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POLITICA

Il nome del ministro nelle intercettazioni

Expo: il M5S chiede le dimissioni di Lupi

A tirare in ballo il titolare delle Infrastrutture, Gianstefano Frigerio, ex dc e ex parlamentare di Fi finito in manette. Il ministro si difende: "La circostanza più spiacevole è doversi giustificare per cose che non sono minimamente accadute"

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Maurizio Lupi
Dopo le polemiche arriva la richiesta di dimissioni. Ad annunciarla è il deputato grillino Manlio Di Stefano che, intervenendo ad Agorà, annuncia: “Chiederemo che rimetta il suo mandato e ci aspettiamo le sue dirette dimissioni. Il caso Expo dimostra che la politica ha fallito". Sul banco degli imputati il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, finito nelle intercettazioni dell’inchiesta che ha portato in carcere i vertici dell’Expo. E il ministro si difende: “Non ho mai sentito nessuno o ricevuto bigliettini da parte di chicchessia e mai avrei immaginato di poterne ricevere. La circostanza più spiacevole è doversi giustificare per cose che non sono minimamente accadute”.
 
A tirare in ballo il ministro Lupi è Gianstefano Frigerio, ex segretario amministrativo della dc ai tempi di Mani Pulite ed ex parlamentare di Forza Italia, finito in carcere nell’inchiesta sull’Expo. Frigerio nelle intercettazioni dice di aver contattato Lupi, e di averlo fatto attraverso un bigliettino per perorare la nomina di Antonio Rognoni, finito anche lui in manette, alla presidenza dell’Anas.
 
Il ministro però smentisce: “Frigerio è un millantatore, non lo vedo da quattro anni. Non ho mai sentito nessuno o ricevuto bigliettini da parte di chicchessia e, se ne avessi ricevuti, li avrei buttati nel cestino”. Il nome di Lupi compare diverse volte nelle intercettazioni ed è sempre Frigerio ad affermare che il ministro è “amico di quelli di Manutencoop e che questi, insieme ai ciellini, sarebbero già intervenuti per fargli fare da capocordata nel progetto di Città della Salute”. “Le amicizie – spiega Lupi - non me le sceglie Frigerio, io con Manutencoop non credo di avere mai avuto interlocuzioni, non c’è mai stata occasione o necessità non essendo questa azienda interlocutore istituzionale del mio ministero”.
 
Ancora nelle intercettazioni, Frigerio afferma che Lupi e l’ex senatore Pdl Luigi Grillo — arrestato giovedì scorso — si vedono “continuamente” e che praticamente Grillo funge “da sottosegretario” ombra. “Non esistono sottosegretari segreti, forse queste persone hanno capito male con chi non potevano avere a che fare. I sottosegretari sono quelli nominati dal premier e i cui nomi sono pubblicati sul sito del governo. Con il senatore Grillo la frequentazione più grande è avvenuta negli ultimi 10 giorni perché l’ho incontrato per la campagna elettorale a Genova. Sui temi relativi al lavoro del ministero credo di averlo incontrato solo una volta con le altre autorità portuali appena insediato perché è stato relatore della riforma portuale approvata in Senato nella scorsa legislatura ma poi saltata. Si è parlato di questo, per il resto è una persona che ha aderito all’Ncd”, afferma il ministro Lupi che ha incassato anche la solidarietà di Angelino Alfano: "non c'è traccia di un suo coinvolgimento".
 
Giustificazioni insufficienti per il M5S che, per bocca di Di Stefano, annuncia: “"Chiederemo le dimissioni del ministro Lupi, uno dei pochi che ha mantenuto la sua posizione dal governo Letta a quello Renzi. Chiederemo che rimetta il suo mandato e ci aspettiamo le sue dirette dimissioni”.