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SPORT

Serie A, ventinovesima giornata

Il Napoli risponde alla Roma tutto immutato al vertice

I partenopei vincono a Palermo con un rigore del 'solito' Higuain, restano in scia della Juve e tengono a distanza la Roma, che centra a Udine l'ottavo successo consecutivo. Si allontana dalla zona Champions la Fiorentina, raggiunta all'87' dal Verona. Inutile pari Milan in casa Chievo, si scuote la Lazio. Grande rimonta Genoa sul Toro, va al Carpi lo spareggio-salvezza col Frosinone 

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La  Roma centra a Udine l’ottavo successo di fila ma il Napoli risponde nel posticipo serale espugnando il ‘Barbera’: distanze immutate fra le prime tre, tutte vincenti. Pesante passo falso della Fiorentina che si fa rimontare nel finale da un Verona ancora aggrappato alla speranza salvezza. Pareggio anche del Milan, fermato in casa del Chievo. Si rialza la Lazio: piegata Atalanta. Rocambolesco 3-2 del Genoa che recupera due gol di svantaggio al Torino. Va al Carpi lo spareggio col Frosinone per continuare a sognare la permanenza in serie A. Queste le foto della ventinovesima giornata, decima di ritorno.
 
Palermo-Napoli 0-1
Il neo tecnico Novellino per il debutto sceglie il modulo 4-3-2-1, con Quaison e Vazquez in appoggio a Gilardino unica punta. Nessun problema di formazione per Sarri, che schiera l’undici-tipo. Ci prova subito Insigne, ma Sorrentino respinge il tap-in ravvicinato (3’). Evidente dalle prime battute il copione del match, con gli ospiti che comandano il gioco e i rosanero costretti alla difensiva sperando in qualche ripartenza. Al 22’ il break, con l’arbitro Rocchi che assegna il rigore ai partenopei per una trattenuta di Andjelkovic su Albiol: dal dischetto esegue Higuain, con portiere da una parte e pallone dall’altra. Per l’argentino, incontrastato re dei bomber, è il 27° centro stagionale: un bottino… da capogiro. L’unico sussulto del Palermo arriva al 43’: Reina si allunga e smanaccia in angolo il velenoso sinistro a giro del ‘mudo’ Vazquez. Ripresa. Decisiva opposizione di Andjelkovic su Higuain, pronto a colpire (50’). Sei minuti dopo, grande risposta d’istinto di Sorrentino sul tentativo di Insigne (splendido l’assist di Jorginho). Attaccante azzurro ancora minaccioso al 60’: sinistro potente ma leggermente alto. Chance per Higuain alla mezz’ora, ma il pallonetto del ‘pipita’ non è preciso. Ospiti vicinissimi al raddoppio anche con il neo entrato Mertens: Sorrentino dice no. Vittoria di misura ma strameritata del Napoli, che continua ad inseguire la Juve e tiene a distanza la Roma. Prosegue la stagione tormentata del Palermo, stravolto a ripetizione dal presidente Zamparini: il quart’ultimo posto, a +1 dal Frosinone, annuncia un finale di campionato border-line.
 
Udinese-Roma 1-2
Spalletti non si ferma più. Assorbita l’eliminazione dalla Champions League a opera del Real Madrid, il tecnico toscano schiera al ‘Friuli’ Dacia Arena una formazione superoffensiva con Perotti, Salah ed El Shaarawy dietro Dzeko. Nel tridente di Colantuono ci sono Edenilson, Théréau e Bruno Fernandes. Totti e Di Natale, 39 e 38 anni rispettivamente, non trovano spazio neanche partendo dalla panchina.
Partono forte i giallorossi, con Dzeko, Perrotti ed El Shaarawy che chiamano al lavoro Karnezis. Il vantaggio della Roma arriva con Dzeko su assisti Salah (15’). Il ‘Faraone’ sfiora il raddoppio con un destro morbido. Per l’Udinese, ci prova Lodi dalla distanza, per poco Szczesny non combina un pasticcio.
Partenza razzo dei friulani nel secondo tempo. Théréau calcia di potenza, Zukanovic devia e Szczesny mette in corner. Sugli sviluppo del calcio d’angolo Zapata colpisce di testa ma coglie il palo. Fronte giallorosso, ci provano El Shaarawy e Perotti, ma Karnezis blocca in entrambi i casi. Il portiere dell’Udinese non può nulla invece sulla magia di Florenzi che su assist di Pjanic sfonda sulla destra grazie a un tocco al volo che lo porta davanti a Karnezis per l’esterno vincente (74’). Nel finale l’Udinese tiene viva la partita: Matos vola sulla destra e serve Zapata che smarca Bruno Fernandes per la rasoiata vincente (85’). Udinese ferma a 30 punti, quint’ultima.
 
