POLITICA
Nave Gregoretti
Migranti, Lega: Salvini ha copia dei contatti con Palazzo Chigi
Messaggi tra Viminale, Farnesina, Governo, organismi europei e la Cei

Il senatore Matteo Salvini ha conservato copia delle interlocuzioni scritte avvenute a proposito della Gregoretti. Si tratta di numerosi contatti anche tra ministero dell'Interno, Presidenza del Consiglio, ministero degli Affari Esteri e organismi comunitari. È quanto fanno sapere fonti della Lega, che spiegano: A proposito della redistribuzione degli immigrati, era stata contattata anche la Cei. Non a caso il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dichiarava il 30 luglio (nel corso della trasmissione "In Onda" su La7) che "c'è un dialogo tra i ministeri delle Infrastrutture, dell'Interno e della Difesa, la posizione del governo è sempre la stessa: vengono salvaguardati i diritti, le persone che dovevamo scendere sono scese, sono monitorate le condizioni di salute, ma del problema immigrazione deve farsi carico tutta l'Europa" aggiungendo "ringrazio il presidente Conte che continua a porre la questione nelle cancellerie d'Europa". Tutta la documentazione conservata da Salvini è al vaglio dei legali dell'ex ministro dell'Interno e al momento non verrà diffusa.
Voto giunta per le autorizzazioni il 20 gennaio
I renziani diventano decisivi sul voto che potrebbe mandare Matteo Salvini a processo per il sequestro delle 131 persone ospitate nel luglio scorso a bordo della motonave Gregoretti. Durante la riunione della Giunta per le autorizzazioni del Senato, i rappresentanti di Italia Viva saranno tre, Francesco Bonifazi, Giuseppe Cucca e Nadia Ginetti. Due in più del Pd che, in virtù della scissione renziana, si ritrova un solo componente in Giunta. Numeri alla mano, il 20 gennaio - data della seduta della Giunta - ci si potrebbe trovare davanti a una situazione in cui i renziani farebbero l'ago della bilancia. Il fronte pro-Salvini, infatti, è composto dai 5 leghisti, da 4 senatori di Forza Italia (compreso il presidente della Giunta, Maurizio Gasparri) e uno di Fratelli d'Italia. Dieci in tutto. Sarebbero nove, al momento e al netto di Italia Viva, i senatori che farebbero processare Matteo Salvini: all'unico dem si aggiungerebbero 6 M5s, Pietro Grasso di Leu, l'ex grillino De Falco e Durnwalden delle Autonomie: dieci in tutto. Se questi numeri fossero confermati, i renziani sarebbe l'ago della bilancia, dunque. L'ex ministro dell'Interno sarebbe 'salvo' sia nel caso in cui i renziani si dovessero astenere - in caso di pareggio passerebbe il 'no' alle intercettazioni - sia nel caso più remoto che finissero per votare 'sì' al procedimento. Salvini verrebbe processato, invece, in caso di voto contrario dei renziani.
Al momento, tuttavia, nessuna decisione è stata presa e i parlamentari di Italia Viva sembrano muoversi unicamente secondo la linea politica del garantismo che fa dire al capogruppo di Palazzo Madama Davide Faraone: "Dal punto di vista umano e politico abbiamo già giudicato Salvini. Dal punto di vista giudiziario i nostri colleghi in giunta per le autorizzazioni leggeranno le carte e valuteranno nel merito cosa fare. Non siamo giustizialisti e non siamo abituati ad utilizzare temi giudiziari per trarre benefici nella lotta politica". Linea ribadita anche dal deputato Marco Di Maio: leggere le carte e solo dopo decidere. Il Partito Democratico, per voce di Alessia Morani, fa sapere che voterà per l'autorizzazione: "Noi alla richiesta di autorizzazione voteremo sì, probabilmente, per come pare che sia la questione". Il condizionale però è obbligatorio in attesa dell'intera documentazione. Di certo, Morani respinge la ricostruzione offerta dall'ex ministro secondo il quale, nel momento in cui ha negato lo sbarco dei naufraghi, "stava difendendo i nostri confini; li difendeva da una nave della guardia costiera, da una nave militare italiana? Mi pare ridicolo", sottolinea la vice ministro per la quale "quello di Salvini era un interesse finalizzato solo alla propaganda". Ed è anche per non prestare il fianco alla propaganda di Salvini che, al di là della presa di posizione netta di Morani, la maggioranza dei dem non vuole sbilanciarsi ora sul caso Gregoretti: "Non è che possiamo fare un altro favore a Salvini consentendogli di fare propaganda come fosse la vittima di un complotto", spiega un deputato.
Salvini: orgoglioso di ciò che ho fatto
"Rischio processo e galera per aver fatto da Ministro quanto promesso agli italiani sul blocco degli sbarchi? Sono tutto fuorché impaurito, più che altro stupito e incuriosito. E orgoglioso di quello che ho fatto, alla faccia di chi rinnega idee e principi per tenersi (temporaneamente) qualche poltrona. Avanti tutta!". Lo scrive su twitter il leader della Lega, Matteo Salvini.
