SALUTE
Liberamente accessibile su web, come 15 anni fa libro della vita
Pronta la mappa dell'attività dei geni, 'sinfonia' del Dna

Dal diabete all'ipertensione, fino all'artrite e all'Alzheimer: è la mappa dell'attività dei geni che 'orchestra' la comparsa delle malattie.
E' il più grande passo in avanti nella genetica da quando, nel 2000, è stato aperto il 'libro del Dna'.
Pubblicato in 24 articoli su riviste del gruppo Nature, liberamente accessibile sul web, è frutto del programma chiamato 'Roadmap dell' Epigenetica'.
Anche se il Dna è lo stesso in tutte le cellule, in ognuna di esse i geni possono 'farsi sentire' in modo più forte, o essere più silenziosi, proprio come accade quando le orchestre danno più o meno risalto a ciascuno strumento nell'eseguire una stessa sinfonia. E' grazie a questo diverso modo di 'modulare' il Dna che una cellula del cuore è diversa rispetto a una cellula del cervello. Ogni cellula utilizza infatti il Dna in modi diversi.
Capire quando e come i geni entrano in attività è stata la sfida della genetica degli ultimi 15 anni, da quando cioè è stato aperto per la prima volta il libro della vita, con il sequenziamento del genoma umano. Conoscere il modo in cui i geni possono modulare la loro attività è cruciale per risalire all'origine di numerose malattie. Finora, sono state identificate le varianti genetiche associate a 58 tratti che regolano particolari regioni del genoma. Per esempio, i tratti relativi all'altezza sono attivi nelle cellule staminali, mentre in alcuni tipi di cellule immunitarie entrano in gioco altre varianti associate con diabete di tipo 1, artrite reumatoide e sclerosi multipla. Nel cuore, poi, sono attive le varianti associate all'ipertensione, mentre nel fegato quelle collegate a colesterolo.
La mappa dell'attività dei geni è inoltre uno strumento senza precedenti per capire che cosa, a livello molecolare, rende così diversi i tessuti, come la pelle e il sangue, o i tipi di cellule. In terzo luogo il riconoscimento del particolare 'timbro' della sinfonia dei geni in ciascuna cellula potrebbe diventare una sorta di 'impronta digitale' per identificare le diverse cellule.
E' il più grande passo in avanti nella genetica da quando, nel 2000, è stato aperto il 'libro del Dna'.
Pubblicato in 24 articoli su riviste del gruppo Nature, liberamente accessibile sul web, è frutto del programma chiamato 'Roadmap dell' Epigenetica'.
Anche se il Dna è lo stesso in tutte le cellule, in ognuna di esse i geni possono 'farsi sentire' in modo più forte, o essere più silenziosi, proprio come accade quando le orchestre danno più o meno risalto a ciascuno strumento nell'eseguire una stessa sinfonia. E' grazie a questo diverso modo di 'modulare' il Dna che una cellula del cuore è diversa rispetto a una cellula del cervello. Ogni cellula utilizza infatti il Dna in modi diversi.
Capire quando e come i geni entrano in attività è stata la sfida della genetica degli ultimi 15 anni, da quando cioè è stato aperto per la prima volta il libro della vita, con il sequenziamento del genoma umano. Conoscere il modo in cui i geni possono modulare la loro attività è cruciale per risalire all'origine di numerose malattie. Finora, sono state identificate le varianti genetiche associate a 58 tratti che regolano particolari regioni del genoma. Per esempio, i tratti relativi all'altezza sono attivi nelle cellule staminali, mentre in alcuni tipi di cellule immunitarie entrano in gioco altre varianti associate con diabete di tipo 1, artrite reumatoide e sclerosi multipla. Nel cuore, poi, sono attive le varianti associate all'ipertensione, mentre nel fegato quelle collegate a colesterolo.
La mappa dell'attività dei geni è inoltre uno strumento senza precedenti per capire che cosa, a livello molecolare, rende così diversi i tessuti, come la pelle e il sangue, o i tipi di cellule. In terzo luogo il riconoscimento del particolare 'timbro' della sinfonia dei geni in ciascuna cellula potrebbe diventare una sorta di 'impronta digitale' per identificare le diverse cellule.