Fiorentina-Hellas Verona 1-1
Perde contatto con la Roma una Fiorentina distratta che al ‘Franchi’ si fa imporre il pari dall’ultima della classe. Onore agli scaligeri, che continuano a credere in una salvezza davvero chimerica. Viola quarti con l’Inter a 54 punti, Verona ultimo a 19.
Paulo Sousa rimescola le carte, dando un turno di riposo a Gonzalo Rodriguez, Bernardeschi (dal 56’ per Tino Costa), Ilicic e Kalinic (per Babacar al 75’); in attacco gioca Babacar sostenuto da Borja Valero, Tello e Zarate. Delneri si affida al solo Toni in avanti.
Il vantaggio viola arriva nel finale di un primo tempo giocato su ritmi bassi. Cross basso di Tello dalla destra, Zarate gira di destro e con la deviazione sfortunata di Bianchetti inganna Gollini (40’).
Nella ripresa, Tatarusanu deve subito volare a mettere in corner una punizione ben calciata da Marrone. Fioccano lo occasioni su entrambi i fronti. Gollini mette i pugni su Zarate. Astori in scivolata contiene Rebic. Tatarusanu mura Toni che calcia da distanza ravvicinata. Quando la partita sembra avviarsi sul successo della Fiorentina, arriva il pari Hellas. Su calcio d’angolo Pisano trova lo stacco vincente per il gol che tiene accese le speranze di salvezza (86’). Al 90’ Siligardi sfiora il gol vittoria con un tiro a effetto. Il risultato lo blinda Gollini con un gran riflesso su girata di Kalinc.
 
Lazio-Atalanta 2-0
La Lazio torna al successo in campionato battendo 2-0 un’Atalanta che avrebbe meritato di più e saluta il ‘battesimo’ del gol in questo campionato del bomber Miroslav Klose, autore di una doppietta. 
Lazio già concentrata sul ritorno di Europa League con lo Sparta Praga, giovedì sempre all’Olimpico dopo il positivo 1-1 dell’andata in Repubblica Ceca.  Contro l’Atalanta,  Klose guida l'attacco, con Felipe Anderson e Kishna a sostegno. Ampio turnover di Pioli: in panchina Candreva, Biglia, Keita e Parolo; a metà campo spazio a Cataldi e Onazi. Patric e Braafheid i terzini. Reja schiera il tridente offensivo composto da Pinilla, Gomez e D'Alessandro. De Roon davanti alla difesa, Kurtic e Cigarini gli interni. Diamanti e Borriello in panchina.
Primo tempo con i bergamaschi più propositivi e più vicina al vantaggio. Al 17’ D’Alessandro, ben servito in area da Pinilla, colpisce il palo. Due e minuti e ancora D’Alessandro, scatenato, sembra inarrestabile in area prima di servire Pinilla, la cui conclusione è deviata da Marchetti.
Nella ripresa si gioca su ritmi sempre bassi, ma al  67’ ecco la fiammata della Lazio che sblocca il risultato: Mauri in area viene messo giù da Sportiello in uscita alla disperata, ma il pallone finisce a Klose che deposita in rete: 1-0. Per il tedesco è il primo gol in questo campionato. Pochi minuti e l’Atalanta sfiora il pari con un diagonale di Cigarini che finisce di poco a lato.  Gli orobici prova a riequilibrare il match ma con il passare dei minuti si allungano e lasciano ampi spazi alle azioni di rimessa dei laziali. E nei minuti finali  Felipe Anderson prima fallisce una buona chance, poi fornisce l’assist per il facile raddoppio di Klose al 95’. L’arbitro Guida fischia la fine: fa festa la Lazio che si porta a 3 punti dal settimo posto del Sassuolo. L’Atalanta, convincente per 70’, torna a Bergamo a bocca asciutta e la classifica attuale, anche alla luce delle 14 partite senza successi, non può far dormire sonni tranquilli.  
 
