ITALIA
Per il ministro dell'Istruzione un compito arduo: ridurre le cattedre scoperte
Mancano i docenti nelle scuole. Fioramonti: "Stabilizzare al più presto la situazione"
Per il nuovo anno scolastico si stimano oltre 120 mila cattedre scoperte

La scuola italiana ha sempre meno docenti. Per l'anno scolastico 2019-2020, già partito in alcune regioni e pronto all'avvio in altre, si contano oltre 120mila cattedre scoperte.
Questo avviene in un paese che dal 2015 a oggi ha assunto a tempo indeterminato circa 180mila docenti con la promessa di sconfiggere la “supplentite”. Ma tale "malattia" ogni fine estate si ripresenta, con l'inizio dell'anno scolastico alle porte.
Bisogno di docenti nelle scuole medie e superiori
Complice il turn-over rafforzato dovuto a quota 100, che ha prodotto l'uscita di 33mila docenti dalle scuole, al termine delle assegnazioni provvisorie (trasferimenti per rimanere vicino casa), ci saranno per tutto l'anno scolastico almeno 122mila supplenze, in media una ogni sette cattedre. A dirlo è la Federazione lavoratori della conoscenza della CGIL. Ma alcune stime sindacali arrivano a 170-200mila.
Su 53.627 cattedre che il Mef - Ministero dell'economia e delle finanze - ha autorizzato a coprire a tempo indeterminato, infatti, allo scorso 27 agosto, risultavano andate a buon fine circa il 30% di nomine. Alla fine si ipotizza che circa 25mila posti restino vuoti per assenza di candidati. Questo problema riguarda sopratutto scuole medie e superiori del Centro-Nord. La "supplentite" riguardo materie come matematica, informatica, lingue e sostegno.
La soluzione della messa a disposizione
La novità di quest’anno è la corsa da parte di molti neolaureati o disoccupati, non abilitati. Gli aspiranti insegnanti scendono quindi in campo. Il procedimento è questo: se un preside non ha più supplenti da chiamare per coprire una cattedra vacante, prima cerca i docenti disponibili dalle graduatorie ad esaurimento e da quelle di merito degli ultimi concorsi e poi, quando non ci sono più nominativi disponibili, si passa alle graduatorie di istituto. Nel caso dovessero essere vuote anche quelle, si convoca tra i nominati della messa a disposizione (Mad).
Lo scorso anno furono oltre 11mila i contratti a tempo dati agli aspiranti insegnanti presenti nell'ultimo scaglione della graduatoria. Il Miur - Ministero dell'istruzione, università e ricerca - ha fatto circolare un documento dove invita i presidi a pubblicare le messe a disposizioni per rendere più trasparente il percorso di assegnazione del posto.
Una questione politica
Da qualche giorno Lorenzo Fioramonti del Movimento 5 Stelle è stato promosso da viceministro a Ministro dell'Istruzione, sostituendo Marco Bussetti. In Campania è iniziato l'anno scolastico mercoledì 11 settembre e il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha detto: "Da decenni non si comincia un anno scolastico senza fare i conti con calvari di supplenti e docenti e nell'organizzazione".
Fioramonti, qualche giorno in un'intervista al Corriere della Sera, ha detto: "Ci vogliono investimenti subito. Non c'è tempo da perdere, per cambiare servono fondi. Non possiamo continuare ad avere ricercatori precari di 45 anni, o professori non di ruolo che cambiano ogni due mesi. Voglio stabilizzare al più presto gli insegnanti che lo meritano".
Intanto il nuovo Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione è Luigi Fiorentino. Il loro compito duro e arduo sarà aumentare i finanziamenti, "perché siamo uno dei paesi europei che spende di meno per la scuola" ha spiegato Fioramonti. Ma sopratutto dovrà risolvere velocemente la questione insegnanti. Lunedì 16 settembre, giorno in cui Fioramenti e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella saranno a L'Aquila per partecipare alla cerimonia nazionale di inaugurazione del nuovo anno scolastico, apriranno gli istituti di tante Regioni italiane (l'ultima sarà la Puglia il 18) e per gli alunni ritrovarsi senza professore sarebbe un grosso problema nazionale.
