MONDO
L'analisi
Gamestop: la fine dei giochi
E’ la presa del palazzo di inverno della finanza da parte delle masse popolari? Mah

La vicenda Gamestop galvanizza gli animi della sinistra. Vedi la reazione battagliera di Alexandra Ocasio Cortez, la più giovane e la più rossa parlamentare del partito di Biden. Finalmente i poveri (nel senso che il meme di baby george dà a quella parola) hanno dimostrato, coordinandosi sui social, e grazie alle piattaforme innovative, che possono muoversi come scaltri squali della finanza e battere al loro stesso gioco i grandi short seller di wall street. E lo hanno fatto in modo spettacolare. Una catena di negozi di videogiochi decotta che stava chiudendo un negozio su due, presa di mira dagli short seller accaniti contro l’animale malato per affrettarne la fine, è velocemente diventata una stella del listino, col valore delle azioni moltiplicato di centinaia di volte in poche ore. I grandi fondi ci hanno rimesso e il grande sciame dei piccoli robin hood uniti dalla comune frequentazione di un popolare social network, ha vinto.
E’ la presa del palazzo di inverno della finanza da parte delle masse popolari? Mah
Il fatto è che la vicenda Gamestop solletica anche gli animi della destra. Vedi la reazione battagliera di Ted Cruz, destro repubblicano in odore di Qanon. Per un certo modo di vedere il mondo è l’equivalente dell’assalto a Capitol Hill da parte dei cowboy cornuti alfieri della più estrema delle disintermediazioni. I cittadini liberi hanno preso in mano il loro destino e scacciato i mercanti giudo-pluto-massoni di New York dal tempio. Hanno dimostrato che stanno in piedi da soli e non hanno bisogno di essere tutelati, difesi, protetti da regolamenti, autorità di vigilanza et similia. Anzi, che codeste organizzazioni, sono dedite a complotti per intralciare la lunga marcia della gente comune.
I tecno-ottimisti libertari sono usciti per esultare dagli eremi in cui avevano scelto di ritirarsi vista l’evoluzione della rete verso un modello di concentrazione della ricchezza e del potere mai visto prima nella storia. Rieccoli a sperare in un mondo in cui l’ Innovazione tecnologica consente l’accesso ai molti in un dominio prima riservato ad una ristretta elite. Bello e social.
A me la vicenda gamestop suscita istintivamente scetticismo. Mi viene un estratto dalla fulminante storia delle rivoluzioni scritta da Woody Allen.
La rivoluzione francese, nella quale i contadini presero il potere con la forza e subito cambiarono le serrature del palazzo per impedire ai nobili di rientrare. Poi fecero una grande festa e mangiarono a strippapelle. Quando i nobili ripresero finalmente il palazzo dovettero fare una pulizia generale e trovarono molte macchie e bruciature di sigarette.
E’ pur vero che la rivoluzione francese ci ha lasciato qualcosa di più che qualche macchia sui divani. Ma ci abbiamo dovuto lavorare e nulla è stato semplice.
La finanza può apparire una cavalcata gloriosa finché si vince. Chi ha memoria ricorda la leggerezza con cui qualche anno fa si andava in pensione in anticipo pur di investire tutta la liquidazione nelle azioni tiscali. Dal crack della internet economy agli inizi del 2000 e per parecchi anni i mercati sono tornati ad essere un luogo noioso e complicato.
Io penso che questa vicenda sia la fine del modello di business delle piattaforme di trading online come Robin hood, anche se apparentemente sembra il loro trionfo.
Hanno reso semplici come videogiochi le più sofisticate strategie di investimento, come le opzioni. Hanno offerto leva finanziaria e marginazione a tutti assumendone il rischio. Finché le scommesse sono tante, piccole e decorrelate il rischio è gestibile, non per i piccoli trader che gradualmente perdono gran parte dei soldi ma certamente per le piattaforme che ingrassano su commissioni e spread denaro/lettera ma se prevale una tendenza unica, se si forma uno sciame sui social e matura una unica grande scelta di esporsi in una particolare scommessa finanziaria il rischio diventa eccessivo. Prima o poi le cose iniziano a mettersi male. Le piattaforme saltano in aria e quello che è stato venduto come semplice ridiventa maledettamente complicato.
E’ la presa del palazzo di inverno della finanza da parte delle masse popolari? Mah
Il fatto è che la vicenda Gamestop solletica anche gli animi della destra. Vedi la reazione battagliera di Ted Cruz, destro repubblicano in odore di Qanon. Per un certo modo di vedere il mondo è l’equivalente dell’assalto a Capitol Hill da parte dei cowboy cornuti alfieri della più estrema delle disintermediazioni. I cittadini liberi hanno preso in mano il loro destino e scacciato i mercanti giudo-pluto-massoni di New York dal tempio. Hanno dimostrato che stanno in piedi da soli e non hanno bisogno di essere tutelati, difesi, protetti da regolamenti, autorità di vigilanza et similia. Anzi, che codeste organizzazioni, sono dedite a complotti per intralciare la lunga marcia della gente comune.
I tecno-ottimisti libertari sono usciti per esultare dagli eremi in cui avevano scelto di ritirarsi vista l’evoluzione della rete verso un modello di concentrazione della ricchezza e del potere mai visto prima nella storia. Rieccoli a sperare in un mondo in cui l’ Innovazione tecnologica consente l’accesso ai molti in un dominio prima riservato ad una ristretta elite. Bello e social.
A me la vicenda gamestop suscita istintivamente scetticismo. Mi viene un estratto dalla fulminante storia delle rivoluzioni scritta da Woody Allen.
La rivoluzione francese, nella quale i contadini presero il potere con la forza e subito cambiarono le serrature del palazzo per impedire ai nobili di rientrare. Poi fecero una grande festa e mangiarono a strippapelle. Quando i nobili ripresero finalmente il palazzo dovettero fare una pulizia generale e trovarono molte macchie e bruciature di sigarette.
E’ pur vero che la rivoluzione francese ci ha lasciato qualcosa di più che qualche macchia sui divani. Ma ci abbiamo dovuto lavorare e nulla è stato semplice.
La finanza può apparire una cavalcata gloriosa finché si vince. Chi ha memoria ricorda la leggerezza con cui qualche anno fa si andava in pensione in anticipo pur di investire tutta la liquidazione nelle azioni tiscali. Dal crack della internet economy agli inizi del 2000 e per parecchi anni i mercati sono tornati ad essere un luogo noioso e complicato.
Io penso che questa vicenda sia la fine del modello di business delle piattaforme di trading online come Robin hood, anche se apparentemente sembra il loro trionfo.
Hanno reso semplici come videogiochi le più sofisticate strategie di investimento, come le opzioni. Hanno offerto leva finanziaria e marginazione a tutti assumendone il rischio. Finché le scommesse sono tante, piccole e decorrelate il rischio è gestibile, non per i piccoli trader che gradualmente perdono gran parte dei soldi ma certamente per le piattaforme che ingrassano su commissioni e spread denaro/lettera ma se prevale una tendenza unica, se si forma uno sciame sui social e matura una unica grande scelta di esporsi in una particolare scommessa finanziaria il rischio diventa eccessivo. Prima o poi le cose iniziano a mettersi male. Le piattaforme saltano in aria e quello che è stato venduto come semplice ridiventa maledettamente complicato.