SPORT
Giro d'Italia, 18ma tappa
Attacco irresistibile, Alberto Bettiol arriva da solo a Stradella
Il ciclista toscano raggiunge e supera il francese Cavagna, che aveva fatto esplodere la fuga di 23 corridori lasciata andare dal gruppo. Secondo Consonni, davanti all'irlandese Roche. Maglia rosa Bernal con i migliori a 23'. Ora la carovana torna in montagna, con l'arrivo all'Alpe di Mera

Con un’azione splendida nel finale della frazione più lunga, Alberto Bettiol fa sua la 18ma tappa del Giro d’Italia arrivando a braccia alzate al traguardo di Stradella. Il 27enne di Poggibonsi vince la sua prima tappa della corsa rosa, lui che nel Palmarès vanta il Giro delle Fiandre 2019. Bettiol faceva parte di una fuga di 23 corridori, lasciati andare dal gruppo, in quanto tutti non uomini di classifica. A 10” Simone Consonni ha preceduto l’irlandese Nicolas Roche, poi sgranati gli altri fuggitivi.
Classifica generale invariata: il colombiano Egan Bernal - giunto al traguardo con i migliori a oltre 23’ dal vincitore - sempre in rosa con 2’21” su Damiano Caruso e 3’23” sul britannico Simon Yates.
La Rovereto-Stradella, 231 km, era frazione pianeggiante ma con un finale un po’ mosso, con lo strappetto della Castana, 328 metri. Parte una fuga con 23 corridori, tra cui Ulissi, Oldani, Mosca, Cataldo, Bettiol, Gavazzi, Rivi, Vendrame, Battistella, Consonni e Zana, con il tedesco Arndt, l’irlandese Roche, lo spagnolo Izagirre, lo svizzero Pellaud. Il gruppo lascia fare e il plotoncino si assesta su un vantaggio di 15’. Battistella e Zana danno fuoco alle polveri con un allungo quando mancano 33 km all’arrivo. Poi è la volta di Bevin e Oldani. Ma l’azione deflagrante è quella di Cavagna, che prende una ventina di secondi sui rivali nell’ascesa della Castana. In discesa Bettiol prova ad andarlo a prendere, seguito presto da Roche. Ma Bettiol ha un altro passo e raggiunge e supera Cavagna sullo strappo di Canneto Pavese, involandosi verso il trionfo.
Ora il Giro torna ad arrivare in salita. Tappa modificata la 19ma, con il Mottarone - teatro della tragedia della funivia - sostituito dall’Alpe Agogna, poi il percorso (ridotto di 10 km, a 166) torna quello previsto, con il Passo della Colma (928 metri) e l’arrivo ai 1.531 dell’Alpe di Mera.
Classifica generale invariata: il colombiano Egan Bernal - giunto al traguardo con i migliori a oltre 23’ dal vincitore - sempre in rosa con 2’21” su Damiano Caruso e 3’23” sul britannico Simon Yates.
La Rovereto-Stradella, 231 km, era frazione pianeggiante ma con un finale un po’ mosso, con lo strappetto della Castana, 328 metri. Parte una fuga con 23 corridori, tra cui Ulissi, Oldani, Mosca, Cataldo, Bettiol, Gavazzi, Rivi, Vendrame, Battistella, Consonni e Zana, con il tedesco Arndt, l’irlandese Roche, lo spagnolo Izagirre, lo svizzero Pellaud. Il gruppo lascia fare e il plotoncino si assesta su un vantaggio di 15’. Battistella e Zana danno fuoco alle polveri con un allungo quando mancano 33 km all’arrivo. Poi è la volta di Bevin e Oldani. Ma l’azione deflagrante è quella di Cavagna, che prende una ventina di secondi sui rivali nell’ascesa della Castana. In discesa Bettiol prova ad andarlo a prendere, seguito presto da Roche. Ma Bettiol ha un altro passo e raggiunge e supera Cavagna sullo strappo di Canneto Pavese, involandosi verso il trionfo.
Ora il Giro torna ad arrivare in salita. Tappa modificata la 19ma, con il Mottarone - teatro della tragedia della funivia - sostituito dall’Alpe Agogna, poi il percorso (ridotto di 10 km, a 166) torna quello previsto, con il Passo della Colma (928 metri) e l’arrivo ai 1.531 dell’Alpe di Mera.