POLITICA
Il premier ospite a Porta a Porta
Renzi: Verdini non entra in maggioranza. Borse, bene le parole di Draghi. Ue non ne azzecca una
Il presidente del Consiglio: "Faccio fatica ad appassionarmi a questo dibattito: quante vice-presidenze ha avuto il gruppo di Verdini...". Poi: "L'importante è che il lavoro continui a crescere, è impossibile che cresca di mezzo milione all'anno, un rallentamento lo do per scontato ma farei presente che grazie al Jobs act abbiamo recuperato 510mila posti di lavoro". Monte Paschi? "Un bel brand"

Secco "no" di Matteo Renzi all''ingresso di Verdini nella maggioranza. Ospite a Porta a Porta, il premier spiega: "Tutte le volte che andiamo a votare le riforme ci sono maggioranze un po' diverse, non vedo una grande notizia". Sull'elezione dei tre verdiniani Eva Longo, Pietro Langella e Giuseppe Compagnone alla vicepresidenza delle commissioni Finanze, Bilancio e Difesa, elezione che, secondo le opposizioni, certifica l'ingresso di Ala nel governo, Renzi replica: "No. Credo abbiamo chiuso oggi le presidenze di commissione, credo non ci sia nessuna presidenza per Verdini. Faccio fatica ad appassionarmi a questo dibattito: quante vice-presidenze ha avuto il gruppo di Verdini...".
Poi aggiunge: "Oggi una grandissima azienda, la Apple ha annunciato un investimento a Napoli che porterà 600 posti di lavoro. Vedrò domani Tim Cook, il capo mondiale di Apple. A me interessano queste cose, le vicepresidenze di commissione le lascio agli appassionati".
Tre anni per la "Buona scuola"
Archiviato il capitolo sulle polemiche relative ai rapporti tra la maggioranza ed il gruppo di Verdini, Renzi prosegue. "Ci diamo un triennio per chiudere e mandare a regime la 'Buona scuola'. Finalmente l'Italia smette di occuparsi del passato, stiamo affrontando tutte le partite del passato, ora ci occupiamo di scuola, di riforme".
I licenziamenti degli assenteisti e la crescita del lavoro
Commentando la foto del dipendente che è andato a timbrare il cartellino in mutande e poi è tornato a casa, Renzi ha ribadito che "questa è gente da licenziare entro 48 ore. E' una foto terribile - ha aggiunto - E' una questione di dignità e rispetto verso chi si alza la mattina e mette la sveglia presto per andare a lavorare. In passato c'era una legge che permetteva al dirigente di valutare il licenziamento ma con la nuova legge o licenzia il lavoratore che timbra e va via, o se non si attiva noi licenziamo il dirigente". Poi ha parlato di occupazione. "L'importante è che il lavoro continui a crescere, è impossibile che cresca di mezzo milione all'anno, un rallentamento lo do per scontato ma farei presente che grazie al jobs act abbiamo recuperato 510mila posti di lavoro".
Le banche e la Borsa. Monte Paschi "un bel brand"
"Benissimo le parole di Draghi, oggi è andata meglio". Così il premier commenta il rimbalzo delle borse europee ed in particolare la crescita di Piazza Affari e del titolo del Mps. "Monte dei Paschi di Siena oggi è cresciuta più del 40 per cento, e quindi è tornata a valori più consoni. E' una banca importante, risanata, un bel brand. Probabilmente avrà bisogno di trovare dei partner, perché dovrà stare insieme ad altri. E' un ragionamento che vale per Monte dei Paschi e vale per altre banche popolari". "Molto difficile, ha aggiunto Renzi, aspettarsi qualcosa dai mercati perché sono volubili. Negli ultimi giorni si è scaricata su alcune banche italiane una serie di tensioni difficili da leggere. Stamattina, dopo l'incontro con il governatore e il ministro dell'economia e dopo le parole della delegata delle banche della commissione Ue, che ha detto che non ci sono ulteriori interventi richiesti, immaginavo che le cose andassero meglio".
Sul via libera dell'Ue al piano italiano sulla bad bank, "anche se si chiude questo fine settimana non è decisivo perché la bad bank grande bisognava farla prima delle regole" sul "bail in" introdotte a gennaio. Renzi ha spiegato che ora, oltre ad un piano di piccole bad bank, Padoan "sta lavorando anche ad altri soluzioni" per semplificare i tempi nella procedura di smaltimento dei crediti.
Poi ha sottolineato come "gli stress test usano termometri strani: le banche tedesche e francesi hanno più derivati dei nostri ma i derivati sono considerati poco. Ci sono criteri che aiutano quasi sempre i modelli di business di altri paesi e non dell'Italia ed è per questo che ci facciano sentire".
