Coronavirus
I numeri della pandemia
Coronavirus, oltre 152 milioni di casi nel mondo. In India quasi 20 milioni di contagi
In Argentina ieri superata a soglia dei tre milioni di contagiati dall'inizio della pandemia

Sospinta dalle varianti, la pandemia da Covid-19 sta facendo registrare a livello mondiale i numeri più pesanti dalla sua comparsa, avvenuta ormai più di un anno fa. Secondo il database della Johns Hopkins University, le infezioni a livello planetario dovute alla pandemia da Covid-19 sono giunte a quota 152.502.340, delle quali 3.199.106 rivelatesi letali e con quasi due milioni di contagi registrati in appena 72 ore, a conferma ulteriore che la velocità di propagazione della malattia è alta come mai prima d'ora. A livello di singoli paesi, gli Stati Uniti restano di gran lunga la nazione più colpita con 577.045 morti su 32.421.534 contagi.
In India 368mila casi e 3.417 vittime in 24 ore
L'India è il secondo Paese più colpito al mondo in termini assoluti, dietro agli Stati Uniti che hanno superato i 32,4 milioni di contagi, ma in questo momento è quello che registra il più gran numero di nuovi contagi. In India sono stati registrati nelle ultime 24ore 368mila casi di covid-19 e 3417 vittime. Dall'inizio della pandemia il paese ha confermato 19.9 milioni di casi e più di 218mila vittime, numeri che gli esperti considerano fortemente sottostimati. La campagna di vaccinazione è stata aperta alla fascia di età 18-44 sabato ma da gennaio solo il 10% degli indiani ha ricevuto una dose di vaccino e l'1,5% entrambe.
Il sistema sanitario del Paese, soprattutto nelle principali città, è sottoposto a una pressione senza precedenti; mancano posti letto e anche presidi essenziali alla cura della malattia, come l'ossigeno. Nei giorni scorsi, la campagna vaccinale ha esteso le somministrazioni a tutta la popolazione adulta, privilegiando le persone di piu' di 45 anni, ma in alcune regioni questo non è stato ancora possibile a causa della carenza di dosi disponibili. Finora nel Paese, che pure e' il maggiore produttore di vaccini al mondo, sono state somministrate solo 157 milioni di dosi, di cui 1,2 milioni nelle ultime 24 ore, in calo rispetto ai giorni precedenti.
Giappone, 5900 nuovi casi e oltre 1000 ricoveri in terapia intensiva
Il bollettino più recente aggiornato a ieri rilasciato dal ministero della Salute giapponese ha registrato 61 decessi e 5.900 nuovi casi di infezione da coronavirus nel paese, portando il totale dei contagi da inizio pandemia a oltre 600 mila. A preoccupare maggiormente le autorità sanitarie è il numero crescente dei pazienti ricoverati in gravi condizioni, che necessitano di posti in reparti di terapia intensiva. Il loro numero, arrivato a 1.050, quota record dallo scorso 28 gennaio, ha ripreso a salire dallo scorso marzo, al termine dello stato di pre-emergenza dichiarato dal governo per le principali città del paese. La prefettura di Osaka, nel Giappone centrale, si conferma nuovamente la regione più colpita dalla recente ondata di infezioni con 1.057 nuovi casi confermati.
Argentina, superati i 3 milioni di contagi
L'Argentina ha superato ieri la soglia dei tre milioni di contagiati da Covid-19 dall'inizio della pandemia, nel marzo 2020. Lo ha reso noto il ministero della Salute, precisando che nelle ultime 24 ore i nuovi contagi sono stati 11.394, per un totale generale di 3.005.259. Inoltre, i 156 nuovi decessi su tutto il territorio nazionale hanno portato il numero complessivo dei morti a 64.252. Il rapporto sanitario aggiunge anche che attualmente 5.371 pazienti sono ricoverati nelle unità di rianimazione argentine. Di fronte a questa situazione, il Meccanismo di monitoraggio pubblico approntato dal governo per seguire l'andamento delle vaccinazioni mostra che ad oggi sono state distribuite 9.870770 dosi di vari farmaci immunizzanti. Grazie ad esse finora state vaccinate 8.017.536 persone, di cui 7.041.249 hanno ricevuto la prima dose, mentre 976.287 le hanno ricevute entrambe. Dal primo maggio il governo argentino ha introdotto un nuovo programma di misure stringenti per le 'zone rosse' - con coprifuoco notturno, riduzione della circolazione, divieto di riunione e classi online - che riguardano soprattutto la capitale, Buenos Aires, e le città della sua provincia circostante, nonché altri importanti centri abitati, come Cordoba, Mendoza e Santa Fe.
