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ECONOMIA

Borse europee prudenti e deboli, pesante battuta d’arresto per Atene

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di Paolo Gila
L’andamento contrastato - ma sostanzialmente poco mosso - di Wall Street nel pomeriggio non ha modificato l’umore degli investitori europei, accecati dalle incertezze della crisi greca. In particolare su Atene si sono avute a più riprese ondate di vendite, che hanno contribuito a far perdere l’indice locale del 3,93%, con pesanti cali per le banche.

Milano ha chiuso con una flessione dello 0,77%, Francoforte ha chiuso quasi in parità (-0,02%) mentre anche Londra e Parigi hanno perso razionalmente, rispettivamente lo 0,16 e lo 0,35%.

Sul listino milanese gli acquisti hanno privilegiato alcuni titoli energetici a seguito della bocciatura della Robin Tax da parte della Consulta. Snam Rete Gas e Terna - che durante la seduta avanzavano di oltre il 4% - hanno chiuso con guadagni tra il 2 e il 3%.

Selettiva l’operatività sui bancari, in evidenza Pop Milano (+1%) mentre tra gli assicurativi ha ceduto terreno Unipol (-6,7%). Contrastati gli industriali e i titoli delle società di comunicazione. In particolare tra i bancari Unicredit ha perso il 3,46% dopo la presentazione dei dati che hanno confermato l’utile intorno ai 2 miliardi di euro. Pesante anche Banca Generali – 4,13%.

Positiva l’asta del Bot a 12 mesi: interamente collocata una tranche di 7 miliardi di euro, con i rendimenti in calo allo 0,209% dallo 0,234% dell’asta precedente.

Lo spread è stabile a 131 punti base con il rendimento del Btp a 10 anni all’1 e 67%, mentre sul fronte valutario l’euro è scambiato contro dollaro poco sopra quota 1 e 13.