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MONDO

Giordania: Karak, la fortezza che sfidò il Saladino

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La Fortezza di Karak (anche detta Kerak), lungo la via dei Re, in Giordania, è uno dei più importanti esempi del genio militare dei crociati. Il nome deriva dall'armeno kharka, città, e la costruzione di questo bastione lungo 220 metri e largo 125 fu terminata nel 1161 diventando la residenza dei sovrani della Transgiordania, il più importante feudo del regno dei crociati. La fortezza è un dedalo di sale dalle volte in pietra e di corridoi interminabili.

Il più famoso occupante del castello fu Reginaldo di Chatillon (1125 circa–1187), passato alla storia per la sua slealtà. Quando Baldovino II morì, il suo figlio tredicenne e lebbroso propose la pace a Saladino, ma il sovrano malato morì senza un erede e gli successe Reginaldo, che riuscì ad ottenere la mano di Stefania, la ricca vedova del reggente di Karak assassinato. Reginaldo ruppe immediatamente la tregua con Saladino, che ritornò con un'imponente armata pronta per la guerra. Reginaldo e Guido, il re di Gerusalemme, guidarono le forze crociate ma patirono una massiccia sconfitta e nel 1189 la fortezza capitolò. Reginaldo fu catturato e decapitato da Saladino stesso e da lì iniziò il declino delle fortune crociate. Il castello fu in seguito ampliato con una nuova ala occidentale aggiunta dagli ayyubidi e dai mammalucchi, ma nel 1840 Ibrahim Pasha d'Egitto distrusse gran parte delle sue fortificazioni.