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SPETTACOLO

Presentata la XXXI edizione

Il cinema latino americano sbarca a Trieste

Il festival dal 22 al 30 ottobre al Museo Revoltella e al Cinema dei Fabbri. Per chi ama letteratura e cinema la proiezione di “En este pueblo no hay ladrones” diretto nel 1965 da Alberto Isaac e tratto da un racconto di García Márquez. Attori d’eccezione lo scrittore Juan Rulfo, Luis Buñuel e lo stesso Gabo

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Gabriel García Márquez
Nella sede della Casa Argentina, a Roma, è stata presentata alla stampa la XXXI edizione del Festival del Cinema Latino Americano di Trieste, che si terrà dal 22 al 30 ottobre, nel Museo Revoltella e nel Cinema dei Fabbri.

Dopo un saluto introduttivo di Irma Rizzuti, addetto culturale dell'Ambasciata argentina, ha preso la parola il direttore della rassegna, il cileno Rodrigo Diaz: "Anche quest’anno, il programma sarà denso di proposte e novità che racconteranno il molteplice e vitale mondo latino americano, ma che metteranno anche in evidenza la cultura del dialogo, del confronto e della crescita comune tra America Latina e Italia, geograficamente lontane, ma molto vicine e accomunate dal medesimo humus culturale latino”, ha affermato. 

Diaz ha sottolineato che nella sezione ufficiale in concorso saranno presentati 13 lungometraggi, di vari Paesi. Nella sezione Contemporanea, troverà invece spazio una carrellata di immagini e spunti sulle problematiche dell'America latina di oggi: documentari, animazioni e fiction.

Il Festival assegnerà inoltre tre premi specifici:
il Premio Malvinas è un riconoscimento al film che meglio interpreta i valori del rispetto, del dialogo e dell’osservanza del diritto internazionale, della sana convivenza tra i popoli e della risoluzione pacifica dei conflitti (assegnato grazie ad un accordo con l'Instituto Nacional de Cinematografía y Artes Audiovisuales de Argentina, Incaa);

il Premio Mondo Latino valorizza l’opera cinematografica che meglio riscatti la memoria o tratti una problematica storica dell' America Latina;

infine, il Premio Salvador Allende. Pensato per onorare i valori della cultura, dell'arte, della politica, vuole mettere in risalto la sensibilità degli artisti e umanisti nei confronti della condizione sociale esistente in America Latina e l'impegno, testimoniato dalle loro opere e dalle loro azioni, profuso nel riscattare la memoria e la storia dei popoli latinoamericani. Il premio sarà consegnato dall'Ambasciatore del Cile, Fernando Ayala, al giornalista e già direttore dell'agenzia internazionale Inter Press Service (Ips) Roberto Savio.

Inoltre, eventi speciali e due retrospettive in cartellone: una su Francisco Gedda, attento e prolifico documentarista, antropologo ed etnologo cileno di origine sarda che racconta le popolazioni native e i luoghi dimenticati dell’America Latina; l'altra dedicata al documentarista Juan Carlos Rulfo, importante cineasta messicano, già premiato al Sundance Festival, figlio del grande scrittore Juan Rulfo (1917-1986).

Il Festival offrirà una perla assoluta per chi ama letteratura e cinema: la proiezione di “En este pueblo no hay ladrones” (“In questo paese non ci sono ladri”), diretto nel 1965 dal messicano Alberto Isaac (1923-1998) e tratto da un racconto di Gabriel García Márquez. Attori d’eccezione proprio lo scrittore Juan Rulfo, il leggendario regista spagnolo Luis Buñuel e lo stesso Gabo. Il regista Juan Carlos Rulfo sarà presente a Trieste in occasione del Festival.