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SPORT

Nato a Buenos Aires, giocò in Nazionale come oriundo

Calcio in lutto: addio a Bruno Pesaola, bandiera del Napoli

L'ex giocatore e allenatore, che come tecnico vinse anche lo scudetto con la Fiorentina, aveva 89 anni e da tempo era ricoverato per problemi cardiocircolatori

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Bruno Pesaola (da Wikipedia)
Napoli
Calcio in lutto per la scomparsa di Bruno Pesaola. L’ex giocatore e allenatore è morto a Napoli all'età di 89 anni. Era ricoverato da tempo all'ospedale Fatebenefratelli per problemi di cardiocircolatori.

Calciatore e allenatore 
Nato a Buenos Aires da padre marchigiano, giocò con il Napoli dal 1952 al 1960 e vestì la maglia della Nazionale come oriundo. Soprannominato "il petisso" (il piccoletto), ha allenato il Napoli in quattro periodi differenti vincendo la storica Coppa Italia del 1962. Da allenatore ha vinto il suo unico scudetto a Firenze nel 1969 e un'altra Coppa Italia a Bologna nel 1974.

Il celebre cappotto color cammello
Era noto anche per il suo carattere sfrontato, la battuta sempre pronta e le bizzarrie che ne hanno segnato il carattere. Celebre è il cappotto color cammello che indossava come portafortuna quando andava in panchina, dal quale non si separava mai e che continuava a mettersi addosso anche nel finale di stagione, quando si era ormai in primavera inoltrata. Di lui ha fatto una celebre parodia Teo Teocoli nella trasmissione "Mai dire gol", in cui scherzava sull'amicizia tra Pesaola, Bruscolotti, Ferlaino.