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ITALIA

Strumenti di ausilio alla navigazione

Fari d'Italia, il fascino intramontabile delle "sentinelle del mare". Le foto più belle

Sono i 161 fari della Marina Militare in attività sugli 8000 km di costa italiana. Tra i più antichi il Faro di Livorno, "La Laterna" di Genova e il Faro di Punta San Ranieri di Messina

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"La Lanterna" di Genova
Si stagliano sul mare con il loro fascio senza tempo. Sono i 161 fari della Marina Militare tuttora in attività sugli 8000 km di costa italiana. Strumenti di ausilio alla navigazione, queste "sentinelle del mare” suscitano da sempre suggestione e mistero. Fonte d’ispirazione per poeti, scrittori, musicisti, i fari, nell’immaginario collettivo, evocano spesso un senso di libertà e di solitudine ma anche il sogno di una vita a contatto con la natura.

La maggior parte dei fari italiani ancora in servizio è stata costruita dalla seconda metà dell’800, ma il vero “boom” si registra dopo il 1910. Basti pensare che nel 1861 – secondo quanto riporta la Marina – i fari e i segnalamenti marittimi non superavano i 50, mentre nel 1916 erano già 512. Ma non mancano strutture risalenti ai secoli precedenti. Alcune delle quali sono ancora attive.

Il più antico: il Faro di Livorno
E’ il Faro di Livorno, quello più antico e tuttora in funzione in Italia. Costruito nel 1304 venne distrutto dalle truppe tedesche in ritirata nel 1944. Per volere del popolo livornese fu ricostruito e inaugurato nello stesso anno, 1956, come copia esatta di quello andato distrutto. Tanto che per la muratura vennero addirittura utilizzate le pietre recuperate dalle macerie. Da quel momento è stato dichiarato monumento nazionale.

“La Lanterna”, simbolo di Genova
È il simbolo di Genova e venne costruito nel 1326 nel porto vecchio. La torre crollò dopo un assedio nel 1507 per poi essere ricostruta, nel 1543, su ordine del Magistrato dei Padri del Comune. Nel corso dei secoli l’opera fu più volte rimaneggiata ma senza più cambiare aspetto.

Il Faro di Punta San Ranieri a Messina
Costruito nel 1546 a Messina, era stato inizialmente battezzato “torre del Garofalo”, dal nome del vortice che le correnti formano nei passi dello Stretto. Poi venne rinominato Faro di Punta San Ranieri, dal nome del monaco eremita che teneva un fuoco acceso ogni notte per aiutare i navigatori e salvarli dal pericolo.

Il “recente” Faro della Vittoria di Trieste
Come Genova, anche Trieste ha il proprio simbolo nel faro della città. Si tratta del Faro della Vittoria e venne costruito in tempi più recenti. I lavori iniziarono nel 1923 e terminarono nel 1927. La struttura, un vero e proprio monumento, è stata realizzata in ricordo dei caduti in mare.