POLITICA
La maggioranza
Manovra, verso tagli a tasse plastica e auto aziendali
Zingaretti contro Renzi: operazione di basso livello. Allarme di Confindustria

L'ultima critica alla manovra è arrivata da Confindustria, che non ha apprezzato troppo le misure contro l'evasione fiscale, perché rischiano "di fornire risposte semplici e demagogiche". Il nuovo terreno si è aperto proprio mentre il governo stava provando a mettere un tappo alle polemiche sulla plastic tax, lavorando all'ipotesi di tagliarla del 50%, e sulla tassa per le auto aziendali: per quest'ultima sul tavolo c'è la possibilità di dimezzare o addirittura azzerare i rincari.
Tutti interventi che non sono a costo zero: la plastic tax vale un miliardo nel 2020 e 1,7 miliardi nel 2021. Mentre la stretta sulle tasse aziendali varrebbe 332 milioni di euro nel 2020 e salirebbe fino al 2022, quando raggiungerebbe i 378 milioni. Insomma, con la revisione di questi interventi, il governo dovrebbe mettersi di nuovo alla ricerca di quasi un miliardo e mezzo solo per il prossimo anno.
Intanto, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, cambia registro e alza il tono contro Matteo Renzi: "Giusto che tutti portino il contributo in un'alleanza. Aprire una polemica su una manovra sottoscritta da tutti è un'operazione di basso livello che gli italiani giudicheranno". Con gli approdi del decreto fiscale e della manovra nelle aule del Parlamento, l'Esecutivo ha cominciato a mettere a punto le posizioni. Difenderà a oltranza le norme anti evasione e non farà concessioni agli alleati né sul taglio del cuneo fiscale né su quota cento. Mentre sulla stretta per le auto aziendali e sulla plastic tax i margini di movimento ci sono tutti: i tavoli di confronto sono infatti ancora aperti. Anche sulla stretta anti abusi per gli appalti ci sono aperture.
L'Ance, vale a dire i costruttori, ha sollevato dubbi al dl fisco, chiedendo la cancellazione di un disposizione "iniqua" sulle ritenute per appalti e subappalti che, stima, costerebbe alle sole imprese edili 250 milioni di euro all'anno. "Siamo pronti a dialogare con le associazioni di categoria e con il Parlamento per migliorare la norma", ha risposto il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Che poi è un po' l'atteggiamento del governo sulla tassa per le auto aziendali. Inizialmente valeva per tutte, indiscriminatamente, poi è stata modulata, lasciandola com'era per quelle green, portandola dal 30% al 60% per i veicoli meno inquinanti e al 100% per quelle molto inquinanti.
Sulla plastica, l'Esecutivo starebbe studiando la possibilità far scendere la tassa sugli imballaggi da un euro al chilo a una cifra oscillante fra i 40 e i 60 centesimi. Potrebbe anche restringere la gamma dei prodotti su cui applicarla o rinviare a luglio, invece che ad aprile, l'entrata in vigore della norma. L'ipotesi di discutere sul contenuto della plastic tax non sembra ostacolata dal M5S: "C'è stata un'apertura e riteniamo che questo orientamento sia da mantenere", ha detto il sottosegretario a Palazzo Chigi, Riccardo Fraccaro.
La linea del Conte bis è questa: l'impianto della manovra non cambia, su alcune misure si può discutere, ma alla fine i conti devono tornare. Il ministro Gualtieri guarda con attenzione al passaggio parlamentare, confidando che in Aula si possano trovare accordi che migliorino gli aspetti più discussi del provvedimento: "Lo considero fisiologico e positivo", ha detto. La legge di Bilancio vale 30 miliardi: il solo stop all'aumento dell'Iva ne costa 23. E c'è un ricorso al deficit per oltre 16 miliardi. Un impianto che lascia prudente il commissario designato agli Affari Economici dell'Ue, Paolo Gentiloni: "L'Italia - ha detto - ha bisogno ancora di disciplina di bilancio, mi spiace ma è così".
Dalla lotta all'evasione fiscale, inizialmente il governo pensava di poter recuperare 7 miliardi. Ora la stima, seppur "prudente" ha spiegato Gualtieri, è di 3 miliardi. Uno dei punti qualificanti è la spinta ai pagamenti digitali. Il governo sta lavorando a un protocollo di intesa con le banche "per la riduzione delle commissioni e l'eliminazione totale sotto una certa" cifra.
