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Ritorno dei sedicesimi
Europa League. L'Inter si impone nel 'Meazza' deserto, 2-1 al Ludogorets
Dopo il successo di Razgrad i nerazzurri concedono il bis in rimonta e si iscrivono agli ottavi. Apre Cauly Souza, un autogol di Terziev e Lukaku capovolgono lo score già nel primo tempo. Nella ripresa traversa di Sanchez e palo del belga

L'Inter sbriga la pratica Ludogorets pur con qualche distrazione e inserisce il suo nome nell'urna di Nyon dove si sorteggiano gli ottavi di Europa League. Dopo lo 0-2 di Razgrad, i bulgari sono battuti 2-1 (in rimonta) in un 'Meazza' a porte chiuse per l'emergenza coronavirus.
Difesa a tre con Godin, Ranocchia e D'Ambrosio, sulle fasce del 3-5-2 di Conte ci sono Moses e Biraghi. Eriksen nella mediana, Lautaro in panchina, punte Lukaku e Sanchez. Gara compassata, il 2-0 dell'andata suggerisce il canovaccio. Lukaku ha subito una palla buona, ma si fa ipnotizzare da Iliev e sbaglia. Il Ludogorets prende coraggio e sorprende i nerazzurri al 26': cross di Cicinho, Cauly Souza prende il tempo a un distratto Godin e fulmina Padelli. L'Inter non sbanda e rimette subito la gara nei binari giusti. Al 31' Eriksen imbuca per Biraghi che indirizza al centro, la deviazione di Terziev sorprende Iliev sul primo palo in un classico autogol. I nerazzurri capiscono che è il momento di spingere e pressano i bulgari. Al quarto minuto oltre il 45' (recupero 'monstre' per due interventi del Var abbastanza superflui) Sanchez mette la palla sulla testa di Lukaku in perfetto inserimento centrale, Iliev respinge in qualche modo ma proprio sul corpo del belga in caduta e il pallone rimbalza in rete.
In vantaggio all'intervallo, Conte medita il turnover nella ripresa e ricomincia con Brozovic al posto di Barella. Al 52' mazzata di Sanchez dai 18 metri che si schianta sulla parte bassa della traversa e pallone che rimbalza in campo. Un legno anche per Lukaku (59'), che riceve da Biraghi, si gira rapidamente e batte di destro, Iliev allunga la traiettoria sul palo. Poco dopo il belga è sostituito da Esposito. Padelli è attento su qualche leggerezza della difesa, neutralizza le conclusioni di Keseru, Wanderson e soprattutto Swierczok (il neoentrato era in ottima posizione). L'Inter non ha problemi a far scivolare la partita comodamente al 90'.
Difesa a tre con Godin, Ranocchia e D'Ambrosio, sulle fasce del 3-5-2 di Conte ci sono Moses e Biraghi. Eriksen nella mediana, Lautaro in panchina, punte Lukaku e Sanchez. Gara compassata, il 2-0 dell'andata suggerisce il canovaccio. Lukaku ha subito una palla buona, ma si fa ipnotizzare da Iliev e sbaglia. Il Ludogorets prende coraggio e sorprende i nerazzurri al 26': cross di Cicinho, Cauly Souza prende il tempo a un distratto Godin e fulmina Padelli. L'Inter non sbanda e rimette subito la gara nei binari giusti. Al 31' Eriksen imbuca per Biraghi che indirizza al centro, la deviazione di Terziev sorprende Iliev sul primo palo in un classico autogol. I nerazzurri capiscono che è il momento di spingere e pressano i bulgari. Al quarto minuto oltre il 45' (recupero 'monstre' per due interventi del Var abbastanza superflui) Sanchez mette la palla sulla testa di Lukaku in perfetto inserimento centrale, Iliev respinge in qualche modo ma proprio sul corpo del belga in caduta e il pallone rimbalza in rete.
In vantaggio all'intervallo, Conte medita il turnover nella ripresa e ricomincia con Brozovic al posto di Barella. Al 52' mazzata di Sanchez dai 18 metri che si schianta sulla parte bassa della traversa e pallone che rimbalza in campo. Un legno anche per Lukaku (59'), che riceve da Biraghi, si gira rapidamente e batte di destro, Iliev allunga la traiettoria sul palo. Poco dopo il belga è sostituito da Esposito. Padelli è attento su qualche leggerezza della difesa, neutralizza le conclusioni di Keseru, Wanderson e soprattutto Swierczok (il neoentrato era in ottima posizione). L'Inter non ha problemi a far scivolare la partita comodamente al 90'.