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MONDO

La corsa per l'Eliseo

Fillon: attacchi inauditi contro di me. Resto in corsa

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"Intendo resistere". A dirlo è il candidato del centrodestra francese alle presidenziali, François Fillon. "Intendo chiarire le cose perché non ho niente da nascondere", ha affermato in un'attesa conferenza stampa, riferendosi allo scandalo del presunto impiego fittizio di sua moglie Penelope come assistente parlamentare. "Sono stato scelto da milioni di francesi, non sono solo il candidato di un partito e nessuno è legittimato acontestare il voto delle primarie". 

"Non sono i sondaggi che mi faranno cambiare idea - aggiunge - sono un candidato che vuole vincere". Fillon, riferendosi alle pressioni di diversi esponenti della sua stessa parte politica, ha detto che "non c'era un piano B rispetto alla mia candidatura". Rivolgendosi ai media a Parigi, il trionfatore alle primarie del centrodestra per la corsa all'Eliseo di primavera ha poi aggiunto: "Linciare, assassinare un candidato come avete fatto in questa settimana, pone un problema per la democrazia".

"Contro di me attacco inaudito, mai nascosto nulla"
"Siamo di fronte a un attacco di una violenza inaudita, mai visto nella vita della Repubblica. E' il candidato della destra e del centro che è preso di mira", ha aggiunto. "Capisco gli interrogatori e il bisogno di chiarire le cose", ma "non ho mai violato la legge". "Tutti i fatti che sono accaduti sono legali e trasparenti, non ho mai nascosto nulla. Sono stato ascoltato per 4 ore dalla polizia, mia moglie è stata scoltata per cinque ore. Abbiamo risposto a tutto", ha aggiunto.

"Retribuzioni Penelope perfettamente giustificate, ma presento le mie scuse ai francesi"
"Sì, ho dato lavoro a mia moglie come collaboratrice. E poi lei è stata la collaboratrice del mio successore, prima di tornare mia collaboratrice", e le sue retribuzioni erano "perfettamente giustificate", ha dichiarato Fillon. Il compenso versato a mia moglie, dice, era "perfettamente giustificato" e tutti i fatti di cui sono accusato "sono legali e trasparenti". Quindi, pur concedendo che assumere la moglie è stato un "errore", e pur ammettendo di provare una certa, "legittima emozione", il vincitore delle primarie del centro destra annuncia di non aver alcuna intenzione di gettare la spunta.

Aver assunto mia moglie, ammette Fillon, è stato un  "errore" e di questo "presento le mie scuse ai francesi". Il lavoro di Penelope, ha spiegato Fillon, era "indispensabile alle attività degli eletti" nella  mia circoscrizione e mai la donna è stata "direttamente una mia subordinata...lei è sempre stata, in primo luogo la mia compagna lavoro e la mia collaboratrice".

"Lavorando con mia moglie e i miei figli ho privilegiato una collaborazione di piena fiducia che però adesso suscita il sospetto e la sfiducia dell'opinione pubblica. È stato un errore, di cui mi dispiaccio profondamente e presento le mie scuse ai francesi".

In seguito, come promesso oggi in conferenza stampa, Fillon ha postato sul sito web della sua campagna elettorale tutte le carte relative allo stipendio pagato a sua moglie come sua assistente parlamentare. Penelope Fillon, si legge, è stata retribuita per un totale di 680mila euro durante 15 anni di incarico.