CULTURA
Sensazionale scoperta musicale
Torna alla luce dopo 106 anni la partitura orchestrale del Canto Funebre di Stravinsky
Nella biblioteca del conservatorio di San Pietroburgo la musicologa russa Natalia Braghinskaya ha ritrovato la partitura orchestrale del "Canto funebre", scritta nel 1908 dal compositore russo Igor Stravinskij per la morte del suo maestro Nikolai Rimsky-Korsakov e ritenuta perduta l'anno dopo

Si pensava che fosse andata irreparabilmente perduta durante la rivoluzione d'Ottobre del 1917 o nella successiva guerra civile, ma era solo stata dimenticata tra la polvere in una pila di vecchi spartiti dentro un armadio del conservatorio di San Pietroburgo: tra le note di Musorgskij e Zesar Kiui, c'era anche la partitura orchestrale di 'Canto funebre', scritta nel 1908 dall'allora ventiseienne Igor Stravinskij per la morte del suo maestro Rimsky-Korsakov e scomparsa dopo il 30 gennaio 1909, anno della sua prima ed unica esecuzione in un concerto sinfonico diretto da Felix Blumenfeld al conservatorio della città degli zar.
Quelle 106 preziosissime battute sono tornate alla luce esattamente 106 anni dopo, grazie al caso e all'appassionata tenacia di una musicologa russa, Natalia Braghinskaya, preside della facoltà di musicologia nello stesso conservatorio ed esperta di Stavinskij. E' stata lei, come raccontano alcuni media russi online, a presentare la sensazionale scoperta a San Pietroburgo in un convegno dedicato al grande compositore russo, dove ha mostrato il frontespizio della partitura con l'annotazione del luogo e della data del concerto del 1909, eseguendo anche il brano al pianoforte. Ora sarà necessaria un'edizione critica prima di una esecuzione sinfonica che farà resuscitare un'opera ineseguita da oltre un secolo. Si tratta, ha spiegato, di un componimento in la minore della durata di 12 minuti, una lenta e invariata musica da processione con timbri strumentali contrastanti: "Un dialogo di sonorità, con echi di Rimsky Korsakov ma anche di Wagner, che Stravinskij ammirava più di quanto in seguito fosse pronto ad ammettere".
Il ritrovamento
Il ritrovamento, secondo la musicologa, copre la lacuna più grande nel corpo delle composizioni dell'autore e aiuterà a comprendere meglio la sua veloce evoluzione artistica. Il 'Canto funebre' è l'anello mancante tra due lavori sinfonici del 1908 (Fuochi d'artificio e Scherzo fantastico) e L'uccello di fuoco (1910), il balletto che lo rese famoso dopo la sua rappresentazione a Parigi da parte dei Ballets Russes di Diaghilev. Lo stesso Stravinskij lo considerava una delle sue migliori composizioni prima dell'Uccello di fuoco e una delle più d'avanguardia per l'uso dell'armonia cromatica.
La scoperta è straordinaria anche per come è avvenuta. Per anni diversi musicologi russi avevano teorizzato che il manoscritto musicale potesse trovarsi negli archivi non catalogati del conservatorio della Filarmonica di San Pietroburgo. Ma in epoca sovietica non era incoraggiato il frugare, tantomeno per trovare documenti di un espatriato modernista come Stravinskij. Eppure nel 1951 un bibliotecario sconosciuto salvò, non si sa quanto consapevolmente, la sua partitura da una sorta di repulisti: all'epoca il prezzo era stato fissato in 10 rubli, con cui si potevano acquistare un kg di zucchero o 10 uova.
