MONDO
Russia
Nuova censura per le Pussy Riot
La proiezione pubblica a Mosca del documentario "A Punk Prayer" annullata all'ultimo minuto dopo una telefonata delle autorità. La denuncia: "Minacciati i responsabili del cinema"

La prima proiezione pubblica in Russia del documentario sulle Pussy Riot, prevista a Mosca, è stata annullata all'ultimo minuto dopo una "telefonata delle autorità" russe. Lo riportano molti siti e media internazionali spiegando che il film "Pussy Riot - A Punk Prayer", doveva essere proiettato a Mosca a meno di una settimana dal "rilascio", grazie all'amnistia, delle attiviste. I responsabili del Centro di Gogol, un teatro finanziato dallo Stato, hanno però ricevuto una chiamata di "minaccia al loro lavoro se avessero proiettato il filmato", ha spiegato al New York Times Maxim Pozdorovkin, regista del documentario con Mike Lerner. E una lettera dal dipartimento della Cultura di Mosca ha vietato formalmente la proiezione spiegando che nel documento si accusano gli artisti e registi coinvolti di essere provocatori.
Il ruolo dell'arte - sottolinea tra l'altro la lettera postata on line - "è quello di salvare il mondo, renderlo migliore, non per infiammare il pubblico con le storie scandalose che non hanno alcun merito culturale".
Il ruolo dell'arte - sottolinea tra l'altro la lettera postata on line - "è quello di salvare il mondo, renderlo migliore, non per infiammare il pubblico con le storie scandalose che non hanno alcun merito culturale".