ITALIA
Operazione della Polizia
Baby squillo alla stazione Termini, arresti tra Roma e Napoli
Dalle indagini è emerso che gli incontri e l'adescamanto avvenivano alla stazione; arrestate sei persone, responsabili dell'organizzazione

Operazione della polizia contro la prostituzione minorile, sei persone, ritenute responsabili del reato di prostituzione minorile. sono state arrestate tra Roma, Rieti, Viterbo e Napoli.
Le indagini, iniziate da circa una anno dal Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio anche con attività di intercettazione, osservazione e di videoriprese nonché di numerose audizioni protette hanno permesso di accertare che la stazione Termini costituiva l'abituale punto d'incontro ed adescamento dei minori dediti alla prostituzione.
Pur non costituendo un sodalizio, i soggetti usavano avvicinarsi all'area delle scale mobili dove attendevano l'arrivo dei minori di origine rom, sia di sesso maschile che femminile, contattandoli di persona o telefonicamente. I rapporti sessuali venivano consumati in strutture ricettive vicine, nelle abitazioni degli indagati, in parchi cittadini, bagni pubblici o a bordo di alcuni treni in sosta lunga. I compensi variavano dai 10 ai 50 euro a prestazione. Tra gli indagati alcuni residenti nella Capitale e nell'hinterland, altri nelle province di Rieti e Viterbo. Nel corso dell'attività, nei mesi scorsi, sono stati già arrestati in flagranza un 59enne e un 79enne, colti mentre consumavano rapporti sessuali con i minori. Durante l'operazione sono state eseguite perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di tutti i soggetti indagati. Sono in corso attività investigative finalizzate ad identificare ulteriori soggetti
Le indagini, iniziate da circa una anno dal Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio anche con attività di intercettazione, osservazione e di videoriprese nonché di numerose audizioni protette hanno permesso di accertare che la stazione Termini costituiva l'abituale punto d'incontro ed adescamento dei minori dediti alla prostituzione.
Pur non costituendo un sodalizio, i soggetti usavano avvicinarsi all'area delle scale mobili dove attendevano l'arrivo dei minori di origine rom, sia di sesso maschile che femminile, contattandoli di persona o telefonicamente. I rapporti sessuali venivano consumati in strutture ricettive vicine, nelle abitazioni degli indagati, in parchi cittadini, bagni pubblici o a bordo di alcuni treni in sosta lunga. I compensi variavano dai 10 ai 50 euro a prestazione. Tra gli indagati alcuni residenti nella Capitale e nell'hinterland, altri nelle province di Rieti e Viterbo. Nel corso dell'attività, nei mesi scorsi, sono stati già arrestati in flagranza un 59enne e un 79enne, colti mentre consumavano rapporti sessuali con i minori. Durante l'operazione sono state eseguite perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di tutti i soggetti indagati. Sono in corso attività investigative finalizzate ad identificare ulteriori soggetti