SCIENZA
Vento ed energia in Nord America
L'eolico è nemico del fagiano
Il particolare ecosistema della grandi praterie nordamericane al centro di uno studio ecologico dedicato ai tetraoni e al loro rapporto con le centrali eoliche

All'anagrafe della scienza ornitologica si chiama "Tympanuchus cupido".
È il Tetraone di prateria, un uccello simile al fagiano, un tempo diffuso in tutto il Nordamerica. Oggi - secoli dopo la colonizzazione europea delle terre dei nativi americani - resiste solo nel Midwest degli Usa, seppur nella veste di "specie minacciata".
Infatti anche lì, nelle sconfinate praterie così tanto fotogeniche, il tetraone trova dei nemici temibili da affrontare; e proprio dove non te li aspetteresti. A minacciare le nidificazioni di questi splendidi uccelli, infatti, vanno considerati anche gli impianti eolici di generazione elettrica, le turbine (quasi) silenziose, apparentemente innocue.
La ricerca: 5 anni nelle praterie
Questo, almeno, è il risultato di uno studio sul campo (Responses of male Greater Prairie-Chickens to wind energy developmen), effettuato da Virginia Winder del Benedictine College, Andrew Gregory della Bowling Green State University, Lance McNew della Montana State University e Brett Sandercock della Kansas State University.
Durante una campagna durata 5 anni, i ricercatori hanno monitorato alcune comunità di tetraoni delle praterie in luoghi ove sono stati poi costruiti impianti eolici. Sono quindi stati posti sotto osservazione 27 spazi che ne ospitano i consueti, primaverili rituali di corteggiamento e, quindi, di accoppiamento.
Ebbene: sembra proprio che nel raggio di 8 chilometri da ciascun impianto eolico realizzato, tali spazi siano stati abbandonati dai tetraoni, che sono stati costretti a... emigrare altrove per gareggiare tra maschi e dar luogo così alle annuali fatiche riproduttive.
È il Tetraone di prateria, un uccello simile al fagiano, un tempo diffuso in tutto il Nordamerica. Oggi - secoli dopo la colonizzazione europea delle terre dei nativi americani - resiste solo nel Midwest degli Usa, seppur nella veste di "specie minacciata".
Infatti anche lì, nelle sconfinate praterie così tanto fotogeniche, il tetraone trova dei nemici temibili da affrontare; e proprio dove non te li aspetteresti. A minacciare le nidificazioni di questi splendidi uccelli, infatti, vanno considerati anche gli impianti eolici di generazione elettrica, le turbine (quasi) silenziose, apparentemente innocue.
La ricerca: 5 anni nelle praterie
Questo, almeno, è il risultato di uno studio sul campo (Responses of male Greater Prairie-Chickens to wind energy developmen), effettuato da Virginia Winder del Benedictine College, Andrew Gregory della Bowling Green State University, Lance McNew della Montana State University e Brett Sandercock della Kansas State University.
Durante una campagna durata 5 anni, i ricercatori hanno monitorato alcune comunità di tetraoni delle praterie in luoghi ove sono stati poi costruiti impianti eolici. Sono quindi stati posti sotto osservazione 27 spazi che ne ospitano i consueti, primaverili rituali di corteggiamento e, quindi, di accoppiamento.
Ebbene: sembra proprio che nel raggio di 8 chilometri da ciascun impianto eolico realizzato, tali spazi siano stati abbandonati dai tetraoni, che sono stati costretti a... emigrare altrove per gareggiare tra maschi e dar luogo così alle annuali fatiche riproduttive.