Determinante però è stata l'ostinata indagine della Braghinskaya, che lo scorso autunno aveva chiesto di fare una minuziosa ricerca negli archivi della biblioteca del conservatorio. L'esito fu negativo, ma quando lo scorso febbraio il ministro della cultura decise di trasferire il conservatorio, nel trasloco di tutti i documenti è spuntato un vecchio armadio con pile di manoscritti nascosti dietro spartiti accatastati. Ancor più determinante è stata la bibliotecaria, che spulciando tra il materiale si è ritrovata tra le mani il manoscritto di Stravinskij che aveva cercato a lungo per conto della Braghinskaya. "Sarebbe bello che qualcuno a Leningrado cercasse la partitura, sarebbe interessante vedere che cosa ho composto proprio prima dell'Uccello di fuoco", scrisse Stravinskij nella sua autobiografia. Ora il suo desiderio è stato esaudito.
Quelle 106 preziosissime battute sono tornate alla luce esattamente 106 anni dopo, grazie al caso e all'appassionata tenacia di una musicologa russa, Natalia Braghinskaya, preside della facoltà di musicologia nello stesso conservatorio ed esperta di Stavinskij. E' stata lei, come raccontano alcuni media russi online, a presentare la sensazionale scoperta a San Pietroburgo in un convegno dedicato al grande compositore russo, dove ha mostrato il frontespizio della partitura con l'annotazione del luogo e della data del concerto del 1909, eseguendo anche il brano al pianoforte. Ora sarà necessaria un'edizione critica prima di una esecuzione sinfonica che farà resuscitare un'opera ineseguita da oltre un secolo. Si tratta, ha spiegato, di un componimento in la minore della durata di 12 minuti, una lenta e invariata musica da processione con timbri strumentali contrastanti: "Un dialogo di sonorità, con echi di Rimsky Korsakov ma anche di Wagner, che Stravinskij ammirava più di quanto in seguito fosse pronto ad ammettere".
Il ritrovamento
Il ritrovamento, secondo la musicologa, copre la lacuna più grande nel corpo delle composizioni dell'autore e aiuterà a comprendere meglio la sua veloce evoluzione artistica. Il 'Canto funebre' è l'anello mancante tra due lavori sinfonici del 1908 (Fuochi d'artificio e Scherzo fantastico) e L'uccello di fuoco (1910), il balletto che lo rese famoso dopo la sua rappresentazione a Parigi da parte dei Ballets Russes di Diaghilev. Lo stesso Stravinskij lo considerava una delle sue migliori composizioni prima dell'Uccello di fuoco e una delle più d'avanguardia per l'uso dell'armonia cromatica.
La scoperta è straordinaria anche per come è avvenuta. Per anni diversi musicologi russi avevano teorizzato che il manoscritto musicale potesse trovarsi negli archivi non catalogati del conservatorio della Filarmonica di San Pietroburgo. Ma in epoca sovietica non era incoraggiato il frugare, tantomeno per trovare documenti di un espatriato modernista come Stravinskij. Eppure nel 1951 un bibliotecario sconosciuto salvò, non si sa quanto consapevolmente, la sua partitura da una sorta di repulisti: all'epoca il prezzo era stato fissato in 10 rubli, con cui si potevano acquistare un kg di zucchero o 10 uova.
Determinante però è stata l'ostinata indagine della Braghinskaya, che lo scorso autunno aveva chiesto di fare una minuziosa ricerca negli archivi della biblioteca del conservatorio. L'esito fu negativo, ma quando lo scorso febbraio il ministro della cultura decise di trasferire il conservatorio, nel trasloco di tutti i documenti è spuntato un vecchio armadio con pile di manoscritti nascosti dietro spartiti accatastati. Ancor più determinante è stata la bibliotecaria, che spulciando tra il materiale si è ritrovata tra le mani il manoscritto di Stravinskij che aveva cercato a lungo per conto della Braghinskaya. "Sarebbe bello che qualcuno a Leningrado cercasse la partitura, sarebbe interessante vedere che cosa ho composto proprio prima dell'Uccello di fuoco", scrisse Stravinskij nella sua autobiografia. Ora il suo desiderio è stato esaudito.