Faraone: salvare Salvini? Leggeremo le carte
"Leggeremo le carte e decideremo, senza isterismi e senza sventolare cappi e manette, come si fa nei paesi civili". Così in un post su Fb il capogruppo di Italia Viva in Senato Davide Faraone torna sulla vicenda del voto sulla vicenda della nave Gregoretti. "E adesso la domanda è: quindi salvate Salvini dal processo?", scrive Faraone: "Noi non usiamo le questioni giudiziarie a fini politici, non lo abbiamo mai fatto e mai lo faremo. Oppure il garantismo vale per gli amici, mentre per gli avversari politici si diventa giustizialisti?".
Voto giunta per le autorizzazioni il 20 gennaio
I renziani diventano decisivi sul voto che potrebbe mandare Matteo Salvini a processo per il sequestro delle 131 persone ospitate nel luglio scorso a bordo della motonave Gregoretti. Durante la riunione della Giunta per le autorizzazioni del Senato, i rappresentanti di Italia Viva saranno tre, Francesco Bonifazi, Giuseppe Cucca e Nadia Ginetti. Due in più del Pd che, in virtù della scissione renziana, si ritrova un solo componente in Giunta. Numeri alla mano, il 20 gennaio - data della seduta della Giunta - ci si potrebbe trovare davanti a una situazione in cui i renziani farebbero l'ago della bilancia. Il fronte pro-Salvini, infatti, è composto dai 5 leghisti, da 4 senatori di Forza Italia (compreso il presidente della Giunta, Maurizio Gasparri) e uno di Fratelli d'Italia. Dieci in tutto. Sarebbero nove, al momento e al netto di Italia Viva, i senatori che farebbero processare Matteo Salvini: all'unico dem si aggiungerebbero 6 M5s, Pietro Grasso di Leu, l'ex grillino De Falco e Durnwalden delle Autonomie: dieci in tutto. Se questi numeri fossero confermati, i renziani sarebbe l'ago della bilancia, dunque. L'ex ministro dell'Interno sarebbe 'salvo' sia nel caso in cui i renziani si dovessero astenere - in caso di pareggio passerebbe il 'no' alle intercettazioni - sia nel caso più remoto che finissero per votare 'sì' al procedimento. Salvini verrebbe processato, invece, in caso di voto contrario dei renziani.
Al momento, tuttavia, nessuna decisione è stata presa e i parlamentari di Italia Viva sembrano muoversi unicamente secondo la linea politica del garantismo che fa dire al capogruppo di Palazzo Madama Davide Faraone: "Dal punto di vista umano e politico abbiamo già giudicato Salvini. Dal punto di vista giudiziario i nostri colleghi in giunta per le autorizzazioni leggeranno le carte e valuteranno nel merito cosa fare. Non siamo giustizialisti e non siamo abituati ad utilizzare temi giudiziari per trarre benefici nella lotta politica". Linea ribadita anche dal deputato Marco Di Maio: leggere le carte e solo dopo decidere. Il Partito Democratico, per voce di Alessia Morani, fa sapere che voterà per l'autorizzazione: "Noi alla richiesta di autorizzazione voteremo sì, probabilmente, per come pare che sia la questione". Il condizionale però è obbligatorio in attesa dell'intera documentazione. Di certo, Morani respinge la ricostruzione offerta dall'ex ministro secondo il quale, nel momento in cui ha negato lo sbarco dei naufraghi, "stava difendendo i nostri confini; li difendeva da una nave della guardia costiera, da una nave militare italiana? Mi pare ridicolo", sottolinea la vice ministro per la quale "quello di Salvini era un interesse finalizzato solo alla propaganda". Ed è anche per non prestare il fianco alla propaganda di Salvini che, al di là della presa di posizione netta di Morani, la maggioranza dei dem non vuole sbilanciarsi ora sul caso Gregoretti: "Non è che possiamo fare un altro favore a Salvini consentendogli di fare propaganda come fosse la vittima di un complotto", spiega un deputato.
Salvini: orgoglioso di ciò che ho fatto
"Rischio processo e galera per aver fatto da Ministro quanto promesso agli italiani sul blocco degli sbarchi? Sono tutto fuorché impaurito, più che altro stupito e incuriosito. E orgoglioso di quello che ho fatto, alla faccia di chi rinnega idee e principi per tenersi (temporaneamente) qualche poltrona. Avanti tutta!". Lo scrive su twitter il leader della Lega, Matteo Salvini.
Faraone: salvare Salvini? Leggeremo le carte
"Leggeremo le carte e decideremo, senza isterismi e senza sventolare cappi e manette, come si fa nei paesi civili". Così in un post su Fb il capogruppo di Italia Viva in Senato Davide Faraone torna sulla vicenda del voto sulla vicenda della nave Gregoretti. "E adesso la domanda è: quindi salvate Salvini dal processo?", scrive Faraone: "Noi non usiamo le questioni giudiziarie a fini politici, non lo abbiamo mai fatto e mai lo faremo. Oppure il garantismo vale per gli amici, mentre per gli avversari politici si diventa giustizialisti?".