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ECONOMIA

71 badanti su 100 sono straniere, l'88% è donna

Colf e badanti: Inps, sempre più italiane e meno straniere

Le badanti guadagnano fino a dieci volte più di una colf e le donne hanno stipendi più alti di quelli degli uomini. In Italia sono quasi 860mila, il 30% nel Nord Ovest, 28% al Centro, 20% nel Nord Est, 12% al Sud e solo il 9,6% nelle Isole

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Colf, tate, badanti sono sempre più italiane. I dati diffusi dall'Inps registrano un calo di lavoratori domestici stranieri, pari a 859.233, con un decremento rispetto al 2017 dell'1,4% (-11.807 in valore assoluto). Una più ampia diminuzione si è registrata nel biennio 2013-2014 (-4,9%) dopo il forte aumento del numero di lavoratori del 2012 (+12,3% rispetto all'anno precedente) per effetto della sanatoria riguardante i lavoratori extracomunitari irregolari.

Prima le donne
Tra questa classe di lavoratori l'88,4% sono donne. La distribuzione territoriale dei lavoratori domestici in base al luogo di lavoro evidenzia che il Nord-Ovest è l'area geografica che, con il 29,7%, presenta il maggior numero di lavoratori, seguita dal Centro con il 28,4%, dal Nord-Est con il 20,0%, dal Sud con il 12,3% e dalle Isole con l'9,6%. La regione che presenta il maggior numero di lavoratori domestici, sia per i maschi che per le femmine, è la Lombardia, con 155.467 lavoratori pari al 18,1%, seguita dal Lazio (14,8%), dall'Emilia Romagna (8,8%) e dalla Toscana (8,7%). In queste quattro regioni si concentra più della metà dei lavoratori domestici in Italia.

Lavoratori stranieri al 71,4%
Gli stranieri sono ovviamente la componente numerica più forte, visto che nel 2018 risultano essere il 71,4% del totale. Con riferimento alla distribuzione regionale per nazionalità, in Lombardia si concentra la maggior parte dei lavoratori domestici stranieri nell'anno 2018, con 125.547 lavoratori (il 20,5% del totale dei lavoratori domestici stranieri), a seguire il Lazio (17,1%) e l'Emilia Romagna (10,1%); i lavoratori italiani, invece, sono maggiormente presenti in Sardegna (15,2%), Lombardia (12,2%) e Lazio (9,0%).

Trend in crescita per i lavoratori italiani
Nel triennio 2016-2018 i lavoratori italiani mostrano un andamento decisamente crescente pari a +11,4%. Nell'ultimo anno a livello regionale i lavoratori domestici italiani aumentano in quasi tutte le regioni, in particolare in Umbria (+7,0%), Friuli Venezia Giulia (+6,3%) e Toscana (+6,0%), mentre solo Calabria, Basilicata, Trentino Alto Adige e Campania presentano variazioni negative. Al contrario i lavoratori domestici stranieri nel suddetto triennio diminuiscono del 6,3%, -3,3% nell'ultimo anno con una diminuzione generalizzata in tutte le regioni, in particolare Basilicata (-9,9%) e Puglia (-8,8%) e con la sola eccezione del Friuli Venezia Giulia in cui si registra un aumento dei domestici stranieri del 2,1%.

Da dove arrivano colf e badanti
Con riferimento ai dati 2018 l'Europa dell'Est continua ad essere la zona geografica da cui proviene la maggior parte dei lavoratori domestici: 362.294, pari al 42,2%. Analizzando i dati dei lavoratori domestici per tipologia di rapporto e zona geografica di provenienza, è evidente una prevalenza di "colf" che costituiscono nel 2018 circa il 53,0% del totale dei lavoratori. La tipologia "Colf" è prevalente tra i lavoratori italiani e quasi tutti i lavoratori stranieri, ad eccezione di quelli provenienti dall'Europa dell'Est e dall'Asia Medio Orientale, in cui prevale la tipologia "Badante". Nel 2018 il numero di badanti, rispetto all'anno precedente, registra un lieve incremento (+1,5%), più elevato per i lavoratori di nazionalità italiana (+9,1%). Il numero di colf, invece, evidenzia un decremento pari al -3,7%, influenzato maggiormente dalla diminuzione dei lavoratori provenienti dall'Europa dell'Est (-6,9%) e dall'Africa del Nord (-12,6%), mentre presentano un lieve incremento i lavoratori provenienti dall'America Centrale (+0,6) e gli italiani (+0,4%).

L'età di colf e badanti in Italia
Sempre nel 2018 la classe d'eta' "50-54 anni" è quella con la maggior frequenza tra i lavoratori domestici, con un peso pari al 17,5% del totale, mentre il 15,9% ha un'età pari o superiore ai 60 anni e solo il 2,0% ha un'eta' inferiore ai 25 anni. Complessivamente nel 2018 i lavoratori domestici sotto i 45 anni rappresentano il 34,4% del totale, dieci anni fa i domestici sotto i 45 anni erano il 61,4%.

Quanto lavorano?
Nell'anno 2018 la classe modale dell'orario medio settimanale è "25-29 ore", sia per badante sia per colf, e a livello complessivo pesa per il 28,5%. Tuttavia si osserva che ben il 53,7% dei lavoratori con tipologia di rapporto badante, proprio per la caratteristica del lavoro che svolge, si concentra nelle classi che seguono la classe modale e quindi lavora mediamente più di 30 ore a settimana; mentre il 51,7% dei lavoratori con tipologia di rapporto colf si concentra nelle classi che precedono la classe modale e quindi lavora mediamente meno di 25 ore a settimana. Dall'andamento dei contributi, sembra che quasi la metà dei lavoratori domestici abbiano almeno un lavoro durante tutto l'anno, seppure non coprendo interamente le ore lavorabili nella settimana.

Le badanti guadagnano più delle colf
La maggioranza delle badanti guadagna dieci volte più di una colf e per una volta le donne guadagnano più degli uomini. Secondo l'Inps, la disparità di genere in questo caso c'è ma è a favore delle donne. Numeri alla mano, comunque, la maggior parte delle badanti - 54.717 sui complessivi 402.413 - guadagna dai 13.000 euro in poi l'anno, contro i 1.000-2.000 euro delle 49.935 colf (su 455.645). In particolare, nel 2018 la maggior parte dei lavoratori domestici ha una retribuzione annua compresa tra 1000 e 2000 euro (85.583 lavoratori pari al 10,0% del totale). Anche tra le femmine questa è la classe modale (75.069 lavoratrici pari al 9,9% del cotale delle lavoratrici).

Le donne guadagnano più degli uomini
Per i maschi invece la classe modale è quella dai 13.000 euro in poi (10.599 lavoratori pari al 10,7% del totale dei maschi). Tuttavia le femmine in media hanno una retribuzione più alta rispetto ai maschi, infatti sotto i 5.000 euro l'anno si colloca il 43,5% dei domestici maschi contro il 40,6% delle femmine. I lavoratori con tipologia rapporto di lavoro "Colf" presentano una distribuzione della retribuzione annua per classi di importo non dissimile tra maschi e femmine, in cui la classe modale è in entrambi i casi quella tra 1.000 e 2.000 euro. Per i lavoratori con tipologia rapporto "Badante", invece, la classe con la maggior frequenza, sia per le femmine che per i maschi, è quella dai 13.000 in poi; per questa tipologia di lavoratori il 31,6% delle femmine ha una retribuzione uguale o superiore ai 10000 euro annui, contro il 25,3% dei maschi.