Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-3abb27b0-1a9c-4606-81cc-2e7c9fe9bdba.html | rainews/live/ | true
SANREMO

Teatro Ariston

Sanremo 2020, la conferenza stampa di mercoledì. Coletta: "Abbiamo tutti bisogno di tanto pop"

Condividi
Sanremo, Sabrina Salerno
"Profondamente grato ad Amadeus e all'intera squadra Rai, ai compagni di viaggio Coletta, Fiorello e tanti altri" per il risultato di ieri sera all'Ariston. Lo ha detto l'amministratore delegato Rai, Fabrizio Salini, in un brevissimo intervento in avvio della conferenza stampa dell'organizzazione al Roof Ariston. 

"Stamattina ho chiamato Amadeus e gli ho detto la mia felicità, sono arrivato da tre settimane e ho tifato da subito. Non voglio prendermi meriti ma sono entrato subito in simpatia con tutti, è un risultato bellissimo per chi come noi tiene a questa azienda. C'è una passione che scorre in tutti gli uomini e le donne Rai". Così il direttore di Rai1, Stefano Coletta, in conferenza stampa all'Ariston di Sanremo.

"Oltre a essere un record in termini assoluti di share c'è un dato che mi ha intrigato - aggiunge - abbiamo avuto circa il 62% degli individui 15-24 anni con una maggiore presenza che deve tornare indietro al 1997. È il segnale che nonostante questo festival avesse il sottotesto del 70simo della kermesse ha saputo unire contemporaneità e tradizione".

Per Coletta "il gioco tra Fiorello e Amadeus non aveva mai nulla di artificioso, formattizzato, era l'espressione stretta di un bene comune di cui forse il paese ha bisogno".

Sanremo si conferma "l'evento più commentato della televisione, non ci sono partite o altri eventi che arrivano a questi livelli".

Il picco di ascolto è alle 21.45 quando "Amadeus comincia la gara, con quasi 15 milioni". Il picco di share "al 59,6 quando Amadeus ed Emma sono usciti dall'Ariston per raggiungere piazza Colombo" afferma il direttore di Rai1.

"Abbiamo tutti bisogno di tanto pop, ci riconcilia con il nostro dato privato e con quello che subiamo dal mondo esterno. Non capitava dal 1999 che quasi il 57% fosse pubblico laureato. Non credo che la laurea faccia la differenza nella vita, ma leggo questo dato dal punto di vista sociologico, abbiamo bisogno di pop anche se siamo colti, se siamo professionisti". Ieri sera "anche io che sono una mummia mi sono alzato a ballare Al Bano e Romina, perché è vero che la felicità è un bicchiere di vino". Così il direttore di Rai1, Stefano Coletta, in conferenza stampa all'Ariston.

"Al di là dei numeri, ieri sera il festival è stato vinto da Rula Jebreal" ha detto Coletta. "L'ottimo risultato ottenuto è il segnale che nonostante questo festival avesse come sotto testo il 70/o anniversario, in realtà ha saputo unire contemporaneità a tradizione, unire racconto e performance", ha aggiunto Coletta. 

"Le scalette ammettono possibilità di variazione. E quando l'abbiamo rivista, proprio io ho pensato che il preludio di Roger Waters fosse uno start ritardante al monologo di Rula". Lo ha spiegato il direttore di Rai1, negando che ci sia stata alcun censura legata a posizioni politiche dell'ex Pink Floyd. "Questo quadro si bastava da solo. Ho pensato che non avesse bisogno di alcuna introduzione, non parlavamo di fiction ma di dato biografico", ha aggiunto. Ha poi spiegato che la messa in onda a mezzanotte è stata dettata solo da "una valutazione narrativa. Parlare di suicidi dopo le 22.30 è uno dei cardini che dobbiamo osservare". 

"Sono un grande fan dei Pink Floyd", aggiunge il direttore di Rai1 Stefano Coletta rispondendo alle domande sul videomessaggio di Roger Waters saltato durante la puntata di ieri. "Valuteremo se mandarlo su RaiPlay, ma si tratta di un materiale arrivato al festival personalmente su Whatsapp a Rula Jebreal, che è dovuta ripartire per ragioni professionali". La scelta di non mandare in onda il video "è stata condivisa con Rula Jebreal. Era assolutamente pacifica, contenta del messaggio che è riuscita a veicolare ieri sera, siamo rimasti insieme molto a lungo dopo la fine della trasmissione".   

Coletta ribadisce anche che la scelta di non trasmettere il contributo "è stata puramente editoriale. Il materiale è arrivato solo domenica a tarda sera. Quando ho visto in scena il monologo di Rula, e ve lo dico da autore con una lunga storia televisiva, ho detto che si bastava da sola. Peraltro in tantissime trasmissioni ci sono revisioni di scaletta". Quanto ai contenuti, "c'era un riferimento al poeta che Rula ha fatto conoscere a Roger Waters, era un benvenuto a Sanremo per Rula e un ringraziamento ad Amadeus per aver invitato tante donne".

"Ve lo dico, da ospite al festival di Sanremo non tornerò più. L'ho fatto già troppe volte. Da conduttore non è proprio il caso. Ma potrei tornare da cantante". Tra il serio e il faceto Fiorello apre alla possibilità in un futuro di tornare a cantare e di farlo al Festival. "Mi piacerebbe tornare a fare il cantante serio, Ho anche un sacco di amici che potrebbero scrivere per me canzoni davvero belle. Da Lorenzo Jovanotti a Giuliano Sangiorgi".