ITALIA
Palermo
A Palermo ragazza di 18 anni muore per ascesso. Non aveva i soldi per il dentista
Un ascesso non curato causa un'infezione ai polmoni, la ragazza muore in ospedale. Aumenta il numero degli italiani che rinuncia alle cure mediche perchè non ha i soldi per pagarle

Quando un semplice ascesso diventa una tragedia. A Palermo il 10 febbraio una ragazza di 18 anni è morta per un'infezione che ha raggiunto i polomoni, causata da un ascesso non curato. La famiglia non aveva i soldi per portarla dal dentista e il mal di denti non è mai stato curato.
La giovane è svenuta in casa ed è stata trasportata al Buccheri La Ferla e poi al reparto di rianimazione del Civico dove le sue condizioni sono apparse gravissime. È morta per "shock settico polmonare".
La tragica storia porta in primo piano la fotografia di un'Italia che rinuncia alle cure mediche perchè i soldi non ci sono. La denuncia arriva da Codacons: "La crisi economica ha colpito la Sicilia in modo più drammatico rispetto al resto d'Italia. L'11% degli italiani -
dice il segretario nazionale Codacons Francesco Tanasi - rinuncia alle cure mediche perchè non ha le possibilità economiche per curarsi, e nel caso delle le visite
odontoiatriche la percentuale sale al 23%. Tale stato di cose genera emergenze e situazioni estreme come la morte della ragazza di Palermo". E chi non può permettersi cure private, sottolinea Tanasi, si rivolge alla sanità pubblica, "settore dove però le liste d'attesa sono spesso lunghissime, al punto da spingere un numero crescente di utenti
a rinunciare alle cure".
La giovane è svenuta in casa ed è stata trasportata al Buccheri La Ferla e poi al reparto di rianimazione del Civico dove le sue condizioni sono apparse gravissime. È morta per "shock settico polmonare".
La tragica storia porta in primo piano la fotografia di un'Italia che rinuncia alle cure mediche perchè i soldi non ci sono. La denuncia arriva da Codacons: "La crisi economica ha colpito la Sicilia in modo più drammatico rispetto al resto d'Italia. L'11% degli italiani -
dice il segretario nazionale Codacons Francesco Tanasi - rinuncia alle cure mediche perchè non ha le possibilità economiche per curarsi, e nel caso delle le visite
odontoiatriche la percentuale sale al 23%. Tale stato di cose genera emergenze e situazioni estreme come la morte della ragazza di Palermo". E chi non può permettersi cure private, sottolinea Tanasi, si rivolge alla sanità pubblica, "settore dove però le liste d'attesa sono spesso lunghissime, al punto da spingere un numero crescente di utenti
a rinunciare alle cure".