MONDO
L'ira di Mosca: "Nuovo crimine delle forze armate ucraine"
Ucraina, uccisi giornalista russo e il suo cameraman
Igor Kornelyuk e Anton Voloshin erano nell'est del Paese: stavano filmando la fuga di rifugiati ucraini da una zona a nord di Luhansk quando sono stati feriti da colpi di mortaio. Korneliuk è morto in sala operatoria, i resti di Voloshin ritrovati dai separatisti. Intanto Putin e Poroshenko esaminano un cessate il fuoco

Volevano raccontare la fuga degli ucraini da Luhansk, sono morti sotto i colpi di mortaio. Le vittime sono un giornalista di Rossiya24, Igor Kornelyuk e il suo cameraman. Il reporter è morto in ospedale a Luhansk, durante l'operazione. I resti di Anton Voloshin, il tecnico che accompagnava Kornelyuk sono stata invece trovati in serata dai separatisti. Un fatto che non è passato inosservato a Mosca e che ha spinto sia il presidente russo, sia quello ucraino a esaminare un cessate il fuoco.
L'ira di Mosca
Korneliuk aveva 24 anni ed era russo. La sua morte è stata descritta dal ministero degli Esteri russo come "un nuovo crimine per mano delle forze armate ucraine". Il dicastero ha chiesto un'inchiesta indipendente sui fatti. Con Korneliuk c'era anche un tecnico del suono, Anton Voloshin: di lui non si hanno ancora notizie.
"Kiev ha terrore dei giornalisti russi"
Nella nota del ministero russo, si legge anche: "Siamo orgogliosi di tutti i giornalisti che sotto le mitragliatrici, i mortai, l'artiglieria e i bombardamenti aerei portano con coraggio la verità sui fatti che realmente accadono in Ucraina. È proprio di questa verità che hanno paura le autorità di Kiev e le milizie di vario genere, che hanno creato un vero e proprio terrore nei confronti dei giornalisti russi", denuncia il comunicato.
L'ipotesi del cessate il fuoco
Il Cremlino ha manifestato la preoccupazione per la morte del giornalista russo e del suo cameraman. Alla luce di questi due lutti, il presidente Putin e quello ucraino, Poroshenko hanno parlato della possibilità di un cessate il fuoco. Putin ha sottolineato l'importanza di assicurare l'incolumità dei giornalisti che lavorano in Ucraina. Poroshenko ha promesso un'inchiesta.
L'ira di Mosca
Korneliuk aveva 24 anni ed era russo. La sua morte è stata descritta dal ministero degli Esteri russo come "un nuovo crimine per mano delle forze armate ucraine". Il dicastero ha chiesto un'inchiesta indipendente sui fatti. Con Korneliuk c'era anche un tecnico del suono, Anton Voloshin: di lui non si hanno ancora notizie.
"Kiev ha terrore dei giornalisti russi"
Nella nota del ministero russo, si legge anche: "Siamo orgogliosi di tutti i giornalisti che sotto le mitragliatrici, i mortai, l'artiglieria e i bombardamenti aerei portano con coraggio la verità sui fatti che realmente accadono in Ucraina. È proprio di questa verità che hanno paura le autorità di Kiev e le milizie di vario genere, che hanno creato un vero e proprio terrore nei confronti dei giornalisti russi", denuncia il comunicato.
L'ipotesi del cessate il fuoco
Il Cremlino ha manifestato la preoccupazione per la morte del giornalista russo e del suo cameraman. Alla luce di questi due lutti, il presidente Putin e quello ucraino, Poroshenko hanno parlato della possibilità di un cessate il fuoco. Putin ha sottolineato l'importanza di assicurare l'incolumità dei giornalisti che lavorano in Ucraina. Poroshenko ha promesso un'inchiesta.