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ITALIA

Il fiorentino morto mentre veniva arrestato dai carabinieri

Magherini. Ombre sulle indagini. Un teste: "Mentre raccontavo il carabiniere non verbalizzava"

Un'altra testimone ha inviato una comunicazione al legale della famiglia parlando di ''tono arrogante e minaccioso'' dei carabinieri. "Questi episodi tendono a ripetersi con frequenza drammatica" ha detto Luigi Manconi, presidente della commissione diritti umani del Senato

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Riccardo Magherini (foto Ansa)
Le parole di alcuni testimoni aprono a nuovi dubbi sulle indagini che dovrebbero fare luce sul decesso di Riccardo Magherini, il trentanovenne fiorentino morto nella notte tra il 2 e il 3 marzo mentre veniva arrestato dai carabinieri. "Mente raccontavo dei calci che gli davano quando Riccardo Magherini era a terra, il carabiniere che verbalizzava non scriveva: non sentivo il rumore dei tasti". È quanto denuncia uno dei teste al legale della famiglia, l'avvocato Fabio Anselmo. La testimonianza è stata depositata in procura in una denuncia. "Questi episodi tendono a ripetersi con frequenza drammatica" ha detto Luigi Manconi, presidente della commissione diritti umani del Senato.

La testimone avrebbe detto al carabiniere: "Non scrive?". E lui avrebbe risposto: "Devo farlo? Il verbale è suo". La testimone ha detto che era la mattina successiva all'arresto e che, non sapendo che Magherini fosse morto, dopo aver chiesto se gli avessero fatto un Tso, le sarebbe stato risposto: "Mi sa che glielo hanno già fatto".

In una telefonata fra sanitari del 118, che i Magherini avrebbero ottenuto dall'Asl ma non dalla procura, emergerebbe, spiega l'avvocato Francesca Casertano "che l'intervento del 118 è stato approssimativo e che si è cercato di far coincidere orari che non coincidono".

Un'altra testimone ha inviato una comunicazione al legale della famiglia Magherini parlando di ''tono arrogante e minaccioso'' dei carabinieri che l'hanno presa a verbale. "Prima che iniziassi a rispondere alle domande - ha spiegato riferendosi a un militare - ha definito il mio atteggiamento 'immorale' poiché non mi ero rivolta immediatamente di mia spontanea volontà nei loro uffici e che avevo preferito lasciare interviste a sconosciuti. Ho ribattuto in lacrime e con uno stato emotivo di forte agitazione che l'atteggiamento di quel carabiniere mi metteva in soggezione". Quando ha detto al militare che sarebbe "dovuta partire per Roma il giorno stesso", lui le avrebbe risposto "con un tono arrogante e minaccioso che ovunque mi fossi trovata sarebbe lui stesso venuto a cercarmi".

Il momento dell'arresto è ritratto in video shock che è stato postato su Youtube dall'avvocato della famiglia.