Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-3a2aa63d-4dd5-4e2e-ba3b-9cc5c87acd26.html | rainews/live/ | true
TECH

Dieci tendenze per i prossimi anni secondo i consumatori online

​2016, fuga dallo smartphone

Non è ancora accaduto ma succederà. I consumatori vedono il tramonto dello smartphone tra i dieci ‘hot consumer trends’ rilevati da Ericsson. La metà degli utenti crede che l'uso del nostro tanto amato telefonino andrà ad esaurirsi entro i prossimi cinque anni, soppiantato dall'intelligenza artificiale che entra prepotentemente nella nostra vita quotidiana. Resta invariata la preoccupazione per la privacy

Condividi
di Celia Guimaraes
Le aspettative dei consumatori, quelli più avvezzi a Internet e alla tecnologia, sono importanti per capire il loro grado di maturità, inteso come capacità di aderire alle innovazioni, ma non solo: rappresentano una bussola significativa per le scelte industriali delle aziende.
Ericsson ha presentato la quinta edizione del suo rapporto annuale '10 Hot Consumer Trends 2016', prodotto dal ConsumerLab e, come di consueto, le indagini dell’azienda svedese, per il suo suo background nel campo dell’innovazione, sono considerate un punto di riferimento per l’intero settore. Quest'anno le tendenze individuate per il 2016 e oltre indicano alcuni cambiamenti forse inattesi.

Intanto, i consumatori si aspettano che le interfacce basate su intelligenza artificiale sostituiscano progressivamente gli smartphone, e già questo è un elemento dirompente. Otto consumatori su dieci vorrebbero inoltre poter servirsi della tecnologia per migliorare la propria vista, memoria e udito, segno che un pubblico più maturo è consapevole delle possibilità offerte dalla tecnologia per colmare alcuni deficit legati all’invecchiamento.    
 
Più di un social
I giovani invece passano sempre più tempo con lo smartphone in mano, soprattutto per lo streaming e per i social network (sono iscritti a più di due) ma questo trend non significa necessariamente che nel futuro lo smartphone resterà l'hub che fa gestire questo mondo social. C’è la necessità, ad esempio, di doverlo lasciare quando ci mettiamo alla guida della macchina per motivi di sicurezza ma anche altri contesti richiedono altri tipi di interazione. Qui entrerà in gioco l’intelligenza artificiale, che permetterà di colloquiare direttamente con le cose, senza l'uso delle mani o bisogno di un display al seguito.
 
Oltre lo schermo
Secondo l’indagine, l’80% degli utenti pensa che i dispositivi indossabili, gli wearable, dovrebbero sostituire gli smartphone in alcune funzioni. Per fare alcuni esempi possiamo pensare ad Amazon Echo, che collega la casa e interagisce con le persone, così come i robot di prossima uscita come Alpha 2, che leggono la posta, scaricano app, sono tutor per i compiti scolastici e leggono le favole della buona notte. Lo schermo, quindi, resterà un elemento fondamentale, ma ci saranno altri esempi di intelligenza artificiale basata su altre forme di connessione.  
  
Dalla partita ai vestiti
Tra le nuove tendenze, si prospetta la realtà ‘immersiva’ dove uno spettatore della internet tv sceglie il posto allo stadio e vede una partita dalla stessa prospettiva, come se occupasse quel posto, il che potrebbe aprire possibilità di nuove formule di servizi a pagamento. Lo shopping online potrebbe conoscere una ulteriore spinta grazie a applicazioni che consentono di vedere sul proprio corpo i vestiti senza doverli indossare, migliorando l’esperienza dell’ecommerce con meno prodotti restituiti.
 
Dalla casa ai trasporti alla salute
Le abitazioni conosceranno un ulteriore step che andrà oltre la semplice domotica: l’infrastruttura stessa della casa potrà essere collegata per segnalare guasti e perdite, variazioni di temperatura e umidità, con mattoni che rilevano le condizioni luce per adattare il consumo interno di energia della casa.
 
I consumatori vedono sempre più ‘Smart commuters’ che usano proprio tempo in connessione mentre sono su mezzi pubblici. Si andrà sempre più verso lo ‘Wearable umano’, con sensori all'interno del corpo che possono rilevare lo stato di salute.
 
La privacy
Rimane costante da diverse stagioni il dato sulla preoccupazione per la privacy. Lo stesso rapporto del 2013 lo aveva già evidenziato, ma aumenta la consapevolezza della necessità di tutelarsi e di tutelare chi usa social network: un esempio recente è il provvedimento dell’Unione europea per l’accesso ai social network da parte dei minori di 16 anni.
 