Carpi-Frosinone 2-1
Emiliani agli sgoccioli di chance salvezza, ma Castori preferisce l’equilibrio. Mancosu unica punta, centrocampo unitissimo. Stellone non tradisce il 4-3-3, con Kragl, Daniel Ciofani e Dionisi nel tridente. La partita scorre confusa, con le squadre che fanno a gara a chi sbaglia di più. Non si unisce alla competizione Bianco che (27’), imbeccato da Lollo, si infila in area e beffa Leali in scivolata. La gara si sveglia. Ci provano Ciofani e Dionisi, nessun problema per Belec. Leali si supera sul diagonale di Mancosu. La punta di Castori ha un’occasione d’oro a inizio ripresa, quando Lollo lo pesca solo in area: l’errore è di quelli che fa male. Il Frosinone non fa molto, il Carpi rallenta. Si arriva così al 72’, quando un calcio di punizione genera un batti e ribatti in area emiliana, con Dionisi che piazza la zampata. E’ il pareggio. I ciociari arretrano il baricentro e chiudono gli spazi. Il fortino regge senza crepe fino al 90’ quando Soddimo atterra Crimi in area. Dal dischetto va De Guzman che spiazza Leali. Nei 5’ di recupero Crimi sbatte sulla traversa con una staffilata, così il carpi deve stringere i denti fino al triplice fischio. Emiliani sempre penultimi, ora a un solo punto dai ciociari.
 
Genoa-Torino 3-2
Pandev fra Cerci e Laxalt nel 3-4-3 di Gasperini, classico 3-5-2 di Ventura con Immobile e Belotti davanti. Equilibrio subito spezzato (4’) da Immobile che riceve da Belotti solo davanti a Perin. I rosoblù fanno salire il ritmo, i granata, sornioni, aspettano e colpiscono di nuovo (15’) con Immobile servito in ripartenza da Acquah: l’ex Atletico Madrid evita De Maio e spara sotto l’incrocio dei pali. L’uno-due non stordisce il Genoa, che coglie la migliore delle occasioni per accorciare. Al 20’ Molinaro atterra ingenuamente Ansaldi in area, Cerci va sul dischetto e non perdona. La scena si ripete in pieno recupero di prima frazione. Stavolta è Izzo a essere spinto alle spalle da Acquah (fallo inutile, Padelli aveva già abbrancato il pallone in presa alta). Cerci colpisce ancora e ancora non esulta per rispetto verso il suo passato granata. Molto ispirato Cerci, a inizio ripresa quasi sorprende Padelli su punizione. Poi lascia il posto a Suso. Che si fa notare al 66’ quando pennella il cross su punizione per l’inserimento di testa di Rigoni che decreta  il sorpasso. Il gran ritmo sostenuto fino a questo momento presenta il conto. Le squadre si allungano e la partita procede a strappi. Perin non ha comunque un gran lavoro da compiere e i rossoblù incamerano i tre punti che valgono il sorpasso proprio sui granata, 34 a 33.

Chievo-Milan 0-0
Divisione della posta nella partita dell’ora di pranzo al ‘Bentegodi’. Un punto per uno tra due squadre che uscivano da altrettante sconfitte: i veronesi in casa del Napoli, i rossoneri reduci dallo stop con il Sassuolo. Il Milan sale a 48, ben lontano dal quinto posto. Per il Chievo 35 punti, appaiato con l’Empoli.
Per Maran, il collaudato 4-3-1-2, con l’ex rossonero Birsa dietro le punte Meggiorini e Floro Flores. Mihajlovic (squalificato, sostituito in panchina dal vice Sakic) deve rinunciare a Kucka, fermatosi nel riscaldamento per un problema muscolare e passa dal 4-3-3 al 4-4-2, con Pioli titolare (non accadeva da novembre) a centrocampo, così come Ménez in attacco con Bacca.
Il Milan perde Donnarumma, che si scontra con la testa con Cacciatore, e lascia il posto ad Abbiati (19’). L’esperto portiere deve subito respingere un diagonale di Floro Flores, Birsa si fa intercettare il tap in da Abate. Il portiere rossonero si ripete di piede su una conclusione ravvicinata di Meggiorini. Prima dell’intervallo, Honda su punizione colpisce il sostegno esterno della rete.
Nella ripresa Abbiati blocca un sinistro da fuori area di Birsa. Bacca manda largo di poco un colpo di testa su assist di Honda. Di testa anche il tentativo di Floro Flores sull’altra sponda, Abbiati blocca. La partita sonnecchia fino al doppio legno del Milan nella stessa azione: Abate costringe Bizzarri alla deviazione sulla traversa, Bertolacci raccoglie da posizione centrale e coglie il palo. L’ultimo brivido lo dà il gol annullato a Cacciatore al 90’.