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MONDO

Suonano sirene del ricordo

Tutto Israele si ferma per ricordare le vittime della Shoah

La popolazione ha reso omaggio alla memoria dei sei milioni di ebrei uccisi dalla follia nazista

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Israele si ferma per ricordare le vittime della Shoah
Roma
Tutto Israele si è fermato per due minuti in ricordo dei sei milioni di ebrei sterminati durante il regime nazista. Alle 9 ora italiana (10 ora locale), mentre le sirene risuonavano, le strade normalmente affollate di Gerusalemme si sono fermate bruscamente e le persone si sono immobilizzate, secondo un rituale che si ripete ogni anno dal 1959, nella Giornata in Ricordo dell'Olocausto,cominciata al tramonto di domenica 27 aprile.

Ferme anche tv e radio 
Anche le stazioni radio e tv, che trasmettevano una serie di programmi sul genocidio nazista, si sono interrotte. Quest'anno, l'evento si concentra in particolare sui 400mila ebrei ungheresi massacrati nel 1944. In un evento in apertura delle manifestazioni commemorative, domenica sera, il presidente Simon Peres ha detto che Israele e il mondo devono rimanere vigili contro la minaccia di antisemitismo. "Non dobbiamo ignorare nessun episodio di anti-semitisno, nessuna profanazione di sinagoga, ogni lapide fracassata di cimitero in cui le nostre famiglie sono sepolte. Non dobbiamo ignorare le sfumature neonaziste nei partiti di estrema desta, perché sono un pericolo per ogni uomo e un segnale di allarme per tutti i popoli". 

"Israele deterrente di fronte a tentativo di ogni Olocausto"
"Lo Stato d'Israele - ha detto ancora Peres - è il deterrente di fronte a ogni tentativo di nuovo Olocausto. Un forte Stato d'Israele è la nostra risposta al terrore dell'antisemitismo. Ma ciò - ha concluso - non solleva i popoli dal dovere di impedire che questa maledetta malattia torni nelle loro case". 

Le parole di di Abu Mazen
Parole di condanna, per quanto avvenuto durante il periodo nazista, arrivano anche dalla Palestina affidate alla voce del presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, che ha definito l’Olocausto "il più odioso crimine contro l’umanità" ricordando che il popolo palestinese rifiuta il razzismo in ogni sua forma. Parole alle quali il presidente israeliano, Benjamin Netanyahu, ha risposto polemicamente: "Non si puo' affermare che è stato terribile e al tempo stesso unirsi a coloro che desiderano la distruzione del popolo ebraico", ha detto riferendosi al recente riavvicinamento tra l'Anp e Hamas che nega la Shoah.