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TENDENZE

I cheese-kit venduti in Australia

Il falso "Made in Italy" alimentare arriva dall'altra parte del mondo

In Australia e in Nuova Zelanda casi di falsi prodotti alimentari "Made in Italy" e di cheese-kit, confezioni per prodursi da soli i tipici formaggi nostrani

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di Cutini PaolaRoma (Lazio)
L'etichetta è italiana, ma non lo sono il contenuto e il gusto. Il falso "Made in Italy" alimentare si diffonde anche dall'altra parte del mondo. I Nac - Nuclei Antifrodi Carabinieri - del ministero delle Politiche Agricole e Alimentari, monitorando il commercio sul web, hanno individuato casi di vendita di prodotti alimentari irregolari e di confezioni di cheese -kit, pacchetti che attraverso polverine e liofilizzati promettono di portare in tavola formaggi tipici italiani.

Il falso alimentare italiano spopola sul web che pullula di offerte di prodotti che evocano indebitamente l'origine e la qualità nostrane. Il fenomeno è particolarmente insidioso per i consumatori e per le produzioni nazionali: il prodotto è presentato con immagini accattivanti che mostrano sull'etichetta il tricolore e le denominazioni 'italian cheese', mozzarella, ricotta, burrata, mascarpone e di altri formaggi tipici italiani.  L'acquirente viene così indotto a considerare autentica la genuinità del prodotto, invece si tratta di confezioni contenenti estratti del latte o altre sostanze che con l'aggiunta di latte promettono di realizzare i formaggi tipici italiani.

Le zone di produzione e di commercializzazione di questi prodotti sarebbero in Gran Bretagna, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia, ma sono in corso altri accertamenti. I Nac hanno segnalato la vendita irregolare anche all'Interpol e all'Agenzia delle Dogane. Il fenomeno appare come una condotta fraudolenta vera e propria ai danni dei consumatori e non solo una semplice evocazione del gusto italiano. Il danno si realizza anche per le aziende italiane che si vedono sottratti nuovi mercati in cui il Made in Italy potrebbe invece trovare ulteriori spazi.