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SCIENZA

Spiritualità

I giovani USA sempre meno religiosi

Una vastissima ricerca comparativa dimostra come i sentimenti religiosi e l'interesse per la spiritualità siano crollati tra gli adolescenti statunitensi nel corso degli ultimi quaranta anni

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di Stefano Lamorgese
Si deve al lavoro della ricercatrice Jean Twenge, impegnata presso l'Università di San Diego in California (Usa), quello che è forse il più vasto studio sulle attitudini religiose dei giovani e giovanissimi americani: "Generational and Time Period Differences in American Adolescents’ Religious Orientation, 1966–2014".

Per chi osservi i costumi contemporanei, i risultati non sono certo sorprendenti, ma leggere che la generazione dei "giovani d'oggi" (i "millennials"), sia effettivamente la meno coinvolta di sempre (e in quale misura!), negli Stati Uniti, dai temi religiosi, fa comunque pensare.

La ricerca
I ricercatori hanno analizzato un'impressionante mole di dati corrispondenti a 11,2 milioni di individui, estratti da quattro sondaggi nazionali effettuati sugli adolescenti americani (dai 13 ai 18 anni di età) tra il 1966 e il 2014.

La religione? Non è importante
Il dato più significativo è costituito dalla progressiva perdita di centralità dei temi religiosi nella vita dei ragazzi. L'indagine più recente dimostra che essi non attribuiscono alla spiritualità particolare importanza, che non hanno propensione per la meditazione né per le organizzazioni religiose.

Confrontando la generazione attuale con quella dei baby-boomers e poi della cosiddetta "generazione X", i risultati sono chiarissimi: il livello di interesse e di partecipazione religiosa è fortemente calato e l'età dell'abbandono delle organizzazioni religiose è sempre più precoce.

I numeri
Confrontando le risposte più recenti con quelle fornite in passato, si può concludere che oggi i ragazzi che considerano la religione "non importante" sono il 75% in più dei loro coetanei degli Anni Settanta del XX Secolo. Rispetto ai primi Anni Ottanta, poi, è triplicato il numero degli studenti che dichiarano di non appartenere ad alcuna confessione religiosa. Rispetto agli Anni Novanta, infine, è cresciuto del 20% il numero dei non religiosi e "non interessati alla spiritualità".