POLITICA
Roma al ballottaggio
Elezioni a Roma, ballottaggi. Carlo Calenda: "Nessun apparentamento, tradirei gli elettori"
A Roma sarà ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra. Quando ormai restano da scrutinare 115 sezioni su 2603 (2.488), Michetti (centrodestra) ha il 30,24% dei voti, Gualtieri (centrosinistra) il 27,01%, Carlo Calenda il 19,6% e Virginia Raggi (M5s) il 19,2%

"La mia lista civica ha avuto un risultato mai avuto prima da una lista civica in Italia. Ma non basta questo a rendermi soddisfatto. Io mi sono candidato per fare il sindaco di Roma. La mia non era una corsa di
testimonianza. Volevo andare al ballottaggio e questo non è successo. E di questo non posso essere soddisfatto", ha detto Carlo Calenda in un'intervista al Corriere della Sera.
Per Calenda "c'è ancora un voto molto radicato dal punto di vista ideologico. Si vede dai voti che ha preso il candidato del centrodestra Enrico Michetti che non aveva uno straccio di programma". E in vista del ballottaggio spiega: "Io ho avuto voti di destra, di sinistra, di centro. Non posso fare apparentamenti, alleanze o accordi con qualcuno. Sarebbe un tradimento verso i miei elettori".
Su eventuali indicazioni "ci penserò nei prossimi giorni, non lo dico oggi. E comunque la mia indicazione sarà del tutto personale e non sarà della lista che rappresento".
"Non ho nessun problema ad avere come interlocutore Letta. Non gli ho candidato nessuno contro nel collegio di Siena, eppure avrei potuto. Dunque va bene parlare - prosegue -. Però avevo capito che il Pd mi riteneva uno di destra. La prossima volta sarà bene che ci pensino in campagna elettorale prima di darmi del leghista o addirittura di ispirazione di Fratelli d'Italia". "Adesso lavorerò per portare a livello nazionale questo modello: il riformismo pragmatico. Avere lo stesso tipo di approccio che ha Draghi con il governo - prosegue Calenda -. Lavorare per amministrare, per far accadere le cose piuttosto che scontrarsi tutti i giorni con l'avversario".
testimonianza. Volevo andare al ballottaggio e questo non è successo. E di questo non posso essere soddisfatto", ha detto Carlo Calenda in un'intervista al Corriere della Sera.
Per Calenda "c'è ancora un voto molto radicato dal punto di vista ideologico. Si vede dai voti che ha preso il candidato del centrodestra Enrico Michetti che non aveva uno straccio di programma". E in vista del ballottaggio spiega: "Io ho avuto voti di destra, di sinistra, di centro. Non posso fare apparentamenti, alleanze o accordi con qualcuno. Sarebbe un tradimento verso i miei elettori".
Su eventuali indicazioni "ci penserò nei prossimi giorni, non lo dico oggi. E comunque la mia indicazione sarà del tutto personale e non sarà della lista che rappresento".
"Non ho nessun problema ad avere come interlocutore Letta. Non gli ho candidato nessuno contro nel collegio di Siena, eppure avrei potuto. Dunque va bene parlare - prosegue -. Però avevo capito che il Pd mi riteneva uno di destra. La prossima volta sarà bene che ci pensino in campagna elettorale prima di darmi del leghista o addirittura di ispirazione di Fratelli d'Italia". "Adesso lavorerò per portare a livello nazionale questo modello: il riformismo pragmatico. Avere lo stesso tipo di approccio che ha Draghi con il governo - prosegue Calenda -. Lavorare per amministrare, per far accadere le cose piuttosto che scontrarsi tutti i giorni con l'avversario".