Le scuole italiane non sono sicure? 6 su 10 non hanno il certificato di agibilità, dice Legambiente
Questo avviene in un paese che dal 2015 a oggi ha assunto a tempo indeterminato circa 180mila docenti con la promessa di sconfiggere la “supplentite”. Ma tale "malattia" ogni fine estate si ripresenta, con l'inizio dell'anno scolastico alle porte.
Bisogno di docenti nelle scuole medie e superiori
Complice il turn-over rafforzato dovuto a quota 100, che ha prodotto l'uscita di 33mila docenti dalle scuole, al termine delle assegnazioni provvisorie (trasferimenti per rimanere vicino casa), ci saranno per tutto l'anno scolastico almeno 122mila supplenze, in media una ogni sette cattedre. A dirlo è la Federazione lavoratori della conoscenza della CGIL. Ma alcune stime sindacali arrivano a 170-200mila.
Su 53.627 cattedre che il Mef - Ministero dell'economia e delle finanze - ha autorizzato a coprire a tempo indeterminato, infatti, allo scorso 27 agosto, risultavano andate a buon fine circa il 30% di nomine. Alla fine si ipotizza che circa 25mila posti restino vuoti per assenza di candidati. Questo problema riguarda sopratutto scuole medie e superiori del Centro-Nord. La "supplentite" riguardo materie come matematica, informatica, lingue e sostegno.
La soluzione della messa a disposizione
La novità di quest’anno è la corsa da parte di molti neolaureati o disoccupati, non abilitati. Gli aspiranti insegnanti scendono quindi in campo. Il procedimento è questo: se un preside non ha più supplenti da chiamare per coprire una cattedra vacante, prima cerca i docenti disponibili dalle graduatorie ad esaurimento e da quelle di merito degli ultimi concorsi e poi, quando non ci sono più nominativi disponibili, si passa alle graduatorie di istituto. Nel caso dovessero essere vuote anche quelle, si convoca tra i nominati della messa a disposizione (Mad).
Lo scorso anno furono oltre 11mila i contratti a tempo dati agli aspiranti insegnanti presenti nell'ultimo scaglione della graduatoria. Il Miur - Ministero dell'istruzione, università e ricerca - ha fatto circolare un documento dove invita i presidi a pubblicare le messe a disposizioni per rendere più trasparente il percorso di assegnazione del posto.
Una questione politica
Da qualche giorno Lorenzo Fioramonti del Movimento 5 Stelle è stato promosso da viceministro a Ministro dell'Istruzione, sostituendo Marco Bussetti. In Campania è iniziato l'anno scolastico mercoledì 11 settembre e il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha detto: "Da decenni non si comincia un anno scolastico senza fare i conti con calvari di supplenti e docenti e nell'organizzazione".
Fioramonti, qualche giorno in un'intervista al Corriere della Sera, ha detto: "Ci vogliono investimenti subito. Non c'è tempo da perdere, per cambiare servono fondi. Non possiamo continuare ad avere ricercatori precari di 45 anni, o professori non di ruolo che cambiano ogni due mesi. Voglio stabilizzare al più presto gli insegnanti che lo meritano".
Intanto il nuovo Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione è Luigi Fiorentino. Il loro compito duro e arduo sarà aumentare i finanziamenti, "perché siamo uno dei paesi europei che spende di meno per la scuola" ha spiegato Fioramonti. Ma sopratutto dovrà risolvere velocemente la questione insegnanti. Lunedì 16 settembre, giorno in cui Fioramenti e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella saranno a L'Aquila per partecipare alla cerimonia nazionale di inaugurazione del nuovo anno scolastico, apriranno gli istituti di tante Regioni italiane (l'ultima sarà la Puglia il 18) e per gli alunni ritrovarsi senza professore sarebbe un grosso problema nazionale.
Le scuole italiane non sono sicure? 6 su 10 non hanno il certificato di agibilità, dice Legambiente