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ITALIA

"Non ci fu alcuna premeditazione"

Caso Bortuzzo, la difesa: Marinelli e Bazzano non spararono per uccidere

Udienza davanti al Gup per la sparatoria nella notte tra il 2 e il 3 febbraio nella quale il nuotatore Manuel Bortuzzo è rimasto colpito e paralizzato alle gambe

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Manuel Bortuzzo (Ansa)
"Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano non spararono per uccidere e non ci fu alcuna premeditazione". Così gli avvocati Alessandro Federicis e Giulia Cassaro hanno difeso due imputati, loro assistiti, davanti alla gup Daniela Caramico D'Auria, nell'aula in cui si tiene il processo legato al ferimento di Manuel Bortuzzo.

I due sono accusati di tentato duplice omicidio premeditato e aggravato in relazione al ferimento del nuotatore contro il quale spararono  la notte tra il 2 e il 3 febbraio scorso nel quartiere Axa di Roma. Con Bortuzzo al momento della sparatoria c'era la fidanzata, rimasta illesa. Bortuzzo, raggiunto da un proiettile è rimasto paralizzato alle gambe.  "La ricostruzione della dinamica dei colpi dimostra che i colpi non vennero sparati con l'intenzione di uccidere" sostengono  i difensori dei due imputati che chiedono il riconoscimento delle attenuanti generiche.  La sentenza è attesa il 9 ottobre.  

La pm Elena Neri chiede una condanna a 20 anni per Marinelli e Bazzano, 24 e 25 anni, accusati di tentato duplice omicidio premeditato, aggravato da abietti e futili motivi, ricettazione e detenzione di arma da fuoco e rissa.

Manuel viene colpito dal proiettile mentre si trova nei pressi di un locale nel quartiere Axa, sul litorale romano. Nel bar c'era stata una rissa ed era .intervenuta la polizia. Manuel però era fuori con la fidanzata per decidere dove trascorrere la serata e si fermano in una tabaccheria in Via Menandro, a due passi dal locale, quando Marinelli e Bazzano passano in scooter sulla strada: il primo spara più colpi in direzione del ragazzo che è girato di spalle.

Un proiettile lo colpisce in petto, trapassa il polmone e danneggia la vertebra. La lesione al midollo non gli permetterà più di camminare. I due aggressori si danno alla fuga e vengono fermati solo il 6 febbraio: Lorenzo Marinelli confessa di aver sparato e dice che poco prima era stato picchiato e minacciato da una persona nel locale, che aveva scambiato per Manuel.