ITALIA
La manifestazione
Roma, 'Non una di meno": le donne in piazza contro la violenza
Al corteo "differenti realtà, biografie, età ma tutte con l'obiettivo comune di riaffermare una nuova stagione di consapevolezza"

Il corteo della manifestazione contro la violenza sulle donne, "Non una di meno", dopo aver sfilato per le vie di Roma partendo da piazza della Repubblica, si è concluso a Piazza San Giovanni. Si è chiusa così la manifestazione di Roma, con un momento finale dedicato alle testimonianze di alcune vittime sopravvissute. Secondo gli organizzatori la partecipazione nel corso del corteo sarebbe arrivata a duecentomila persone, rispetto alle centomila stimate all'inizio. A dare le cifre è stata Tatiana Montella leader di 'Iodecido'.
E' stato un corteo festoso e colorato. In testa, per un tragitto, un gruppo di danzatrici di Capoeira, una danza brasiliana che risale al periodo in cui nel Paese c'erano schiavi importati dall'Africa. "Rappresenta una forma di difesa e di liberazione dalla schiavitù", hanno spiegato le organizzatrici. C'erano donne di tutte le generazioni, dalle bambine alle anziane. In piazza anche diversi uomini, soprattutto giovani. Tra gli striscioni, molti erano foto di vittime di violenza: il tema del femminicidio è stato quello predominante negli slogan, mentre non ci sono state invettive contro i politici. Anche per quanto riguarda i colori della manifestazione, a predominare è stato il rosso, divenuto da tempo simbolo delle donne vittime di violenza da parte degli uomini.
"Siamo di fronte ad una assoluta novità che riafferma che siamo il soggetto imprevisto della storia. Oggi qui a Roma siamo una marea": ha detto Titti Carrano responsabile di Dire (Donne in rete contro la violenza). "Questa - ha aggiunto - è una manifestazione per dire basta alla violenza maschile contro le donne. Non accetteremo più condanne solo a parole. Si tratta solo della prima tappa di un percorso che è nato dal basso. E' un'assoluta novità che vede qui in piazza differenti realtà, biografie, età ma tutte con l'obiettivo comune di riaffermare una nuova stagione di consapevolezza". E' possibile che dalla giornata di oggi nasca un nuovo soggetto politico? "Perché no?", ha risposto.
E' stato un corteo festoso e colorato. In testa, per un tragitto, un gruppo di danzatrici di Capoeira, una danza brasiliana che risale al periodo in cui nel Paese c'erano schiavi importati dall'Africa. "Rappresenta una forma di difesa e di liberazione dalla schiavitù", hanno spiegato le organizzatrici. C'erano donne di tutte le generazioni, dalle bambine alle anziane. In piazza anche diversi uomini, soprattutto giovani. Tra gli striscioni, molti erano foto di vittime di violenza: il tema del femminicidio è stato quello predominante negli slogan, mentre non ci sono state invettive contro i politici. Anche per quanto riguarda i colori della manifestazione, a predominare è stato il rosso, divenuto da tempo simbolo delle donne vittime di violenza da parte degli uomini.
"Siamo di fronte ad una assoluta novità che riafferma che siamo il soggetto imprevisto della storia. Oggi qui a Roma siamo una marea": ha detto Titti Carrano responsabile di Dire (Donne in rete contro la violenza). "Questa - ha aggiunto - è una manifestazione per dire basta alla violenza maschile contro le donne. Non accetteremo più condanne solo a parole. Si tratta solo della prima tappa di un percorso che è nato dal basso. E' un'assoluta novità che vede qui in piazza differenti realtà, biografie, età ma tutte con l'obiettivo comune di riaffermare una nuova stagione di consapevolezza". E' possibile che dalla giornata di oggi nasca un nuovo soggetto politico? "Perché no?", ha risposto.