POLITICA
"Italicum", il sistema che mette d'accordo Renzi e Berlusconi
Un sistema proporzionale con sbarramento del 5% per le coalizioni e dell'8 per i partiti che corrono da soli

Alla fine tra i tre modelli ha vinto il quarto: un modello simil-spagnolo già ribattezzato Italicum.
In pratica un sistema proporzionale con sbarramento del 5% per le coalizioni e dell'8 per i partiti che corrono da soli. I seggi saranno ripartiti in un unico collegio nazionale suddiviso in circoscrizioni provinciali con liste bloccate ma corte - 4 massimo 6 nomi. La governabilità verrebbe garantita da un premio di maggioranza che assicurerebbe il 55% dei voti.
Qualche incertezza regna ancora sulle percentuali: o un premio del 15% per la coalizione che raggiunge il 40% dei voti o del 20 per quella che raggiunge il 35%. Se nessuna coalizione dovesse raggiungere la soglia prevista i voti verrebbero ripartiti proporzionalmente in base ai risultati di ciascun partito e coalizione.
La riforma elettorale si sovrappone a quella del Senato, che diventerebbe non più elettivo ma composto da sindaci presidenti di ragione, rappresentanti delle autonomie locali.
In pratica un sistema proporzionale con sbarramento del 5% per le coalizioni e dell'8 per i partiti che corrono da soli. I seggi saranno ripartiti in un unico collegio nazionale suddiviso in circoscrizioni provinciali con liste bloccate ma corte - 4 massimo 6 nomi. La governabilità verrebbe garantita da un premio di maggioranza che assicurerebbe il 55% dei voti.
Qualche incertezza regna ancora sulle percentuali: o un premio del 15% per la coalizione che raggiunge il 40% dei voti o del 20 per quella che raggiunge il 35%. Se nessuna coalizione dovesse raggiungere la soglia prevista i voti verrebbero ripartiti proporzionalmente in base ai risultati di ciascun partito e coalizione.
La riforma elettorale si sovrappone a quella del Senato, che diventerebbe non più elettivo ma composto da sindaci presidenti di ragione, rappresentanti delle autonomie locali.