ITALIA
Apertura Consiglio permanente della Cei
Bagnasco: la povertà è un problema reale

La "povertà è reale" e creare lavoro per i giovani viene prima del dibattito pur necessario sulla riforma dello Stato. E "l'Italia non è una palude", nonostante "esempi e condotte disoneste, che approfittano del denaro, del potere, della fiducia della gente, perfino della debolezza e delle paure".
Queste le preoccupazioni dei vescovi italiani, indicate dal presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco che, aprendo i lavori del Consiglio permanente a Roma, si è chiesto come contribuire alla creazione in Italia di una "cultura del noi", di una cultura della "integrazione e dell'incontro", in linea con la "Evangelii gaudium di papa Francesco".
In questa sessione del loro "parlamentino", i vescovi italiani discutono anche delle modifiche allo statuto che dovrebbero prevedere un diverso criterio di designazione del presidente, non più nominato dal Papa, e di questa possibilità di rivisitazione di uno statuto vecchio di 14 anni il porporato ha ringraziato il Papa, come pure della scelta di mons. Nunzio Galantino a segretario della Cei in sostituzione di mons. Mariano Crociata.
Bagnasco ha anche annunciato la adesione di papa Bergoglio a una manifestazione in difesa della "scuola, di tutta la scuola", convocata dai vescovi italiani per il 10 maggio in piazza San Pietro. Il presidente della Cei ha poi definito "insostenibile" la situazione nelle carceri italiane, chiedendo modifiche nel senso di "più dignità" e ha invitato alla accoglienza nei confronti degli immigrati che approdano sulle nostre coste. Il lavoro di consultazione nella Chiesa italiana in preparazione del sinodo sulla famiglia, ha assicurato il card. Bagnasco alludendo alle risposte ai questionari, è stato "grande e capillare"e "le nostre Chiese hanno lavorato intensamente e nei tempi indicati".
Alla integrazione e accoglienza, ha osservato, potrebbe contribuire anche la ricerca di "nuove forme di servizio civile". La richiesta che "la voce dei senza lavoro" trovi risposte efficaci ha i toni di un appello, e connota la prolusione anche rispetto ai dati diffusi da Bankitalia, secondo i quali la povertà pseudoassoluta è salita dal 14% del 2010 al 16% nel 2012; e secondo cui nel nostro Paese un povero su tre è immigrato.
Queste le preoccupazioni dei vescovi italiani, indicate dal presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco che, aprendo i lavori del Consiglio permanente a Roma, si è chiesto come contribuire alla creazione in Italia di una "cultura del noi", di una cultura della "integrazione e dell'incontro", in linea con la "Evangelii gaudium di papa Francesco".
In questa sessione del loro "parlamentino", i vescovi italiani discutono anche delle modifiche allo statuto che dovrebbero prevedere un diverso criterio di designazione del presidente, non più nominato dal Papa, e di questa possibilità di rivisitazione di uno statuto vecchio di 14 anni il porporato ha ringraziato il Papa, come pure della scelta di mons. Nunzio Galantino a segretario della Cei in sostituzione di mons. Mariano Crociata.
Bagnasco ha anche annunciato la adesione di papa Bergoglio a una manifestazione in difesa della "scuola, di tutta la scuola", convocata dai vescovi italiani per il 10 maggio in piazza San Pietro. Il presidente della Cei ha poi definito "insostenibile" la situazione nelle carceri italiane, chiedendo modifiche nel senso di "più dignità" e ha invitato alla accoglienza nei confronti degli immigrati che approdano sulle nostre coste. Il lavoro di consultazione nella Chiesa italiana in preparazione del sinodo sulla famiglia, ha assicurato il card. Bagnasco alludendo alle risposte ai questionari, è stato "grande e capillare"e "le nostre Chiese hanno lavorato intensamente e nei tempi indicati".
Alla integrazione e accoglienza, ha osservato, potrebbe contribuire anche la ricerca di "nuove forme di servizio civile". La richiesta che "la voce dei senza lavoro" trovi risposte efficaci ha i toni di un appello, e connota la prolusione anche rispetto ai dati diffusi da Bankitalia, secondo i quali la povertà pseudoassoluta è salita dal 14% del 2010 al 16% nel 2012; e secondo cui nel nostro Paese un povero su tre è immigrato.