vertice del clan di cui porta il nome e uno dei componenti di spicco dello storico cartello mafioso denominato 'Alleanza di Secondigliano'.
Il clan Licciardi ha roccaforte nel nel quartiere di Secondigliano, ma anche rami in Campania, in altre regioni di Italia e alleanze all'estero.
Maria Licciardi è destinataria di un fermo di pm e deve rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, ricettazione di somme di denaro di provenienza illecita e turbativa del regolare svolgimento di un'asta giudiziaria, reati aggravati dalle modalità mafiose.
Dopo la morte del fratello boss Gennaro, deceduto in cella a Voghera nel 1994, insieme agli altri fratelli Vincenzo e Pietro aveva preso le redini del clan e del cartello con i Contini, acquistando sempre più peso.
Arrestata nel 2001, era stata scarcerata a dicembre 2009 e da allora ha preso in mano la direzione della cosca che può contare su capozona nelle area di influenza dell'organizzazione (Masseria Cardone, rione Don Guanella, Rione Berlingieri e Vasto).