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ECONOMIA

Le due voci pesano per l'88% nel bilancio

L'allarme della Corte dei conti: Napoli rischia il fallimento

Negli ultimi 3 anni c'è stata un'incapacità del Comune a riscuotere tasse e multe: solo un napoletano su due paga il dovuto. L'amministrazione studia il ricorso 

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Il sindaco di Napoli De Magistris
Napoli rischia la bancarotta. È il duro giudizio della Corte dei conti, secondo cui delle varie amministrazioni che si sono succedute negli anni, nessuna è esente da colpe. La magistratura contabile punta il dito soprattutto contro l’incapacità cronica di riscossione delle imposte: tra il 2009 e il 2011 i tributi e le multe per infrazioni stradali presentano un tasso d’evasione superiore al 50 per cento. Basti pensare che sul bilancio 2012 del Comune le stesse voci pesano per l’88% delle entrate correnti.

La tendenza, secondo la Corte, è destinata a peggiorare come certifica il diminuito recupero dell’evasione tributaria. La notizia è stata diffusa dopo che la Corte ha depositato le motivazioni della decisione con cui ha respinto il piano di riequilibrio finanziario del Comune. La revisione dell'incartamento era già cominciata il giorno dopo le udienze del 7 e 14 gennaio scorso, quando fra le righe era emerso l'orientamento della sezione regionale di controllo.

E da ieri gli uffici dell'assessore al Bilancio Salvo Palma e l'assesore stesso, in piena sintonia e costante contatto con il sindaco Luigi de Magistris, sono al lavoro per presentare ricorso entro i trenta giorni fissati per legge.