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MONDO

Usa accusano due spie russe per furto di milioni di account Yahoo!

L'accusa riguarda due funzionari dell'agenzia di intelligence russa Fsb, Dmitry Dokuchaev e Igor Sushchin. Gli hacker si chiamano Alexsey Belan e Karim Baratov

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E' ufficiale: come aveva anticipato il Washington Post, il dipartimento americano di Giustizia ha formalizzato le accuse contro due spie russe e due hacker per l'intrusione informatica a danno di Yahoo, quella risalente alla fine del 2014 ma annunciata dal gruppo tecnologico soltanto il 22 settembre scorso.

Gli account colpiti erano stati oltre 500 milioni. Ad essere accusati sono due membri dell'agenzia d'intelligence russa Fsb, quella sanzionata, tra le altre, dall'amministrazione Obama alla fine dello scorso dicembre per l'interferenza nelle elezioni presidenziali Usa. Dei due hacker, uno è stato arrestato ieri in Canada.

Le accuse
I capi di accusa includono hackeraggio, truffa telematica, furto di segreti commerciali e spionaggio economico. Le accuse non sono collegate ai cyberattacchi a danno della Democratic National Committe né alle indagini dell'Fbi su possibili interferenze russe nell'ultima campagna elettorale per la Casa Bianca.

Gli hackeraggi ai danni di Yahoo! hanno riguardato materiale legato alla sicurezza e a personale diplomatico e militare, ha detto la vice ministra della giustizia usa Mary McCord in una conferenza stampa.

Le spie
Le due spie russe accusate dagli Usa sono Dmitry Dokuchaev e Igor Sushchin, che lavorano per il dipartimento cyber-investigativo dell'Fsb. Dokuchaev, il cui soprannome come hacker è 'Forb", è stato arrestato a Mosca in dicembre, secondo i media russi, con l'accusa di tradimento per aver passato informazioni alla Cia. Poi avrebbe deciso di lavorare con l'Fsb per evitare un'inchiesta legata ad una frode con carte di credito.

Gli hacker
Le altre due persone accusate sono Karim Baratov, nato in Kazakhstan ma con cittadinanza del Canada, dove è stato arrestato ieri, e Alexsey Belan, che è nella lista dei cyber criminali più ricercati ed è già stato accusato due volte in precedenza per intrusioni in tre grandi società  hi-tech in Nevada e California nel 2012 e nel 2013. Era in prigione in Grecia ma poi è riuscito a tornare in Russia, dove è protetto dalle autorità, secondo gli Usa.