ITALIA
Manifestazioni del 25 aprile: tensioni a Milano, Roma e Venezia

A Roma cortei divisi
Associazione nazionale partigiani e Comunità ebraica hanno ricordato il 72esimo anniversario della liberazione dal nazifascismo in luoghi diversi della città.
Roma, corteo Anpi: basta polemiche
Si è snodato con in testa lo striscione con la scritta “I partigiani” ed il coro di 'bandiera rossa', il corteo dell'Anpi da piazzale Caduti della Montagnola fino a Porta San Paolo dove ebbe luogo una delle battaglie più sanguinose
della resistenza per la liberazione dal nazifascismo. Hanno partecipato centinaia di persone, tra bandiere dell'Anpi, della pace, di Rifondazione comunista e del nuovo partito comunista - e anche una della ex unione sovietica - della Fiom, della Fp Cgil e di tanti collettivi degli istituti superiori di Roma. Presenti anche i vessilli palestinesi, tanto contestati dalla comunità ebraica.
Contestazione per Raggi
"Quella di oggi in via Cesare Balbo è stata una bellissima mattinata in cui abbiamo ricordato il valore della Resistenza e il sacrificio di coloro che hanno perso la propria vita per liberare l'Italia dal nazifascismo. Un sentito ringraziamento alle istituzioni e un messaggio particolare di solidarietà alla Sindaca di Roma Virginia Raggi per le contestazioni subite dopo aver partecipato alla nostra celebrazione in cui si ricordava impegno della Brigata Ebraica". Così Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma, in merito alla contestazione da parte di uno sparuto gruppo di persone, subito zittite, al corteo dei partigiani.
"L'auspicio per il prossimo anno è di tornare a manifestare tutti assieme celebrando gli stessi valori che tengono unito il nostro paese - ha concluso - Oggi alla fine della cerimonia, dopo l'inno nazionale, abbiamo cantato 'Bella Ciao' ricordando i partigiani che hanno combattuto per la Liberazione dell'Italia dall'oppressore nazifascista".
Contestata a Milano la Brigata ebraica
Tensioni a Milano
Alcuni minuti di tensione al Campo X del Cimitero Maggiore di Milano fra alcuni militanti dei centri sociali e partecipanti al presidio antifascista e un gruppetto di uomini dell'ultradestra. Sono volati alcuni insulti. Da una parte le urla "assassini e codardi", dall'altra il coro "Ora e sempre Resistenza". C'è stato qualche saluto romano. Le forze dell'ordine sono subito intervenute per sedare gli scontri. Al Campo 10 del Musocco si trovano le salme di circa un migliaio di caduti reduci dalla Repubblica di Salò. Alla spicciolata, poco dopo mezzogiorno, soprattutto a coppie, al Campo X sono arrivate poco più di una decina di persone. Nessuna parata come negli anni scorsi, dopo la polemica dell'Anpi e l'intervento della prefettura e della questura che hanno disposto commemorazioni solo "in forma privata".
Milano, prefetto: impedito parata a cimitero
"Negli ultimi quattro anni si sono svolte manifestazioni non ammissibili. Era importante un cambio di rotta". Così il prefetto di Milano, Luciana Lamorgese, ha commentato alla stampa la scelta di impedire l'esposizione di simboli politici durante la commemorazione dei caduti del 25 aprile al cimitero Maggiore. "Abbiamo bloccato quella che era una vera parata paramilitare all'interno di un luogo di preghiera - ha proseguito riferendosi alle prescrizioni che hanno interessato le celebrazioni dei militanti di destra -. In realta' l'ordinanza era destinata a entrambe le parti, non abbiamo fatto distinzioni di alcun tipo. Volevamo garantire una manifestazione secondo le regole della democrazia".
Venezia, no global contro i venetisti
Tensione, oggi, anche in Piazza San Marco a Venezia tra no global e nostalgici della Serenissima. Solo scontri verbali e situazione subito sedata e poi controllata dalle forze dell'ordine. Venetisti nostalgici della Serenissima, da anni, in occasione del 25 aprile, scendono a Venezia per la festa del patrono - San Marco - con bandiere che riproducono il Leone alato simbolo dell'evangelista e della città. La loro presenza è sempre stata contestata ma mai osteggiata in un giorno che è comunque di festa. Da parte loro i no global quest'anno hanno deciso di contestare questa presenza e sono giunti anche loro con la bandiera di San Marco, ma con la testa del leone incappucciata. I no global hanno steso uno striscione e urlato una serie di slogan tra cui "il 25 aprile non è una ricorrenza ora e sempre resistenza". La loro presenza ha indispettito qualche venetista e sono volati degli insulti tra le due fazioni (molto più numerosa quella dei 'nostalgici' della Serenissima sull'ordine delle centinaia di persone) ma poi il tutto è rientrato.
