ITALIA
Insegnante uccisa, ex allievo disse: devo farla sparire
Era preoccupato di finire in cella per la truffa da 187mila euro

Emergono nuovi particolari sull'omicidio di Gloria Rosboch.
Pochi giorni prima della scomparsa della docente, l'ex allievo Gabriele Defilippi ubriaco ha confidato alla fidanzata, Sofia Sabhou, di avere paura di "passare tre anni in galera" per la truffa da 187mila euro nei confronti della vittima.
"Dobbiamo farla sparire, anche mia mamma sa tutto", ha detto alla fidanzata. La giovane ha riferito che l'idea di far sparire l'insegnante, secondo quanto raccontato Defilippi, era stata dell'amico Roberto Obert.
"Non ci sono dubbi", secondo il procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando, sulla cella telefonica che, alle 19 del 13 gennaio, ha collocato il telefono di Caterina Abbattista a Montalenghe. La madre di Gabriele Defilippi, anche nell'udienza del tribunale del riesame di stamattina, ha negato di essere uscita, quel pomeriggio, dall'ospedale di Ivrea, dove lavorava come operatrice socio-sanitaria.
Tra i documenti prodotti dal pm c'è anche la deposizione del figlio 13enne della donna, avvenuta lo scorso lunedì, che ha detto che la madre "era solita uscire dall'ospedale durante l'orario di lavoro", rammaricandosi perché non ne approfittava per passare più tempo con lui.
Pochi giorni prima della scomparsa della docente, l'ex allievo Gabriele Defilippi ubriaco ha confidato alla fidanzata, Sofia Sabhou, di avere paura di "passare tre anni in galera" per la truffa da 187mila euro nei confronti della vittima.
"Dobbiamo farla sparire, anche mia mamma sa tutto", ha detto alla fidanzata. La giovane ha riferito che l'idea di far sparire l'insegnante, secondo quanto raccontato Defilippi, era stata dell'amico Roberto Obert.
"Non ci sono dubbi", secondo il procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando, sulla cella telefonica che, alle 19 del 13 gennaio, ha collocato il telefono di Caterina Abbattista a Montalenghe. La madre di Gabriele Defilippi, anche nell'udienza del tribunale del riesame di stamattina, ha negato di essere uscita, quel pomeriggio, dall'ospedale di Ivrea, dove lavorava come operatrice socio-sanitaria.
Tra i documenti prodotti dal pm c'è anche la deposizione del figlio 13enne della donna, avvenuta lo scorso lunedì, che ha detto che la madre "era solita uscire dall'ospedale durante l'orario di lavoro", rammaricandosi perché non ne approfittava per passare più tempo con lui.