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ITALIA

Codacons all'attacco

Cala il petrolio,non i biglietti aerei: paghiamo ancora la fuel surcharge, esposto a 104 procure

La sovrattassa per adeguamento "carburante" a carico dei passeggeri resta anche se il prezzo del petrolio è calato del 63%. Il Codacons chiede di aprire una indagine per le ipotesi di intese restrittive della concorrenza

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Nonostante la caduta del prezzo del petrolio nell'ultimo anno, "le compagnie aeree continuano ad applicare il 'Fuel Surcharge', ossia la sovrattassa per adeguamento carburante" a carico dei passeggeri. Lo afferma il Codacons, annunciando un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, all'Antitrust e all'Enac, in cui si chiede di aprire una indagine in relazione al mancato adeguamento della tassa alle quotazioni in forte ribasso del petrolio, per le ipotesi di intese restrittive della concorrenza.

L'International Air Transport Association (Iata) ha infatti dichiarato che, per il 2015, il guadagno extra per le compagnie legato al minor costo del carburante sarà pari a 4 miliardi di dollari rispetto al 2014. "Questi soldi - dichiara il Codacons - dovrebbero rientrare nelle tasche dei passeggeri aerei attraverso un abbattimento della 'Fuel Surcharge', ma in realtà vengono intascati dai vettori attraverso il mantenimento della tassa di adeguamento carburante". Secondo l'associazione dei consumatori "si tratta di un balzello a carico dei viaggiatori, che pesa dai 25 euro a biglietto per le tratte brevi fino a 450 euro per i viaggi più lunghi. Una spesa che, almeno sulla carta, dovrebbe essere indicizzata alle quotazioni del petrolio, ma che sembra essere utilizzata dai vettori aerei per adeguare i prezzi solo al rialzo, con un evidente danno per l'utenza", conclude il Codacons.