Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-36c39281-c63c-4d8f-a6aa-3d1813bb7a82.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Emergenza sete

Siccità, sei regioni chiedono lo stato di calamità

Corsa per scongiurare il razionamento dell'acqua a Roma

Condividi
Sono sei le regioni intervenute al tavolo tecnico istituito al Ministero delle politiche agricole che hanno richiesto lo stato di calamità a seguito dell'emergenza siccità. Al momento, a quanto apprende l'ANSA, la richiesta è avanzata da Toscana, Lazio, Campania, Emilia Romagna, Calabria e Sardegna. La dichiarazione dello stato di eccezionale avversità atmosferica sarà formalizzata dopo la definitiva approvazione del Dl Mezzogiorno.

Lo stato di calamità attiva il fondo di solidarietà nazionale, con strumenti come la sospensione delle rate dei mutui e del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico delle imprese agricole danneggiate. Tenuto conto che il decreto mezzogiorno approvato al Senato estende questi strumenti anche alle aziende che potevano sottoscrivere assicurazioni, il Mipaaf appunto attende, per allargare la platea dei beneficiari, l'approvazione in via definitiva del Dl Sud.

Allo stesso tempo il Ministero è al lavoro insieme al Ministero dell'Ambiente per il monitoraggio dei livelli delle acque destinate all'irrigazione. Un punto sul quale il ministro Maurizio Martina ha dichiarato nei giorni scorsi la volontà di costruire una strategia di medio lungo periodo, per migliorare gli invasi e rendere più efficienti le infrastrutture irrigue.

Oggi il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro, rispondendo al question time alla Camera sulle iniziative volte a far fronte alla siccità, ha sottolineato come il Ministero delle politiche agricole "stia seguendo con grande attenzione gli effetti provocati dalla anomala siccità. Per tutelare i produttori agricoli, il Ministero si è mosso lungo tre direttrici: attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, aumento degli anticipi dei fondi europei Pac, nonché incremento di 700 milioni di euro da destinare al rafforzamento e all'efficientamento delle infrastrutture irrigue".

Domani è stata convocata la Conferenza delle Regioni, che esaminerà molti temi tra cui l'emergenza idrica, alla presenza del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Il ministro Galletti, intervenendo alla Commissione ambiente della Camera sull'emergenza siccità, ha rilevato che "la riforma della governance dell'acqua, attraverso l'istituzione degli Osservatori sugli utilizzi idrici, ha evitato il peggio da questa crisi idrica". 

Corsa per evitare stop acqua a Roma
Ancora nessuna vera novità sul fronte dell'acqua capitolina, ma prosegue il lavoro della cabina di regia istituita da Regione Lazio, Acea e Comune, e i protagonisti assicurano che entro il 28 si troverà una soluzione. In merito alla crisi idrica in atto in queste ore "si stanno verificando tutte le possibili soluzioni - si legge in una nota pubblicata sul sito del ministro dell'Ambiente - al fine di trovare un punto di equilibrio tale da assicurare un accettabile livello di servizio per i cittadini, mitigando quanto più possibile i disagi, anche a tutela degli aspetti igienico-sanitari ed ambientali".

Si cercano soluzioni che secondo quanto si apprende sarebbero ormai vicine, tutti chiedono riservatezza e grande collaborazione, ma nei fatti il clima tra gli attori in campo resta teso. Da una parte la Regione che ha intimato, proprio dalla mezzanotte del 28 lo stop ai prelievi dal lago di Bracciano. Dall'altra Campidoglio e Acea che criticano duramente la scelta di bloccare una delle fonti usate per l'approvvigionamento idrico della città. La sindaca Virginia Raggi, che si dice soddisfatta per il dialogo ristabilito con la cabina di regia, ancora ieri parlava di un provvedimento 'non tollerabile', mentre Acea dal canto suo cerca un accordo pur avendo presentato ricorso al Tribunale delle acque contro l'ordinanza della discordia.