L'Europa e i gasdotti
"Non sto litigando perché faccio le bizze con Juncker e i commissari europei, ma perché stiamo chiedendo che dopo anni che l'Italia andava in Europa a dire solo sì grazie, l'Italia non è che dice di no, ma fa domande e si fa sentire". Quindi, ha precisato, "non faccio le bizzette o le polemicucce perché sono un attaccabrighe, ma dico che per anni abbiamo sempre detto di sì, ma ora voglio dire sì a cose che funzionino per noi e per gli altri", perché "bisogna toglierci di dosso la pigrizia e andare all'attacco, noi siamo l'Italia. C'è un sacco di gente in Europa che vede oggi nell'Italia un paese stabile. I compiti li abbiamo fatti, adesso state ad ascoltare anche noi". Poi ha spiegato la nomina di Calenda: "Gli ambasciatori sono bravissimi, per carità. Ma quando hanno fatto un po' di battutine sull'Italia a Bruxelles pensando di impaurirmi, ho risposto: se volete uno più rissoso di me e bravissimo sui dossier, vi mando Calenda che ha gestito benissimo dossier come quello sulla Cina".
Secondo Renzi "l'Europa è in crisi di identità, non ne azzecca più una: dobbiamo aiutare l'Europa e il grande sogno dell'Europa. A noi piace tanto compatirci, dirci che va tutto male e le cose non funzionano ma l'Italia ha la più grande ricchezza privata insieme alla Germania". "Ma vi sembra normale - ha domandato - che si sia bloccato il gasdotto Southstream al Sud e si è detto di farlo al Nord? A sud bloccato perché secondo i tedeschi non andava bene e dopo un anno proprio i tedeschi hanno fatto una proposta dal Nord".
Alla domanda se Eni chiuderà l'accordo per Northstream, il premier ha risposto che "dipende se Eni, meglio Saipem, faranno l'accordo...Io non sono l'ad ma ho chiesto se la procedura era corretta. Basta con gli atteggiamenti un po' impauriti verso gli euroburocrati".
La crescita economica
"Credo che il debito italiano sia sotto controllo - ha detto il premier - è un debito sinceramente molto alto ma è la metà di quello giapponese, va ridotto a tutti i costi ma è debito di un Paese che ha risorse private che sono il doppio del debito reale. Con questi tassi possiamo fare un lavoro più forte sui titoli trentennali". Secondo Renzi il debito italiano continuerà a scendere. "Nella filosofia europea dovrebbe andare tutto insieme" ma la velocità della riduzione "dipende da quanto sarà la crescita".
Unioni civili. "Favorevole alla stepchild e contrario all'utero in affitto"
Renzi ha detto di essere favorevole alla stepchild adoption dove "il valore centrale è il bambino" ma "sono contrario all'utero in affitto che la legge in Italia non cambia e che ritengo sia giusto proibire".
La nomina di Carrai. "Deve decidere lui se vuole venire. Ognuno porta i suoi, come in America"
"Deve decidere lui, se vuole venire a dare una mano al governo deve mollare tutto, molti incarichi e rimetterci un sacco di soldi. Il capo dei servizi resta Minniti e in caso Carrai risponderà a Minniti". Sulle polemiche che si sono alzate proprio su questa nomina ha risposto che "quando si tratta di staff è giusto che ognuno porti i suoi come succede in America", spiega il premier aggiungendo che "serve un grande professionista su big data e cyber security e noi portiamo al governo i migliori".
Poi aggiunge: "Oggi una grandissima azienda, la Apple ha annunciato un investimento a Napoli che porterà 600 posti di lavoro. Vedrò domani Tim Cook, il capo mondiale di Apple. A me interessano queste cose, le vicepresidenze di commissione le lascio agli appassionati".
Tre anni per la "Buona scuola"
Archiviato il capitolo sulle polemiche relative ai rapporti tra la maggioranza ed il gruppo di Verdini, Renzi prosegue. "Ci diamo un triennio per chiudere e mandare a regime la 'Buona scuola'. Finalmente l'Italia smette di occuparsi del passato, stiamo affrontando tutte le partite del passato, ora ci occupiamo di scuola, di riforme".
I licenziamenti degli assenteisti e la crescita del lavoro
Commentando la foto del dipendente che è andato a timbrare il cartellino in mutande e poi è tornato a casa, Renzi ha ribadito che "questa è gente da licenziare entro 48 ore. E' una foto terribile - ha aggiunto - E' una questione di dignità e rispetto verso chi si alza la mattina e mette la sveglia presto per andare a lavorare. In passato c'era una legge che permetteva al dirigente di valutare il licenziamento ma con la nuova legge o licenzia il lavoratore che timbra e va via, o se non si attiva noi licenziamo il dirigente". Poi ha parlato di occupazione. "L'importante è che il lavoro continui a crescere, è impossibile che cresca di mezzo milione all'anno, un rallentamento lo do per scontato ma farei presente che grazie al jobs act abbiamo recuperato 510mila posti di lavoro".
