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POLITICA

Audizione

Pubblica amministrazione. Dadone: poli territoriali per concorsi e coworking

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Fabiana Dadone (Ansa)
In Italia nasceranno 150 "Poli territoriali avanzati", ovvero delle strutture da suddividere tra le Regioni destinate ad essere utilizzate, anzitutto, come centri concorsuali decentrati "dotati della necessaria infrastruttura tecnologica e della conseguente dotazione informatica volta a consentire lo svolgimento delle procedure di selezione interamente in forma digitale".  Così la ministra della P.a, Fabiana Dadone, in audizione alla Camera su  Recovery Fund. Ma l'idea, dice, è quella di svilupparli andando oltre il reclutamento per sfruttarli come poli "per il lavoro agile, il coworking e la formazione".

Quindi i Poli avrebbero più funzioni,innanzitutto saranno "utilizzati come strutture concorsuali decentrate", ma anche "spazi condivisi di lavoro per le amministrazioni pubbliche per favorire il lavoro flessibile in tutte le sue forme, hub per l'innovazione e la modernizzazione della P.a" in un'ottica di "coworking " e di "hub-and-spoke", viene chiarito. 

"Ciò in piena coerenza - tiene a precisare la ministra - con quanto previsto negli interventi di riforma, nella specifica linea di intervento dedicata al reclutamento". L'emergenza Covid, evidenzia Dadone, "ha fatto emergere con ancora più evidenza la necessità di decentrare le prove concorsuali nazionali, con contestuale predisposizione di sistemi digitali per l'organizzazione di tutto l'iter concorsuale".

I Poli avranno, dunque, "primariamente, la funzione di creare spazi ad hoc per l'espletamento di procedure su tutto il territorio, con benefici sia sul piano del risparmio di risorse oggi spese per l'allestimento di grandi sedi uniche, sia su quello del recupero di spazi in disuso individuati nei diversi contesti cittadini". I Pta, questa la sigla, "potranno difatti essere individuati anche mediante accordi con l'Agenzia del Demanio e l'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata".   

Sopratutto alcuni, fa presente il ministero, "potranno svolgere, altresì, la funzione di hub per l'innovazione e la modernizzazione della P.a, anche grazie alla collaborazione con Università e centri di ricerca, nonché con il mondo privato.Tali spazi si apriranno anche all'interazione con il cittadino come luogo aperto per lo sviluppo delle competenze digitali e dell'innovazione. Ambienti, quindi, in cui l'amministrazione si apre al cittadino e condivide con esso gli spazi, nonché competenze e conoscenze. I Poli saranno attivati a livello territoriale. Il numero inizialmente previsto è di 150, da suddividere tra le varie Regioni. Ma dove necessario, in una logica di prossimità, "si potrà prevedere anche l'attuazione di Poli a livello Comunale".