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POLITICA

Urne chiuse da ieri sera alle 22

Sardegna, Cappellacci si congratula con Pigliaru

Conta delle schede iniziata alle 7 di questa mattina. L'ex presidente, Ugo Cappellacci, a circa metà scrutinio ha chiamato l'avversario Francesco Pigliaru per le congratulazioni, auguri giunti anche da Renzi

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Francesco Pigliaru e Ugo Cappellacci (foto archivio)
Cagliari
Il governatore uscente Ugo Cappellacci si è già congratulato con il candidato di centrosinistra, Francesco Pigliaru, in vantaggio. Il presidente uscente a circa metà scrutinio ha  chiamato l'avversario per gli auguri. Anche Matteo Renzi ha telefonato a Pigliaru, così scrive su twitter

 
Alle 17.30 scrutinate 1188 sezioni su 1836 - in vantaggio Pigliaru (centrosinistra) con il 43.06%, seguito da Cappellacci (centrodestra) con il 38.68%.

Ieri, alle 22, il dato dell’affluenza si era fermato al 52.23%, con un netto calo rispetto al 67.58% della precedente tornata elettorale datata 2009. Ed è in Sardegna che il segretario Pd e premier in pectore Matteo Renzi si giocava la sua prima partita elettorale. Le fibrillazioni per il nuovo inquilino a palazzo Chigi e l'asse Renzi-Berlusconi sulla legge elettorale, fanno dell'isola un test nazionale dopo le grandi manovre di questi ultimi giorni a Roma, anche se peserà e rendere in parte poco attendibile il test stesso l’assenza dei grillini che non sono riusciti a trovare una sintesi per presentare un candidato. Al voto per la scelta del governatore e il rinnovo del Consiglio regionale erano chiamati 1.479.284 elettori, suddivisi in 1.836 sezioni.

Sei i candidati in lizza
Sei i candidati per un posto da governatore in Sardegna: cinque uomini e una donna. In campo le coalizioni di centrodestra (Ugo Cappellacci), centrosinistra (Francesco Pigliaru), indipendentisti (Fronte indipendentista Unidu), Movimento Zona Franca (Gigi Sanna) e due outsider (Mauro Pili e Michela Murgia).

Lo speciale della TgR Rai

Francesco Pigliaru (43.06) è nato a Sassari il 13 maggio 1954 e insegna Economia all'università di Cagliari dove ricopre anche l'incarico di prorettore. Ex direttore del Crenos (Centro ricerche economiche Nord Sud), é stato assessore della Programmazione nella Giunta di Renato Soru dal 2004 al 2006, quando si é dimesso. È stato acclamato candidato governatore dopo il passo indietro di Francesca Barracciu, la vincitrice delle primarie costretta al ritiro per il suo coinvolgimento nello scandalo sui fondi ai gruppi consiliari. Pigliaru è sostenuto da undici liste: Pd, Sel, Centro Democratico, Partito dei Sardi, La Base, Rossomori, Sinistra sarda (Pdci e Rifondazione), Upc, Irs, Idv-Verdi e Psi.

Ugo Cappellacci (38.68) è il governatore uscente. Nato a Cagliari il 27 novembre del 1960 è commercialista (lo studio di suo padre si è occupato per anni degli affari di Berlusconi in Sardegna). Ex assessore regionale della Programmazione con la Giunta di Italo Masala, nel 2009 è stato eletto con il 51,88% dei consensi, battendo l'avversario del centrosinistra Renato Soru. È sostenuto da una coalizione di sette liste: Forza Italia, Udc, Riformatori, Fratelli D'Italia, Psd'Az, Uds e Zona Franca Randaccio.

Michela Murgia (10.63) è la prima candidata donna alla presidenza della Regione. Nata il 3 giugno del 1972, la scrittrice di Cabras ha vinto il Premio Campiello con Accabadora nel 2010. Era già diventata celebre per un altro romanzo, "Il Mondo deve sapere", ambientato in un call center, da sui il regista Paolo Virzì ha tratto il film "Tutta la vita davanti". Leader della coalizione Sardegna Possibile, è sostenuta da tre liste: Comunidades, Gentes e ProgRes.

Mauro Pili (5.90) è nato a Carbonia il 16 ottobre del 1966. Già presidente della Regione nel 1999, si ripresenta per la terza volta alle regionali, dopo la sconfitta con Soru nel 2004, quando tentò il bis per Villa Devoto. Abbandonati i colori di Forza Italia anche in Parlamento, Pili è sostenuto dalla coalizione del Popolo Sardo di cui fanno parte le liste Unidos, Mauro Pili presidente, Fortza Paris e Soberania.

Pier Franco Devias (0.99) è il filosofo nuorese, indipendentista proveniente dalla militanza in 'A Manca pro s'indipendentntzia' ed ora candidato con il Fronte Indipendentista Unidu. Nato il 30 aprile 1974, è il più giovane tra i sei aspiranti governatore.

Gigi Sanna (0.73) è nato ad Abbasanta l'8 novembre 1939. Dopo ventisei anni da insegnante di latino e greco al liceo classico De Castro di Oristano è stato uno dei "padri" della battaglia per l'istituzione della zona franca integrale in Sardegna. Dopo la scissione interna al movimento, Sanna è stato scelto come candidato del Movimento Zona Franca. 

L'assenza del M5S
Spazio lasciato vuoto dal Movimento 5 Stelle dopo le divisioni e le polemiche interne per la mancata concessione del simbolo da parte di Beppe Grillo, si inserisce prepotentemente un outsider di tutto rispetto, la scrittrice vincitrice del Campiello con "Accabadora", Michela Murgia. Immagina una "Sardegna Possibile" - questo il nome della sua coalizione - diversa dal centrodestra e dal centrosinistra, forze politiche da lei viste come due facce della stessa medaglia.

E se la sue liste hanno raccolto favori e candidati che non si riconoscono più nel centrosinistra, nel campo avversario a disturbare" il centrodestra ci ha pensato un deputato ex Pdl ed ex governatore "azzurro" della Regione: Mauro Pili. La sua coalizione del Popolo sardo mette l'accento sull'autogoverno regionale staccato dai poteri forti partitici e lobbistici di oltre Tirreno, un leit motiv da sempre utilizzato da quelle forze indipendentiste che oggi si sono sparpagliate nelle diverse alleanze. Gli unici a fare una scelta netta, non facendosi accompagnare da alcun  partito tradizionale, sono gli attivisti del Fronte indipendentista Unidu, che sostengono Pier Franco Devias alla carica di governatore.

Il nodo della zona franca
Altro tema della campagna elettorale è stato l'istituzione della zona franca integrale che permetta alla Sardegna di poter attrarre imprese e, con la stessa fiscalità di vantaggio, offrire ai residenti sconti sui prezzi al consumo. Anche in questo caso, però, il fronte di chi ha proposto questa battaglia si è spaccato prima delle elezioni: una parte è andata con Cappellacci, gli altri hanno deciso di correre da soli nel Movimento Zona Franca per Gigi Sanna presidente. 

La nuova legge elettorale sarda prevede un premio di maggioranza risicato (55% dei seggi) se il vincitore raggiunge almeno il 25% dei consensi. Inoltre su 60 posti disponibili in Consiglio, per i quali corrono 1.496 aspiranti in 27 liste, la maggioranza piena (se il vincitore conquisterà il 40% dei consensi) è di 36 seggi.