Intanto, sia Italia Viva sia l'opposizione chiedono che in manovra entri anche il tema Ilva. Gualtieri non si è sbilanciato, assicurando comunque che sarà fatto "tutto il possibile e il necessario per evitare quello che sarebbe un esito negativo drammatico".
Tutti interventi che non sono a costo zero: la plastic tax vale un miliardo nel 2020 e 1,7 miliardi nel 2021. Mentre la stretta sulle tasse aziendali varrebbe 332 milioni di euro nel 2020 e salirebbe fino al 2022, quando raggiungerebbe i 378 milioni. Insomma, con la revisione di questi interventi, il governo dovrebbe mettersi di nuovo alla ricerca di quasi un miliardo e mezzo solo per il prossimo anno.
Intanto, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, cambia registro e alza il tono contro Matteo Renzi: "Giusto che tutti portino il contributo in un'alleanza. Aprire una polemica su una manovra sottoscritta da tutti è un'operazione di basso livello che gli italiani giudicheranno". Con gli approdi del decreto fiscale e della manovra nelle aule del Parlamento, l'Esecutivo ha cominciato a mettere a punto le posizioni. Difenderà a oltranza le norme anti evasione e non farà concessioni agli alleati né sul taglio del cuneo fiscale né su quota cento. Mentre sulla stretta per le auto aziendali e sulla plastic tax i margini di movimento ci sono tutti: i tavoli di confronto sono infatti ancora aperti. Anche sulla stretta anti abusi per gli appalti ci sono aperture.
L'Ance, vale a dire i costruttori, ha sollevato dubbi al dl fisco, chiedendo la cancellazione di un disposizione "iniqua" sulle ritenute per appalti e subappalti che, stima, costerebbe alle sole imprese edili 250 milioni di euro all'anno. "Siamo pronti a dialogare con le associazioni di categoria e con il Parlamento per migliorare la norma", ha risposto il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Che poi è un po' l'atteggiamento del governo sulla tassa per le auto aziendali. Inizialmente valeva per tutte, indiscriminatamente, poi è stata modulata, lasciandola com'era per quelle green, portandola dal 30% al 60% per i veicoli meno inquinanti e al 100% per quelle molto inquinanti.
Sulla plastica, l'Esecutivo starebbe studiando la possibilità far scendere la tassa sugli imballaggi da un euro al chilo a una cifra oscillante fra i 40 e i 60 centesimi. Potrebbe anche restringere la gamma dei prodotti su cui applicarla o rinviare a luglio, invece che ad aprile, l'entrata in vigore della norma. L'ipotesi di discutere sul contenuto della plastic tax non sembra ostacolata dal M5S: "C'è stata un'apertura e riteniamo che questo orientamento sia da mantenere", ha detto il sottosegretario a Palazzo Chigi, Riccardo Fraccaro.
La linea del Conte bis è questa: l'impianto della manovra non cambia, su alcune misure si può discutere, ma alla fine i conti devono tornare. Il ministro Gualtieri guarda con attenzione al passaggio parlamentare, confidando che in Aula si possano trovare accordi che migliorino gli aspetti più discussi del provvedimento: "Lo considero fisiologico e positivo", ha detto. La legge di Bilancio vale 30 miliardi: il solo stop all'aumento dell'Iva ne costa 23. E c'è un ricorso al deficit per oltre 16 miliardi. Un impianto che lascia prudente il commissario designato agli Affari Economici dell'Ue, Paolo Gentiloni: "L'Italia - ha detto - ha bisogno ancora di disciplina di bilancio, mi spiace ma è così".
Dalla lotta all'evasione fiscale, inizialmente il governo pensava di poter recuperare 7 miliardi. Ora la stima, seppur "prudente" ha spiegato Gualtieri, è di 3 miliardi. Uno dei punti qualificanti è la spinta ai pagamenti digitali. Il governo sta lavorando a un protocollo di intesa con le banche "per la riduzione delle commissioni e l'eliminazione totale sotto una certa" cifra.
Intanto, sia Italia Viva sia l'opposizione chiedono che in manovra entri anche il tema Ilva. Gualtieri non si è sbilanciato, assicurando comunque che sarà fatto "tutto il possibile e il necessario per evitare quello che sarebbe un esito negativo drammatico".