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MONDO

In arrivo norme più restrittive

Thailandia, revocata la legge marziale: al suo posto "la legge del dittatore"

Al posto della legge marziale la giunta militare che governa la Thailandia ha introdotto una norma, contenuta nella Costituzione ad interim, con cui si attribuisce il potere di scavalcare qualsiasi organo di governo in nome della sicurezza nazionale. Una conferma del pugno di ferro del premier-generale Prayuth, salito al potere 10 mesi fa dopo il golpe con cui ha destituito la sorella dell'ex primo ministro Thaksin Shinawatra

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Il premier-generale Prayuth Chan-ocha
La giunta militare che dal golpe del 22 maggio scorso governa la Thailandia ha deciso di revocare la legge marziale. Una decisione, annunciata in diretta tv, che secondo alcuni osservatori potrebbe aprire le porte a scenari ben peggiori. La legge marziale viene infatti sostituita con l'articolo 44 della Costituzione ad interim, già soprannominata dai media thailandesi come "la legge del dittatore" perchè concede al leader della giunta militare di scavalcare qualsiasi ramo del governo in nome della sicurezza nazionale. 

La legge del dittatore
L'articolo 44 è stato avversato con forza da numerose associazioni che difendono i diritti umani e la decisione della giunta di sostituirlo di fatto alla legge marziale non farebbe che confermare l'atteggiamento repressivo dei primi dieci mesi di governo del premier-generale Prayuth Chan-ocha: centinaia di dissidenti - ma anche professori e giornalisti - sono stati arrestati e sottoposti a "sedute per modificare il comportamento". In più il ricorso a tale norma conferma la tendenza alla centralizzazione dei poteri nelle mani di Prayuth, che continua a motivare le sue scelte con la necessità di garantire stabilità e giungere alla riconciliazione nazionale dopo un decennio di divisioni politiche condite da manifestazioni di piazza di opposti campi politici. 

Lo scopo del cambio di rotta
Molti analisti ravvisano nelle decisioni di Prayuth anche l'intenzione di eliminare l'influenza del campo politico fedele all'ex premier Thaksin Shinawatra, vincitore di ogni elezione dal 2001 e ancora popolare tra le classi medio-basse specie nel nord-est rurale. Thaksin è invece inviso alla borghesia di Bangkok e all'establishment tradizionale. 

L'annuncio in tv
Il provvedimento, valido in tutto il Paese, è stato adottato dopo che il premier aveva chiesto una specifica autorizzazione a re Bhumibol Adulyadej. Una volta ottenuto il sì regale la giunta ha dato la notizia ai thailandesi con un messaggio in tv.