I dati italiani
Gli italiani sono fanatici della connessione, il 100% del campione degli utenti (rappresentavi della popolazione attiva online, vale a dire 26 milioni di italiani) ha più di un device connesso. Per quanto riguarda IoT (internet delle cose, gli oggetti connessi), due italiani su tre vorrebbero avere l'allarme di casa connesso. Poi la tv, l'auto, la fotocamera e di seguito altri oggetti domestici.
 
Quanto siamo digitali noi italiani? Alcuni settori come la finanza e l’online banking sono più maturi e non c'è troppa differenza per fasce di età. Il gap generazionale resta nella fruizione della musica (streaming per i giovani, supporti fisici per gli adulti), le prenotazione online di taxi, lo shopping, mentre il divario non è così ampio per altri settori come la ricerca di prodotti online prima dell'acquisto: la fanno ormai praticamente tutti i consumatori.

Ecco, nel dettagio, i trend del 2016:
The Lifestyle Network Effect: Quattro persone su cinque sono ora consapevoli del fatto che i benefici generati dall’utilizzo di servizi online sono maggiori nel momento in cui più persone li utilizzano. A livello globale il 34% dei consumatori aderisce già a varie forme di sharing economy. In Italia la percentuale sale al 37%, mentre sono due italiani su tre (67%) le persone attive su più di un social network. Tra i servizi maggiormente utilizzati dagli italiani abbiamo la condivisione di una stanza o di un appartamento (in media 17%), di abbigliamento (13%) e il bike/car sharing (6%).

Streaming Natives: I teenager guardano più contenuti video su YouTube di ogni altra fascia di età. Il 46% degli adolescenti, tra i 16 e i 19 anni, trascorre 1 ora o più al giorno davanti a YouTube. In Italia il 45% del totale del tempo speso per vedere contenuti video è su dispositivi mobili come smartphone, tablet o laptop, percentuale che arriva fino al 60% nel caso dei teenager.

AI Ends the Screen Age: L’intelligenza artificiale permetterà di interagire con gli oggetti senza passare dallo schermo di uno smartphone. Un utente su due ritiene che lo smartphone apparterrà al passato nel giro dei prossimi cinque anni. Gli italiani sono desiderosi di connettere gli oggetti con cui interagiscono quotidianamente: il 67% vorrebbe connettere il sistema di allarme domestico, il 56% la Tv, il 48% l’automobile, il 38% la fotocamera, il 34% i contatori elettrici, il 33% l’aria condizionata, il 26% la lavatrice.

Virtual Gets Real: I consumatori desiderano integrare tecnologie di realtà virtuale nelle loro attività quotidiane, come guardare sport o fare video chiamate. Il 44% desidera persino stampare il proprio cibo. In Italia il digitale è sempre più importante nelle nostre vite, soprattutto in determinate attività. Ad esempio per quanto riguarda la ricerca di prodotti il 57% di persone ricorre più all’online che all’offline, mentre sono il 20% coloro che preferiscono servizi digitali rispetto ad una telefonata per prenotare un taxi.

Sensing Homes: Il 55% dei possessori di uno smartphone ritiene che, entro i prossimi cinque anni, i mattoni utilizzati per costruire le case potrebbero contenere sensori in grado di monitorare la muffa, le perdite e i problemi elettrici. Di conseguenza il concetto di case intelligenti potrebbe aver bisogno di essere ripensato.

Smart Commuters: I pendolari vogliono usare il loro tempo in maniera significativa e non sentirsi come oggetti passivi in transito. L’86% vorrebbe usare servizi personalizzati se fossero disponibili durante le loro trasferte. In Italia, il 60% dei pendolari accede a servizi internet durante gli spostamenti in città. In questi frangenti il 47% si ritiene soddisfatto dei servizi di Instant Messaging, il 42% della navigazione web, il 31% delle videochiamate, il 27% dei servizi di video streaming.

Emergency Chat: I social network possono diventare il modo migliore per contattare i servizi di emergenza. Sei consumatori su dieci sono inoltre interessati ad avere un’app che li possa informare sui disastri e sulle emergenze.

Internables: Sensori interni al nostro corpo che misurano il benessere fisico delle persone potrebbero diventare i nuovi wearables. Otto consumatori su dieci vorrebbero usare la tecnologia per migliorare le percezioni sensoriali e le capacità cognitive come la vista, la memoria e l’udito.

Everything Gets Hacked: La maggior parte degli utenti smartphone crede che gli attacchi informatici continueranno ad essere un problema. Come effetto collaterale positivo, un utente su cinque dichiara di avere maggiore fiducia in un’organizzazione che ha subito un attacco hacker ma che ha poi risolto il problema.

Netizen Journalists: I consumatori condividono più informazioni che mai e credono che questo possa aumentare la loro influenza sulla società. Più di un terzo crede che denunciare online un’azienda per corruzione abbia maggiore impatto che andare dalla polizia.