MONDO
Indipendenza scozzese. The Economist:"Una tragedia per la Gran Bretagna". E per i suoi sottomarini
Dopo il Financial Times, anche il prestigioso settimanale britannico si schiera dalla parte dei no. E la Royal Bank of Scotland minaccia il trasferimento a Londra in caso di indipendenza

A pochi giorni dal referendum che potrebbe sancire l'indipendenza della Scozia dal Regno Unito, anche The Economist prende posizione. Secondo l'autorevole settimanale britannico, abbandonare l'Unione sarebbe un gravissimo errore. "Questo grande stato multinazionale - si spiega in un ampio servizio sul futuro del Regno Unito- potrebbe essere smantellato in un unico giorno, da una consultazione elettorale cui parteciperà solo il 7% dei suoi cittadini . Tale risultato, un tempo impensabile, sarebbe nocivo per la Scozia e tragico per quello che resterebbe del Regno Unito".
Il problema più grave, secondo il settimanale, è che con l'addio della Scozia il ruolo internazionale della Gran Bretagna sarebbe pesantemente ridimensionato. "Perche' si dovrebbe dar retta a un Paese che i suoi stessi cittadini hanno respinto?" Sempre secondo The Economist, anche lo status di potenza nucleare verrebbe messo in discussione: i sottomarini nucleari britannici sono di base proprio in Scozia e il trasferimento non potrebbe avvenire in tempi brevi. Ma il pericolo più grave - sottolinea ancora il settimanale inglese - sarebbe l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue. A differenza degli inglesi, gli scozzesi sarebbero infatti più bendisposti nei confronti dell'Europa, e meno propensi al referendum sull'Ue promesso dai Tory.
Le dichiarazioni di The Economist fanno il paio con quelle del Financial Times, che non più tardi di due giorni fa aveva pubblicato un articolo nel quale si paventava la possibile fuga di capitali scozzesi verso l'Inghilterra in caso di "sì" al referendum. Il che causerebbe una situazione di incertezza negli investitori e risparmiatori.
Un altro duro colpo agli indipendentisti scozzzesi arriva anche dalla Royal Bank of Scotland, una delle più antiche del Regno Unito che, in una nota ufficiale, minaccia il trasferimento della propria sede legale da Edimburgo a Londra se dovessero trionfare i “sì”.
Il problema più grave, secondo il settimanale, è che con l'addio della Scozia il ruolo internazionale della Gran Bretagna sarebbe pesantemente ridimensionato. "Perche' si dovrebbe dar retta a un Paese che i suoi stessi cittadini hanno respinto?" Sempre secondo The Economist, anche lo status di potenza nucleare verrebbe messo in discussione: i sottomarini nucleari britannici sono di base proprio in Scozia e il trasferimento non potrebbe avvenire in tempi brevi. Ma il pericolo più grave - sottolinea ancora il settimanale inglese - sarebbe l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue. A differenza degli inglesi, gli scozzesi sarebbero infatti più bendisposti nei confronti dell'Europa, e meno propensi al referendum sull'Ue promesso dai Tory.
Le dichiarazioni di The Economist fanno il paio con quelle del Financial Times, che non più tardi di due giorni fa aveva pubblicato un articolo nel quale si paventava la possibile fuga di capitali scozzesi verso l'Inghilterra in caso di "sì" al referendum. Il che causerebbe una situazione di incertezza negli investitori e risparmiatori.
Un altro duro colpo agli indipendentisti scozzzesi arriva anche dalla Royal Bank of Scotland, una delle più antiche del Regno Unito che, in una nota ufficiale, minaccia il trasferimento della propria sede legale da Edimburgo a Londra se dovessero trionfare i “sì”.