CULTURA
Il caso
Teatro dell'Opera di Roma, il sit-in dei musicisti. Franceschini: "Art.18 non riguarda fondazioni'"
Manifestazione organizzata dalle sigle sindacali dopo l'annuncio dei licenziamenti collettivi dell'orchestra e del coro del Teatro dell'Opera di Roma

Musicisti, orchestrali, coristi: hanno partecipato in circa un centinaio al sit-in organizzato dalle sigle sindacali davanti al Costanzi dopo l'annuncio dei licenziamenti collettivi al Teatro dell'Opera di Roma.
Cosa chiedono
Chiedono, in assenza ancora di un documento ufficiale sul piano di ristutturazione, "un tavolo a cui sedersi con il ministro della Cultura Dario Franceschini, il direttore generale dello spettacolo dal vivo, Salvatore Nastasi, il sovrintendente e le sigle sindacali".
Franceschini: "Sono qui per cambiare le cose"
Intanto il ministro Dario Franceschini, a margine della presentazione della "Domenica di carta" alla Biblioteca Vallicelliana, replica: "Sono qui per cambiare le cose. Chiariamoci bene, il caso è Roma. Qui si va verso l'autonomia delle fondazioni liriche come è accaduto per La Scala e Santa Cecilia che hanno dimostrato che si può diventare un'eccellenza".
"L'articolo 18 - ha aggiunto - non c'entra nulla. Sono Fondazioni, sono musicisti". In merito alle battaglie legali annunciate da alcuni sindacati dei dipendenti del Costanzi, Franceschini aveva precedentemente affermato: "C'è una procedura prevista dalla legge che prevede 75 giorni per le consultazioni con i sindacati. Il sovrintendente e il Cda stanno lavorando nel rispetto delle norme, vedremo dove porterà". Alla domanda su un possibile rinvio dell'apertura della stagione, il ministro ha risposto: "Rientra anche questo nella trattativa".
Cosa chiedono
Chiedono, in assenza ancora di un documento ufficiale sul piano di ristutturazione, "un tavolo a cui sedersi con il ministro della Cultura Dario Franceschini, il direttore generale dello spettacolo dal vivo, Salvatore Nastasi, il sovrintendente e le sigle sindacali".
Franceschini: "Sono qui per cambiare le cose"
Intanto il ministro Dario Franceschini, a margine della presentazione della "Domenica di carta" alla Biblioteca Vallicelliana, replica: "Sono qui per cambiare le cose. Chiariamoci bene, il caso è Roma. Qui si va verso l'autonomia delle fondazioni liriche come è accaduto per La Scala e Santa Cecilia che hanno dimostrato che si può diventare un'eccellenza".
"L'articolo 18 - ha aggiunto - non c'entra nulla. Sono Fondazioni, sono musicisti". In merito alle battaglie legali annunciate da alcuni sindacati dei dipendenti del Costanzi, Franceschini aveva precedentemente affermato: "C'è una procedura prevista dalla legge che prevede 75 giorni per le consultazioni con i sindacati. Il sovrintendente e il Cda stanno lavorando nel rispetto delle norme, vedremo dove porterà". Alla domanda su un possibile rinvio dell'apertura della stagione, il ministro ha risposto: "Rientra anche questo nella trattativa".