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MONDO

Bloccato Internet

Myanmar: nuova accusa per Aung San Suu Kyi. Inviata Onu: gravi conseguenze. Continuano gli arresti

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Monaci buddisti, Mandalay, Myanmar (AP Photo)
L'ex capo del governo birmano Aung San Suu Kyi, deposta dal colpo di stato militare del 'primo febbraio, è stata accusata con un secondo capo di imputazione. Come ha reso noto il suo avvocato, oltre all'accusa di avere importato illegalmente dei walkie-talkie, l'ex leader settantacinquenne è ora accusata di avere "violato la legge sulla gestione delle catastrofi naturali", ha spiegato Khin Maung Zaw, come riporta l'Agi. La premio Nobel della pace del 1991, tenuta nascosta dal suo arresto di 15 giorni fa, è "in buona salute" e si trova ai domiciliari nella capitale amministrativa del Myanmar,  Naypyidaw. 

L'inviata dell'Onu per il Myanmar, Christine Schraner Burgener, ha avvertito la giunta militare che ha rovesciato il governo di "possibili gravi conseguenze" qualora venga usata la "mano pesante" contro i dimostranti che chiedono la liberazione della leader Aung San Suu Kyi. Lo riferisce un portavoce delle Nazioni Unite.     

Christine Schraner Burgener ha avuto un colloquio telefonico con Soe Win, vicecomandante dell'esercito birmano, e ha definito il blocco di internet una violazione dei "principi democratici fondamentali". Le restrizioni all'accesso alla rete, ha aggiunto l'inviata Onu, stanno danneggiando anche "settori chiave, banche comprese". 

I militari che lo scorso 1 febbraio hanno rovesciato il governo del Myanmar non allentano la stretta repressiva nonostante le condanne della comunità internazionale e le imponenti manifestazioni di piazza che chiedono la liberazione della leader Aung San Suu Kyi. La rete Internet è stata bloccata quasi del tutto per la seconda notte consecutiva e sono proseguiti gli arresti notturni di dissidenti, mentre i carri armati continuano a percorrere le strade del Paese.