Intanto, sono oltre 40 i Paesi che stanno inviando aiuti in India per sostenere il Paese nell'emergenza, mentre il premier Narendra Modi è sotto accusa per non avere ancora imposto un lockdown nazionale, e per non avere impedito, nonostante gli avvertimenti degli esperti, la celebrazione di festività religiose affollate e senza misure di precauzione.
In India 368mila casi e 3.417 vittime in 24 ore
L'India è il secondo Paese più colpito al mondo in termini assoluti, dietro agli Stati Uniti che hanno superato i 32,4 milioni di contagi, ma in questo momento è quello che registra il più gran numero di nuovi contagi. In India sono stati registrati nelle ultime 24ore 368mila casi di covid-19 e 3417 vittime. Dall'inizio della pandemia il paese ha confermato 19.9 milioni di casi e più di 218mila vittime, numeri che gli esperti considerano fortemente sottostimati. La campagna di vaccinazione è stata aperta alla fascia di età 18-44 sabato ma da gennaio solo il 10% degli indiani ha ricevuto una dose di vaccino e l'1,5% entrambe.
Il sistema sanitario del Paese, soprattutto nelle principali città, è sottoposto a una pressione senza precedenti; mancano posti letto e anche presidi essenziali alla cura della malattia, come l'ossigeno. Nei giorni scorsi, la campagna vaccinale ha esteso le somministrazioni a tutta la popolazione adulta, privilegiando le persone di piu' di 45 anni, ma in alcune regioni questo non è stato ancora possibile a causa della carenza di dosi disponibili. Finora nel Paese, che pure e' il maggiore produttore di vaccini al mondo, sono state somministrate solo 157 milioni di dosi, di cui 1,2 milioni nelle ultime 24 ore, in calo rispetto ai giorni precedenti.
Giappone, 5900 nuovi casi e oltre 1000 ricoveri in terapia intensiva
Il bollettino più recente aggiornato a ieri rilasciato dal ministero della Salute giapponese ha registrato 61 decessi e 5.900 nuovi casi di infezione da coronavirus nel paese, portando il totale dei contagi da inizio pandemia a oltre 600 mila. A preoccupare maggiormente le autorità sanitarie è il numero crescente dei pazienti ricoverati in gravi condizioni, che necessitano di posti in reparti di terapia intensiva. Il loro numero, arrivato a 1.050, quota record dallo scorso 28 gennaio, ha ripreso a salire dallo scorso marzo, al termine dello stato di pre-emergenza dichiarato dal governo per le principali città del paese. La prefettura di Osaka, nel Giappone centrale, si conferma nuovamente la regione più colpita dalla recente ondata di infezioni con 1.057 nuovi casi confermati.
Argentina, superati i 3 milioni di contagi
L'Argentina ha superato ieri la soglia dei tre milioni di contagiati da Covid-19 dall'inizio della pandemia, nel marzo 2020. Lo ha reso noto il ministero della Salute, precisando che nelle ultime 24 ore i nuovi contagi sono stati 11.394, per un totale generale di 3.005.259. Inoltre, i 156 nuovi decessi su tutto il territorio nazionale hanno portato il numero complessivo dei morti a 64.252. Il rapporto sanitario aggiunge anche che attualmente 5.371 pazienti sono ricoverati nelle unità di rianimazione argentine. Di fronte a questa situazione, il Meccanismo di monitoraggio pubblico approntato dal governo per seguire l'andamento delle vaccinazioni mostra che ad oggi sono state distribuite 9.870770 dosi di vari farmaci immunizzanti. Grazie ad esse finora state vaccinate 8.017.536 persone, di cui 7.041.249 hanno ricevuto la prima dose, mentre 976.287 le hanno ricevute entrambe. Dal primo maggio il governo argentino ha introdotto un nuovo programma di misure stringenti per le 'zone rosse' - con coprifuoco notturno, riduzione della circolazione, divieto di riunione e classi online - che riguardano soprattutto la capitale, Buenos Aires, e le città della sua provincia circostante, nonché altri importanti centri abitati, come Cordoba, Mendoza e Santa Fe.
Intanto, sono oltre 40 i Paesi che stanno inviando aiuti in India per sostenere il Paese nell'emergenza, mentre il premier Narendra Modi è sotto accusa per non avere ancora imposto un lockdown nazionale, e per non avere impedito, nonostante gli avvertimenti degli esperti, la celebrazione di festività religiose affollate e senza misure di precauzione.