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SALUTE

Diffusi i dati sul consumo di alcolici

Rapporto Organizzazione Mondiale della Sanità: 3,3 milioni di morti per alcol nel 2010

Il 5,9% delle morti globali è dovuto all'abuso di alcol. Tra i paesi che ne consumano di più la Russia e l'Ucraina. In Italia calo costante dagli anni 80

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Roma
Nel 2010 3,3 milioni di persone in tutto il mondo sono morte per l’abuso di alcol. L’equivalente del 5,9% delle morti globali. A dirlo è “La relazione su alcol e salute nel mondo 2014” pubblicata lunedì  12 maggio dall’Organizzazione mondiale della sanità (WHO). Lo studio analizza il consumo di alcol in 194 paesi e lo mette in relazione con gli effetti sulla salute.

Gli effetti sulla salute
“Il consumo di alcol – si legge nella relazione - può portare non solo alla dipendenza, ma aumenta anche il rischio di sviluppare più di 200 malattie, tra cui la cirrosi epatica ed alcuni tipi di cancro“. Il rapporto rileva inoltre che l’abuso di alcol rende le persone più suscettibili alle malattie infettive come la tubercolosi e la polmonite.

I dati sul consumo
La relazione fa un po’ di chiarezza sui numeri diffusi fino ad oggi: “Ogni persona dai 15 anni in su beve in media 6,2 litri di alcol puro all'anno. Tuttavia, poiché quasi metà della popolazione ( 38,3 % ) è astemia, significa che chi beve consumano in media 17 litri di alcol puro all'anno”.

Le morti per alcol sono più numerose tra gli uomini (7,6%) che tra le donne (4%). Queste però, negli ultimi anni, hanno aumentato il consumo più degli uomini. Un fenomeno in crescita è anche quello dei ‘bevitori occasionali’. Sono infatti il 16% quelli che esagerano solo ogni tanto.

Secondo il rapporto i più colpiti dalla dipendenza sono "I gruppi sociali a basso reddito che subiscono le conseguenze sociali e sanitarie dell'alcol poichè spesso ad essi manca un'assistenza sanitaria di qualità e reti familiari o comunitarie". 

L'Europa è la regione con il più alto consumo di alcol pro capite anche se il livello è rimasto stabile negli ultimi 5 anni. Situazione stabile anche in Africa, Stati Uniti e America Latina, mentre il consumo è in crescita nel Sud-Est asiatico e nelle regioni occidentali del Pacifico.

Buone notizie per l’Italia
Dagli anni 80 il consumo di alcol nel nostro paese è andato via, via diminuendo. Nel 2003 il consumo pro capite era di circa 10,5 litri all’anno. Mentre nel 2010 i litri per ciascun italiano sono stati 6,7. Basso anche il dato della dipendenza: ne soffrono solo lo 0,7% degli uomini e lo 0,4% delle donne, contro la media europea del 4%. Un miglioramento che ha fatto guadagnare all’Italia il livello di rischio 1. Un bel passo avanti visto che negli anni 60 il nostro paese aveva un consumo di alcol tra i più alti del mondo.

Consumi in calo anche in Germania e in Spagna mentre rimangono stabili quasi tutti gli altri paesi dell’Unione.

I paesi peggiori
Maglia nera per Russia e Ucraina che raggiungono il livello 5, quello del massimo rischio. Per la Russia il consumo di alcol pro capite è di circa 15,1 litri e la dipendenza è diffusa nel 16,5% della popolazione maschile e nel 3,3% di quella femminile. In Ucraina i litri pro capite sono 13,9 e la dipendenza è diffusa nel 4,2% della popolazione maschile. Qui il consumo è aumentato enormemente dal 2000 in poi, riportando il paese ai livelli degli anni 80.

Livello di rischio alto anche per Lituania, Polonia, Moldavia, Romania, Thailandia e Cina.