Associazione nazionale partigiani e Comunità ebraica hanno ricordato il 72esimo anniversario della liberazione dal nazifascismo in luoghi diversi della città.
Roma, corteo Anpi: basta polemiche
Si è snodato con in testa lo striscione con la scritta “I partigiani” ed il coro di 'bandiera rossa', il corteo dell'Anpi da piazzale Caduti della Montagnola fino a Porta San Paolo dove ebbe luogo una delle battaglie più sanguinose
della resistenza per la liberazione dal nazifascismo. Hanno partecipato centinaia di persone, tra bandiere dell'Anpi, della pace, di Rifondazione comunista e del nuovo partito comunista - e anche una della ex unione sovietica - della Fiom, della Fp Cgil e di tanti collettivi degli istituti superiori di Roma. Presenti anche i vessilli palestinesi, tanto contestati dalla comunità ebraica.
Contestazione per Raggi
"Quella di oggi in via Cesare Balbo è stata una bellissima mattinata in cui abbiamo ricordato il valore della Resistenza e il sacrificio di coloro che hanno perso la propria vita per liberare l'Italia dal nazifascismo. Un sentito ringraziamento alle istituzioni e un messaggio particolare di solidarietà alla Sindaca di Roma Virginia Raggi per le contestazioni subite dopo aver partecipato alla nostra celebrazione in cui si ricordava impegno della Brigata Ebraica". Così Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma, in merito alla contestazione da parte di uno sparuto gruppo di persone, subito zittite, al corteo dei partigiani.
"L'auspicio per il prossimo anno è di tornare a manifestare tutti assieme celebrando gli stessi valori che tengono unito il nostro paese - ha concluso - Oggi alla fine della cerimonia, dopo l'inno nazionale, abbiamo cantato 'Bella Ciao' ricordando i partigiani che hanno combattuto per la Liberazione dell'Italia dall'oppressore nazifascista".
Contestata a Milano la Brigata ebraica
Tensioni a Milano
Alcuni minuti di tensione al Campo X del Cimitero Maggiore di Milano fra alcuni militanti dei centri sociali e partecipanti al presidio antifascista e un gruppetto di uomini dell'ultradestra. Sono volati alcuni insulti. Da una parte le urla "assassini e codardi", dall'altra il coro "Ora e sempre Resistenza". C'è stato qualche saluto romano. Le forze dell'ordine sono subito intervenute per sedare gli scontri. Al Campo 10 del Musocco si trovano le salme di circa un migliaio di caduti reduci dalla Repubblica di Salò. Alla spicciolata, poco dopo mezzogiorno, soprattutto a coppie, al Campo X sono arrivate poco più di una decina di persone. Nessuna parata come negli anni scorsi, dopo la polemica dell'Anpi e l'intervento della prefettura e della questura che hanno disposto commemorazioni solo "in forma privata".
Milano, prefetto: impedito parata a cimitero
"Negli ultimi quattro anni si sono svolte manifestazioni non ammissibili. Era importante un cambio di rotta". Così il prefetto di Milano, Luciana Lamorgese, ha commentato alla stampa la scelta di impedire l'esposizione di simboli politici durante la commemorazione dei caduti del 25 aprile al cimitero Maggiore. "Abbiamo bloccato quella che era una vera parata paramilitare all'interno di un luogo di preghiera - ha proseguito riferendosi alle prescrizioni che hanno interessato le celebrazioni dei militanti di destra -. In realta' l'ordinanza era destinata a entrambe le parti, non abbiamo fatto distinzioni di alcun tipo. Volevamo garantire una manifestazione secondo le regole della democrazia".
Venezia, no global contro i venetisti
Tensione, oggi, anche in Piazza San Marco a Venezia tra no global e nostalgici della Serenissima. Solo scontri verbali e situazione subito sedata e poi controllata dalle forze dell'ordine. Venetisti nostalgici della Serenissima, da anni, in occasione del 25 aprile, scendono a Venezia per la festa del patrono - San Marco - con bandiere che riproducono il Leone alato simbolo dell'evangelista e della città. La loro presenza è sempre stata contestata ma mai osteggiata in un giorno che è comunque di festa. Da parte loro i no global quest'anno hanno deciso di contestare questa presenza e sono giunti anche loro con la bandiera di San Marco, ma con la testa del leone incappucciata. I no global hanno steso uno striscione e urlato una serie di slogan tra cui "il 25 aprile non è una ricorrenza ora e sempre resistenza". La loro presenza ha indispettito qualche venetista e sono volati degli insulti tra le due fazioni (molto più numerosa quella dei 'nostalgici' della Serenissima sull'ordine delle centinaia di persone) ma poi il tutto è rientrato.