Le banche e la Borsa. Monte Paschi "un bel brand"
"Benissimo le parole di Draghi, oggi è andata meglio". Così il premier commenta il rimbalzo delle borse europee ed in particolare la crescita di Piazza Affari e del titolo del Mps. "Monte dei Paschi di Siena oggi è cresciuta più del 40 per cento, e quindi è tornata a valori più consoni. E' una banca importante, risanata, un bel brand. Probabilmente avrà bisogno di trovare dei partner, perché dovrà stare insieme ad altri. E' un ragionamento che vale per Monte dei Paschi e vale per altre banche popolari". "Molto difficile, ha aggiunto Renzi, aspettarsi qualcosa dai mercati perché sono volubili. Negli ultimi giorni si è scaricata su alcune banche italiane una serie di tensioni difficili da leggere. Stamattina, dopo l'incontro con il governatore e il ministro dell'economia e dopo le parole della delegata delle banche della commissione Ue, che ha detto che non ci sono ulteriori interventi richiesti, immaginavo che le cose andassero meglio".
Sul via libera dell'Ue al piano italiano sulla bad bank, "anche se si chiude questo fine settimana non è decisivo perché la bad bank grande bisognava farla prima delle regole" sul "bail in" introdotte a gennaio. Renzi ha spiegato che ora, oltre ad un piano di piccole bad bank, Padoan "sta lavorando anche ad altri soluzioni" per semplificare i tempi nella procedura di smaltimento dei crediti.
Poi ha sottolineato come "gli stress test usano termometri strani: le banche tedesche e francesi hanno più derivati dei nostri ma i derivati sono considerati poco. Ci sono criteri che aiutano quasi sempre i modelli di business di altri paesi e non dell'Italia ed è per questo che ci facciano sentire".
L'Europa e i gasdotti
"Non sto litigando perché faccio le bizze con Juncker e i commissari europei, ma perché stiamo chiedendo che dopo anni che l'Italia andava in Europa a dire solo sì grazie, l'Italia non è che dice di no, ma fa domande e si fa sentire". Quindi, ha precisato, "non faccio le bizzette o le polemicucce perché sono un attaccabrighe, ma dico che per anni abbiamo sempre detto di sì, ma ora voglio dire sì a cose che funzionino per noi e per gli altri", perché "bisogna toglierci di dosso la pigrizia e andare all'attacco, noi siamo l'Italia. C'è un sacco di gente in Europa che vede oggi nell'Italia un paese stabile. I compiti li abbiamo fatti, adesso state ad ascoltare anche noi". Poi ha spiegato la nomina di Calenda: "Gli ambasciatori sono bravissimi, per carità. Ma quando hanno fatto un po' di battutine sull'Italia a Bruxelles pensando di impaurirmi, ho risposto: se volete uno più rissoso di me e bravissimo sui dossier, vi mando Calenda che ha gestito benissimo dossier come quello sulla Cina".
Secondo Renzi "l'Europa è in crisi di identità, non ne azzecca più una: dobbiamo aiutare l'Europa e il grande sogno dell'Europa. A noi piace tanto compatirci, dirci che va tutto male e le cose non funzionano ma l'Italia ha la più grande ricchezza privata insieme alla Germania". "Ma vi sembra normale - ha domandato - che si sia bloccato il gasdotto Southstream al Sud e si è detto di farlo al Nord? A sud bloccato perché secondo i tedeschi non andava bene e dopo un anno proprio i tedeschi hanno fatto una proposta dal Nord".
Alla domanda se Eni chiuderà l'accordo per Northstream, il premier ha risposto che "dipende se Eni, meglio Saipem, faranno l'accordo...Io non sono l'ad ma ho chiesto se la procedura era corretta. Basta con gli atteggiamenti un po' impauriti verso gli euroburocrati".
La crescita economica
"Credo che il debito italiano sia sotto controllo - ha detto il premier - è un debito sinceramente molto alto ma è la metà di quello giapponese, va ridotto a tutti i costi ma è debito di un Paese che ha risorse private che sono il doppio del debito reale. Con questi tassi possiamo fare un lavoro più forte sui titoli trentennali". Secondo Renzi il debito italiano continuerà a scendere. "Nella filosofia europea dovrebbe andare tutto insieme" ma la velocità della riduzione "dipende da quanto sarà la crescita".
Unioni civili. "Favorevole alla stepchild e contrario all'utero in affitto"
Renzi ha detto di essere favorevole alla stepchild adoption dove "il valore centrale è il bambino" ma "sono contrario all'utero in affitto che la legge in Italia non cambia e che ritengo sia giusto proibire".
La nomina di Carrai. "Deve decidere lui se vuole venire. Ognuno porta i suoi, come in America"
"Deve decidere lui, se vuole venire a dare una mano al governo deve mollare tutto, molti incarichi e rimetterci un sacco di soldi. Il capo dei servizi resta Minniti e in caso Carrai risponderà a Minniti". Sulle polemiche che si sono alzate proprio su questa nomina ha risposto che "quando si tratta di staff è giusto che ognuno porti i suoi come succede in America", spiega il premier aggiungendo che "serve un grande professionista su big data e cyber security e noi portiamo al governo i migliori".